domenica 21 maggio 2017

Bilancio Consolidato AC Milan 2016: perdita di 74,87 milioni di Euro.


Luca Marotta


Il bilancio relativo all’anno solare 2016, si potrebbe definire come l’ultimo dell’era Berlusconi, iniziata nel 1986.
Nella Relazione sulla gestione, nel paragrafo relativo ai “Principali rischi e incertezze ed evoluzione prevedibile della gestione” è evidenziato “che in data 13 aprile 2017 Fininvest S.p.A. ha finalizzato la cessione della partecipazione detenuta in AL Milan S.p.A. (la "Società") pari ai 99,93% del capitale sociale della società in favore di Rossoneri Sport Investment Luxembourg S.à.r.l. (il "Socio"), veicolo designato da Sino Europe Sport lnvestment Management Changxing Co. Ltd per dare esecuzione al contratto di compravendita sottoscritto in data 5 agosto 2016 e successivamente modificato e rinnovato”.

Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo Milan evidenzia una rilevante perdita consolidata netta di € 74,87 milioni, mentre nel 2015 la rilevante perdita consolidata, al netto delle imposte, ammontava a € 89,3 milioni e nel 2014 a € 91,3 milioni.
I numeri confermano, ancora una volta, che il Gruppo Milan ha assorbito notevoli risorse finanziarie dalla proprietà. Infatti, durante il 2016, anche per l’assenza di proventi derivanti da competizioni Europee, la proprietà è stata costretta a supportare finanziariamente il Gruppo Milan con versamenti in conto capitale per 75 milioni di Euro, ma già nel corso dell'esercizio 2015, l'azionista di maggioranza Fininvest aveva provveduto ad effettuare versamenti in conto capitale e/o copertura perdite per € 150.000.000 e nel 2014 per € 64.000.000.
Gli investimenti nella rosa calciatori effettuati nell’anno solare 2016, rispetto agli anni precedenti, sono stati piuttosto contenuti e hanno raggiunto la cifra di 34,7 milioni. Invero, dal 2008 al 2016 risulta che sono stati investiti in totale, nell’acquisto di calciatori, circa 579 milioni di Euro, di cui 257,6 milioni di Euro negli ultimi quattro esercizi.

Quindi la mancanza di risultati sportivi soddisfacenti ha manifestato i suoi effetti economici, con la conseguente richiesta del supporto finanziario alla proprietà. Non a caso, “Rossoneri Sport Investment Lux S.a.r.l.”, contestualmente all’acquisizione del Milan, ha provveduto ad effettuare due finanziamenti.

Per quanto riguarda la conformità dei conti al Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario, il Milan, molto probabilmente, si trova nella possibilità di richiedere un Voluntary Agreement, grazie al cambio di proprietà.

Dal punto di vista sportivo, nell’anno solare 2016, il Milan, nel primo semestre relativo alla seconda parte della stagione sportiva 2015/16, è giunto al settimo posto (10° nel 2014/15) nel campionato italiano di Serie A, e ha perso la finale di Coppa Italia con la Juventus, pertanto non ha conseguito l’accesso, per la terza volta consecutiva, alle competizioni europee per la stagione 2016/2017. Nel secondo semestre del 2016, relativo alla prima parte della stagione sportiva 2016/17, le prestazioni in campionato non hanno permesso l’accesso alla UEFA Champions League. Nel mese di dicembre 2016, ha vinto la Supercoppa Italiana a Doha.

La Valutazione del Milan.
Nella Relazione sulla gestione, nel paragrafo relativo ai “Principali rischi e incertezze ed evoluzione prevedibile della gestione” si legge: che la valutazione complessiva è pari a 740.000.000 di Euro. Tale cifra è comprensiva di una situazione debitoria stimata al 30 giugno 2016, di comune accordo, in circa 220.000.000 di Euro.

Gli effetti dei nuovi principi contabili OIC del 2016.

Il nuovo principio contabile OIC 12 (“Composizione e schemi del bilancio di esercizio”) ha comportato l’eliminazione della gestione straordinaria, con la conseguente ricollocazione delle voci dei proventi e oneri straordinari, nelle voci di conto economico ritenute più appropriate ed è stato applicato retroattivamente ai soli fini della riclassificazione delle voci di bilancio del 2015.
Sono stati eliminati i costi del vivaio capitalizzati, rilevando gli effetti retroattivamente.
Il valore della produzione del 2015 risulta aumentato complessivamente di Euro 7.609.000, a causa dell’azzeramento della voce “Incrementi di immobilizzazione per lavori interni e capitalizzazione costi vivaio”, che era pari a Euro 7.642.000 e a causa della riclassificazione di proventi straordinari per Euro 33.000, tra le voci del valore della produzione.
I costi della produzione del 2015 risultano diminuiti complessivamente per Euro 7.858.000, a causa dell’azzeramento della voce “ammortamenti costi vivaio”, che era pari a Euro 7.863.000 e a causa della riclassificazione degli oneri straordinari per Euro 5.000, tra le voci dei costi della produzione.
A causa dell’eliminazione della gestione straordinaria, il risultato prima delle imposte 2015 risulta aumentato di Euro 222.000.
Per quanto riguarda i crediti nuovi, sorti nel 2016, è stato applicato il criterio del costo ammortizzato; mentre, non è stato applicato ai crediti sorti precedentemente. Lo stesso per il Fondo Svalutazione crediti. Tra i crediti compare una nuova voce “crediti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti” (c.d. imprese sorelle), che nei precedenti bilanci era inclusa tra gli altri crediti.
Per quanto riguarda il Patrimonio netto, gli effetti delle modifiche sono stati rilevati retroattivamente. A seguito dei nuovi OIC, il Patrimonio netto al 31.12.2015, già negativo per Euro 33.369.000, diventa negativo per Euro 50.557.000; poiché l’importo eliminato della capitalizzazione dei costi del vivaio, pari a 17.410.000, è stato imputato a patrimonio netto, ed il risultato d’esercizio risulta migliorato di Euro 222.000.
Per quanto riguarda i Debiti nuovi, sorti nel 2016, è stato applicato il criterio del costo ammortizzato; mentre, non è stato applicato ai debiti sorti precedentemente. Tra i debiti compare una nuova voce “debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti” (c.d. imprese sorelle), che nei precedenti bilanci era inclusa tra gli altri debiti.
Per quanto riguarda le Imposte sul reddito, non si registrano modifiche degli importi, nonostante l’applicazione dei nuovi OIC.
Per quanto riguarda il Rendiconto Finanziario è stato presentato a fini comparativi quello dell’esercizio precedente.

La continuità aziendale.

Nella Relazione sulla gestione, è segnalato che Fininvest S.p.A. nel periodo gennaio-marzo 2017 ha effettuato versamenti in conto capitale per complessivi Euro 53,5 milioni a favore di A.C. Milan S.p.A.  Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 14 aprile 2017 ha approvato il piano industriale 2017-2022 che prevede, in ragione degli obiettivi di crescita pianificati, il sostegno finanziario della nuova società proprietaria “Rossoneri Sport Investment Luxembourg S.à.r.l.”.
La società “Rossoneri Sport Investment Luxembourg S.à.r.l.”, in tale occasione, ha confermato l'impegno ad adempiere alle ricapitalizzazioni in coerenza con le esigenze del Piano nonché a compiere anche eventuali ulteriori interventi di rafforzamento patrimoniale. Sulla base di tali assunzioni il bilancio consolidato è stato redatto nella prospettiva della continuità aziendale.

In effetti nel contesto dell'operazione di acquisizione, “Rossoneri Sport Investment Lux S.a.r.l.” ha concesso alla Capogruppo due finanziamenti infragruppo: un finanziamento di € 10.000.000, per finanziare l'attività ordinaria della Capogruppo; e un finanziamento di € 73.000.000, per consentire il rimborso di un debito verso Fininvest S.p.A. in virtù di un finanziamento soci erogato da parte di Fininvest S.p.A. a favore del Milan.


Il Gruppo Milan.

Fino al 13 Aprile 2017, data del completamento della cessione delle azioni di “Fininvest Spa” alla società “Rossoneri Sport Investment Lux S.a.r.l.”, A.C. Milan S.p.a. era una società soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di Fininvest S.p.a., con sede sociale in Roma - Largo del Nazareno n. 8, che ne possedeva il 99,92973% delle azioni, pari a n. 47.966.271.
A.C. Milan S.p.a., a sua volta, controlla al 100% Milan Entertainment S.r.l. e Milan Real Estate S.p.A. oltre a Fondazione Milan –Onlus e possiede il 50% di M-I Stadio S.r.l., costituita con F.C. Internazionale Milano S.p.A. per la gestione tecnica e commerciale dello stadio San Siro di Milano.
M-I Stadio S.r.l. risulta come società collegata nel bilancio consolidato.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.

 


Il 57,2% dell’attivo è rappresentato da immobilizzazioni e i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori incidono per il 35,2% sul totale dell’attivo. La voce terreni e fabbricati incide sul totale dell’attivo solo per il 3,4%.
Le immobilizzazioni immateriali ammontano ad Euro 164.535.000 e non riportano più la voce “capitalizzazione costi vivaio.
I crediti dell’attivo circolante risultano pari ad € 130,1 milioni; mentre i debiti totali sono ad € 309,4 milioni.
Il Capitale circolante netto è negativo per 164,26 milioni a causa del prevalere del passivo corrente sull’attivo corrente.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, è negativo in quanto il patrimonio netto consolidato è negativo.
Anche, l’equity ratio è negativo. Nella sostanza l’attivo è totalmente finanziato da capitale di terzi

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2016 ammontano a € 309,4 milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni, considerando per il 2015 la riclassificazione con i principi OIC del 2016, è pari a € 227,7 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,36, comunque inferiore alla soglia consentita del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 2 e a quella del 2016/17 che è di 1,75.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 0,86, ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore non è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,43, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,41, uguale alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4; ma inferiore a quella del 2016/17 che è di 0,5.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è stato investito e quanto è stato fatturato? Considerando come ricavi operativi solo il fatturato netto e rapportandolo alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 65,02%, pertanto ogni 100 Euro investiti si sono incassati 65,02 Euro, che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, superiore all’anno.

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, comprensivo della gestione straordinaria, e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si perderebbero, prima del calcolo degli interessi e delle tasse, circa 19 Euro.

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto consolidato è ancora una volta negativo per € 50,4 milioni. Anche negli esercizi precedenti il Patrimonio Netto consolidato era negativo: nel 2015, in base alla riclassificazione OIC 2016, per € 50,5 milioni (-€ 33,4 milioni senza riclassificazione); nel 2014 per € 94,2 milioni; nel 2013 per € 66,9 milioni; nel 2012 per € 54,9 milioni; nel 2011 per € 77,1 milioni; nel 2010 per € 96,7 milioni e nel 2009 per € 71,9 milioni.
Nel corso dell'esercizio 2016, l'azionista di maggioranza Fininvest ha provveduto ad effettuare versamenti in conto capitale e/o copertura perdite per 75 milioni di Euro (€ 150 milioni nel 2015). Quindi, la variazione positiva di € 130 mila rispetto al 2015 è dovuta alla perdita del 2016 di € 74,87 milioni e al versamento in conto capitale di € 75 milioni.
Nel periodo gennaio-marzo 2017, "Fininvest S.p.A." ha effettuato versamenti in conto capitale per complessivi Euro 53,5 milioni a favore di A.C. Milan S.p.A.

L’Indebitamento Finanziario Netto.




L’Indebitamento Finanziario Netto al 31/12/2016 è pari a € 178,4 milioni. Anche nei precedenti esercizi, la Posizione Finanziaria Netta era negativa: nel 2015 per € 188,5 milioni; nel 2014 per € 246,8 milioni; nel 2013 per € 256,4 milioni; nel 2012 per € 247,4 milioni; nel 2011 per € 290,8 milioni.
Il valore della Posizione Finanziaria Netta, risulta inferiore al valore della produzione e al fatturato netto, senza plusvalenze.
L’importo è dovuto a debiti bancari per € 73 milioni (€ 53 milioni nel 2015), debiti verso altri finanziatori per € 109,26 milioni (€ 138,5 milioni nel 2015), e disponibilità liquide per € 3,9 milioni (€ 3 milione nel 2015).
Per quanto riguarda i debiti bancari, nella nota integrativa è scritto che la cifra di € 73.004.000 si riferisce alla “normale operatività con il sistema bancario”. L’importo dei debiti verso altri finanziatori pari a € 109.260.000 (€ 138,5 milioni nel 2015) riguarda i debiti verso società di factoring per anticipazioni di crediti futuri principalmente in riferimento a contratti di natura commerciale. Il decremento è dovuto alla scadenza di alcuni contratti commerciali, che in precedenza erano stati “fattorizzati”.
I debiti bancari e i debiti verso altri finanziatori finanziano il 57,8% del totale delle attività, questo significa che per ogni 100 euro investiti nel Gruppo Milan, circa 58 provengono dal sistema creditizio, che presta e/o anticipa i soldi per effettuare gli investimenti o per la normale gestione.
Il grafico mostra l’evoluzione del rapporto tra debiti verso enti creditizi e attivo, che negli ultimi 9 anni non è sceso mai al di sotto del 50%. Dal 2008 al 2014, la soglia era del 70%. L’esercizio 2015 ha segnato una forte riduzione dell’incidenza del ricorso al sistema creditizio per finanziare le attività del Milan.




I crediti verso Enti settore specifico aumentano da € 17.875.000 a € 18.749.000.
Tali crediti si riferiscono: per € 18.151.000 si riferiscono ai crediti vantati verso la Lega Nazionale Professionisti.
I debiti verso Enti settore specifico diminuiscono da € 75,13 milioni a € 44.939.000. I debiti verso la Lega per la compensazione delle campagne acquisti ammontano a circa € 39.644.000.
I Debiti verso società di calcio estere e nazionali, pari a 5.249.000 (20,9 milioni di Euro nel 2015), si riferiscono: per 4 milioni di Euro al debito verso il club Manchester City F.C. per l’acquisto a titolo definitivo del calciatore Balotelli Mario Barwuah; per Euro 1 milioni al debito verso il Real Madrid per l’acquisto a titolo definitivo del giocatore Diego Lopez.
Considerando il saldo delle poste di crediti e debiti derivanti da operazioni di calciomercato, la situazione dell’indebitamento finanziario netto, ai fini del Financial Fair Play, peggiorerebbe di € 26,19 milioni circa e sarebbe di poco inferiore a fatturato netto, senza plusvalenze e sarebbe conforme a quanto auspicato dal Fair Play Finanziario.

L’EBITDA, ossia il Margine operativo Lordo, è positivo per 0,8 milioni, mentre nel 2015 era negativo per circa € 31,8 milioni, quindi la gestione operativa ha prodotto dei flussi di cassa molto bassi per pagare il debito in tempi brevi, per questo è necessario l’intervento finanziario della società controllante.

Nella Relazione sulla gestione, è scritto che nel contesto dell'operazione di acquisizione, “Rossoneri Sport Investment Lux S.a.r.l.” ha concesso alla Capogruppo due finanziamenti infragruppo:
1) un finanziamento di € 10.000.000, per finanziare l'attività ordinaria della Capogruppo; e
2) un finanziamento di € 73.000.000, per consentire il rimborso di un debito dello stesso ammontare contratto con Fininvest S.p.A. in virtù di un finanziamento soci erogato da parte di Fininvest S.p.A. a favore del Milan e utilizzato da quest'ultima per rimborsare una porzione del proprio indebitamento finanziario alla data della predetta acquisizione.
Il secondo finanziamento infragruppo fa leva sul finanziamento concesso dalla società “Project Redblack  S.à r.l.”, nel contesto dell’operazione di acquisizione del Milan. Tale finanziamento è assistito dalle seguenti di garanzie, direttamente costituite a favore della società “Rossoneri Sport Investment Lux S.a.r.l.” e indirettamente estese a favore della società finanziatrice “Project Redblack  S.à r.l.”: “(i) un atto di pegno sul cd. "conto corrente ricavi" aperto dalla Capogruppo presso Banca Popolare di Milano, (ii) un atto di pegno sui diritti di proprietà intellettuale (in particolare, sui marchi) di proprietà della Capogruppo, (iii) un atto di cessione in garanzia dei crediti derivanti dai vari contratti commerciali e di sponsorship stipulati dalla Capogruppo, (iv) un atto di cessione in garanzia dei crediti derivanti dai contratti di "media" stipulati dalla Capogruppo, (v) un atto di cessione in garanzia dall'archivio immagini, dati, registrazioni e video fruibili e/o di proprietà della Capogruppo, (vi) un atto di pegno sulla quota di proprietà della Capogruppo rappresentativa del 100% del capitale sociale di Milan Entertainment S.r.l., (v) un atto di pegno sul cd. "conto corrente ricavi" aperto da Milan Entertainment S.r.l. presso Banca Popolare di Milano e
(vi) un atto di cessione in garanzia dei crediti derivanti dai vari contratti commerciali e di sponsorship stipulati da Milan Entertainment S.r.l..”.
Inoltre, è stato costituito a favore della società “Project Redblack  S.à r.l.” un pegno di primo grado sulle azioni rappresentative dell'intera partecipazione detenuta dalla società “Rossoneri Sport Investment Lux S.a.r.l.” nella Capogruppo a garanzia di talune obbligazioni di pagamento e rimborso di “Rossoneri Sport Investment Lux S.a.r.l.” nei confronti di “Project Redblack  S.à r.l.”.

Debiti verso dipendenti, Fisco ed Enti previdenziali.

I debiti verso tesserati e dipendenti aumentano da € 7.487.000 a € 11.368.000 nel 2015 e si riferiscono a premi e mensilità saldate regolarmente alle scadenze previste. Come previsto anche dal Financial Fair Play.
I debiti verso amministratori e sindaci aumentano da € 85 mila a € 96 mila.
I debiti tributari, complessivi sono pari a € 12.528.000 (€ 11.483.000 nel 2015) e riguardano debiti IRPEF per ritenute sui redditi di lavoro, per Euro 12.111.000, che sono state regolarmente versate alla scadenza come quelle previdenziali pari a € 668.000.

Il Valore della “Rosa”.




I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, come valore contabile netto, sono diminuiti a € 110,9 milioni. Nel 2015 erano pari a € 139,5 milioni; nel 2014 a € 72,1 milioni; nel 2013 a € 117,5 milioni e nel 2012 erano pari a 109 milioni.
Il valore contabile netto del 2015, pari a 139,5 milioni di Euro, resta il valore contabile netto più elevato negli ultimi 9 anni, superiore a quello del 2011; mentre il valore del 2015 è stato il più basso.




Il decremento nel valore contabile netto della rosa calciatori di € 28,6 milioni è dovuto al fatto che per i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono stati investiti 34,69 milioni di Euro, sono stati ceduti calciatori con un valore contabile residuo di € 9,9 milioni e sono stati calcolati ammortamenti per 43,5 milioni di euro e svalutazioni per 9,8 milioni di Euro.




Negli ultimi 9 anni sono stati investiti in totale, nell’acquisto di calciatori, circa 579 milioni di Euro, con una media annua di 64,3 milioni di Euro. Pertanto l’investimento fatto nel 2016, pari a 34,7 milioni, è nettamente al di sotto della media degli ultimi 9 anni.

La Gestione Economica.

La gestione economica caratteristica evidenzia il prevalere dei costi della produzione sul valore della produzione per 58,15 milioni di Euro.
Il valore della produzione ammonta ad Euro 236.128.000 e non figura più la voce relativa all’incremento dei costi di capitalizzazione vivaio. Considerando il valore della produzione 2015, riclassificato secondo i criteri OIC del 2016, si registra un incremento di € 22,7 milioni.
I costi della produzione, ammontano ad € 294,3 milioni e non figura più la voce relativa all’ammortamento dei costi di capitalizzazione vivaio. Considerando i costi della produzione 2015, riclassificati secondo i criteri OIC del 2016, si registra un decremento di € 2,13 milioni.

  

I Ricavi.

I ricavi da gare aumentano di circa € 8,79 milioni, da € 16.681.000 a € 25.472.000. In particolare gli abbonamenti diminuiscono ulteriormente da € 5,94 milioni a € 5,36 milioni. Si pensi che nel 2013 ammontavano a € 10 milioni. Le gare interne delle Serie A hanno fruttato € 14.736.000; quelle relative alla Coppa Italia € 1.309.000 e le altre competizioni hanno permesso di incassare € 3.749.000.
I proventi da cessione diritti televisivi complessivi aumentano da € 84 milioni a € 87,9 milioni. Si pensi che nel 2012, grazie alla Champions League, ammontavano a € 139,8 milioni.
I proventi da cessione diritti TV nazionali ammontano a € 84.674.000 (a € 81.870.000 nel 2015). La Supercoppa vinta a Doha ha permesso di ricavare € 1.238.000.
La riclassificazione del conto economico consolidato, effettuata per l’esercizio 2016, espone proventi da sponsorizzazioni in calo da€ 64.743.000.a € 59.797.000.
Lo Sponsor Ufficiale Emirates contribuisce con € 15.080.000 (€ 12.875.000 nel 2015; € 12.250.000 nel 2014; € 12.750.000 nel 2013; € 13.750.000 nel 2012; € 14.450.000 nel 2011 ed € 11.875.000 nel 2010), di cui € 1.080.000 (circa € 500 mila nel 2015) come premio per il raggiungimento di specifici obiettivi. Nel corso del 2015 è stato rinnovato il contratto con Emirates per ulteriori quattro stagioni sportive. Il nuovo contratto prevede un corrispettivo annuo di 14 milioni di Euro più eventuali bonus sino ad un massimo di 6 milioni di Euro annui in funzione del raggiungimento di specifici risultati sportivi. Il contratto scade nel 2020.
Lo Sponsor Tecnico Adidas contribuisce con € 19.668.000 (€ 18.653.000 nel 2015; € 17.574.000 nel 2014; € 17.347.000 nel 2013; € 16.726.000 nel 2012; € 17.495.000 nel 2011 ed € 14.918.000 nel 2010). Il contratto con Adidas scade il 30 giugno 2023.
Gli Sponsor Istituzionali, i Fornitori Ufficiali e i Partner commerciali hanno contribuito con € 4.763.000 (€ 4.765.000 milioni nel 2015).
Nel bilancio consolidato 2016, nei proventi da sponsorizzazioni figurano anche i proventi derivanti dalla vendita di pacchetti promo-pubblicitari multi-prodotto a vari partner commerciali, come Adidas Italia S.r.l., Beiersdorf A.G., Diesel S.p.A., Banca Popolare di Milano S.p.A., E.P.I. S.r.l., Telecom Italia S.p.A., Trenitalia S.pA., GKFX Financial Services Ltd, LETV Sports Culture Develop Co. Ltd, Toyo Tires Ltd e Volkswagen Group Italia S.p.A.; per Euro 20.145.000 (€ 28.266.000 nel 2015).

I Proventi commerciali e royalties, risultano pari a 17,9 milioni di Euro (€ 18 milioni nel 2015) e riguardano i ricavi da gestione stadio; i ricavi da attività di merchandising, licensing e i ricavi da nuove attività commerciali.
I ricavi da gestione stadio, aumentano da € 3.083.000 a € 3.138.000. Tali ricavi provengono dalla fatturazione di servizi relativi a determinate categoria di abbonamenti come palchi, “Sky Box” e “Sky Lounge” e a ricavi derivanti da attività extra-sportive svolte nello stadio.
I ricavi da attività di merchandising, licensing e “cambio merce” ammontano a € 10.571.000. Per tale voce assume particolare rilievo l’accordo con Volkswagen Group Italia S.p.A. e Adidas Italia S.r.l.
I ricavi relativi alle nuove attività commerciali, relative al Milan Store e a Mondo Milan, hanno comportato ricavi per € 2.485.000 (€ 2.084.000 nel 2015).

L’evoluzione del fatturato netto mostra come quello del 2016 sia in lieve ripresa negli ultimi 3 anni. Dal 2008 al 2016 il fatturato più elevato risulta quello del 2012.



La distribuzione del fatturato netto mostra come i ricavi commerciali siano un importante fonte di ricavo per il Milan. In ottica futura bisogna considerare anche che i ricavi commerciali dipendono dal “brand”, che a sua volta dipende anche dai risultati sportivi.




Con l’applicazione dei princìpi OIC del 2016, la voce del valore della produzione “incremento immobilizzazioni per capitalizzazione costi del vivaio”, che rappresentava uno storno di costi, non compare nel bilancio.
Nella riclassificazione del conto economico, effettuata nella tabella, sono indicati altri ricavi per € 29,1 milioni € 25,6 milioni, composti dalla voce proventi vari a e ricavi e proventi diversi.
La voce Proventi vari, pari a 9,4 milioni di Euro (9,8 milioni di Euro nel 2015), include i corrispettivi rivenienti dalla concessione a terzi del diritto di sfruttamento delle immagini delle partite casalinghe di A.C. Milan relative a specifiche stagioni sportive (c.d. “Library Milan”) per 8,88 milioni di Euro (€ 9,1 milioni nel 2015).
La voce Ricavi e proventi diversi, pari a 19,75 milioni di Euro (15,8 milioni di Euro nel 2015) comprende i corrispettivi rivenienti dalla fatturazione alla società collegata M-I Stadio S.r.l. per l’utilizzo di alcuni spazi interni ed esterni presso lo stadio San Siro di Milano, in virtù di un contratto valevole a partire dal 1° gennaio 2012 e sino al 30 giugno 2018 per l’importo di € 1.252.000 (€ 1.252.000 nel 2015). Inoltre sono compresi € 12.438.000 a titolo di utilizzo del fondo rischi, accantonato nei precedenti esercizi.

Il Player Trading.




L’attività relativa alla gestione economica dei diritti pluriennali dei calciatori, come nel 2015; 2014 e 2013, è risultata negativa per € 39,1 milioni. Nella sostanza, le plusvalenze non sono riuscite a pagare gli ammortamenti e le svalutazioni calciatori del 2016.
Le plusvalenze aumentano da € 1,3 milioni a € 12,2 milioni. La plusvalenza più elevata è stata quella relativa a El Shaarawy Stephan, ceduto all’A.S. Roma SpA per € 13.000.000, con una plusvalenza di € 7.095.000.
I ricavi per la cessione temporanea di calciatori ammontano a € 1,5 milioni (€ 2,5 milioni nel 2015) e riguardano il prestito di El Shaarawy Stephan all’A.S. Roma SpA per € 1.400.000, il prestito di Oduamadi all’HJK Helsinki per € 60 mila e prestito di Simic al Royal Excel Mouscron per € 50 mila.
Le minusvalenze ammontano a € 1.892.000 (€ 3,4 milioni nel 2015). La minusvalenza maggiore è stata quella di Matri (Sassuolo) per € 923.000, seguita da quella di Comi Gianmario (Carpi F.C. 1909) per € 760 mila.
I costi per acquisizione temporanea calciatori sono stati pari a € 580.000 (€ 993.000 nel 2015) e hanno riguardato: Matias Fernadez (Fiorentina) per € 450 mila; Locatelli Alessandro (US Pergolettese) per € 30 mila; Mario Pasalic (Chelsea) per € 100 mila.

Gli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono stati pari a € 43.544.000. Il dato risulta in diminuzione del 5,38% rispetto a quello del 2015, che era pari a € 46.021.000. Tuttavia, si è registrata una svalutazione di Euro 9,8 milioni relativa alla minusvalenza di un calciatore ceduto a gennaio 2017 e delle risoluzioni contrattuali di alcuni calciatori.

I Costi.

Durante l’anno solare 2016, il costo del personale è stato pari a € 157.800.000 (€ 163.868.000 nel 2015). Il costo del personale risulta diminuito di 6 milioni (-3,7%), con un’incidenza sul valore della produzione del 66,8%, che aumenta al 71,7%, se si considerasse il fatturato al netto di plusvalenze.

Tali indicatori evidenziano che l’obiettivo di ripristinare l’equilibrio economico, rispetto agli esercizi precedenti, soprattutto in chiave Financial Fair Play, non è stato ancora centrato.
I costi per tesserati diminuiscono da € 148.721.000 a € 144.993.000. Il rapporto tra costo dei tesserati e fatturato netto è del 65,8%.
Gli ammortamenti e svalutazioni totali sono stati pari a € 58,99 milioni, in aumento del 15,17%. La causa dell’incremento è da ricercare nelle svalutazioni pari a 9,87 milioni. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali ammontano a € 47,68 milioni, di cui € 43,5 milioni per ammortamento diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali risultano pari a € 1.032.000.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.
Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,91 e risulterebbe di poco sopra il limite massimo richiesto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2015/16, e ben al di sopra per il 2016/17, che è di 0,85 e anche per il 2017/18, la cui soglia è di 0,8.

I costi per godimento beni di terzi ammontano a € 9,5 milioni (€ 10,77 milioni nel 2015). Tali costi comprendono affitti passivi per € 7.427.000 (€ 8.281.000 nel 2015), di cui € 4.568.000 per l’affitto dello stadio; € 327.000 (€ 1.229.000 nel 2015) per costi per locazione immobili e servizi accessori messi a disposizione dei calciatori e di alcuni dipendenti del Gruppo Milan ed € 2.441.000 per la locazione di “Casa Milan”, che è acquistabile nel 2019, ad un prezzo prefissato.

I costi per servizi pari a € 43.370.000 (€ 40.297.000 nel 2015) comprendono consulenze e collaborazioni per € 6.184.000 relative a parcelle per consulenze professionali amministrative e commerciali, nonché le provvigioni ad intermediari del Gruppo Milan. I costi generali dell’attività sportiva risultano apri a € 14.659.000. Tali costi riguardano per € 5.562.000 (€ 5.829.000 nel 2015) i costi per gli osservatori, le consulenze tecnico-sportive.
Gli Emolumenti ad organi sociali, aumentano da Euro 3.062.000 a Euro 3.219.000 ed includono gli emolumenti agli Amministratori e Sindaci ed il compenso all’Organismo di Vigilanza e Controllo per lo svolgimento delle loro funzioni presso le società del Gruppo Milan.

La differenza tra costo e valore della produzione è negativa per € 58.153.000.
E’ stato effettuato un accantonamento per € 8.658.000 (€ 11.069.000 nel 2015) a fondi rischi, di cui Euro 3.158.000 per la buona uscita di un calciatore ceduto a gennaio 2017 ed Euro 5.500.000 relativi al contenzioso con l’Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano.
In effetti nel mese di marzo 2017 è stata sottoscritta una transazione con l’Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano, per 5,5 milioni di Euro, riguardante la vicenda legata all’ “avviso di presentazione di manifestazione interesse” per la riqualificazione del Padiglione 1 e 2 denominato “Portello”.

La Gestione finanziaria è negativa per € 4.728.000 (-6,1 milioni nel 2015). Gli interessi passivi bancari ammontano a € 1.7480.000 (€ 3.180.000 nel 2015) e gli interessi passivi da finanziamento a € 2.345.000 (€ 2.189.000 nel 2015).
Risultano rettifiche per svalutazioni di partecipazioni per € 7.111.000, che si riferiscono all’adeguamento del valore della partecipata M-I Stadio srl.
A seguito dell’adozione dei princìpi OIC 2016 nel conto economico non figurano proventi ed oneri straordinari.

Il Punto di Pareggio.

Il risultato prima delle imposte è negativo per € 69,9 milioni. Nel 2015 era negativo per € 94,2 milioni, con la riclassificazione in base agli OIC del 2016, (-€ 94,4 milioni, senza riclassificazione), e nel 2014 era negativo per € € 84,5 milioni.
La somma algebrica del risultato prima delle imposte 2014, 2015 e 2016 è negativa per € 248,7 milioni. L’aggregato EBT è il punto di partenza per la valutazione del “Break-even result” ai fini del Financial Fair Play.  Da tale risultato si possono escludere i costi per il settore giovanile, gli altri ammortamenti che non riguardino i calciatori.

Il saldo delle imposte, è negativo per 4,8 milioni di Euro  e comprende l’effetto positivo di 1.368.000 di Euro per la “Remunerazione per vantaggi fiscali trasferiti” per l’adesione al consolidato fiscale del Gruppo Fininvest, IRAP per 3,48 milioni di Euro e imposte dirette esercizi precedenti per € 121 mila Il contratto di consolidato fiscale con a capo Fininvest SpA cesserà i suoi effetti dall’esercizio fiscale 2017.

Per quanto riguarda le imposte differite e anticipate figura un saldo negativo tra imposte differite ed anticipate per € 2.645.000 (5,7 milioni di Euro nel 2015).
Di conseguenza, il risultato consolidato del Gruppo Milan dell’esercizio 2016 presenta la perdita di 74,87 milioni di Euro

Conclusioni.

Gli Amministratori hanno evidenziato che, “l’andamento economico dell’esercizio 2017 sarà influenzato dal piazzamento nel Campionato di Serie A – edizione 2016/2017”.

Nel futuro, sull’obiettivo del raggiungimento dell’equilibrio economico, che potrebbe essere sottoscritto con un Voluntary Agreement con l’UEFA, sarà decisivo, il supporto della proprietà, che dovrà far fronte all’indebitamento finanziario, sia del Milan, sia della società “veicolo”, che ha acquisito il Milan.
Inoltre, la nuova proprietà si trova nella condizione di dover investire, cercando di trattenere i migliori calciatori (si pensi a Donnarumma), per conseguire dei successi sportivi, necessari per aumentare i ricavi e il valore del brand, onde poter attrarre sponsorizzazioni importanti.

Si potrebbe concludere affermando che l’acquisizione a debito di società di calcio non è una novità. Basti pensare al Manchester United. Ma, nel caso del Manchester United, la società veicolo indebitatasi per l’acquisto, acquisì una società che produceva utili e cash flow.

sabato 6 maggio 2017

I conti dei club della Premier League 2015/16.




Luca Marotta


I conti dei club della Premier League relativi alla stagione sportiva 2015-16, mostrano, nel complesso, uno stato di salute buono, sotto il profilo del fatturato e della solidità patrimoniale. La redditività soffre per i risultati negativi di Chelsea e Aston Villa, a causa della contabilizzazione di alcune operazioni straordinarie.
Il fatturato netto 2015/16 rispetto al 2014/15 risulta in aumento dell’8,7%, aumentando di £ 291 milioni (circa 337 milioni di Euro ad un cambio 1£ = 1,1594 €)
Dai dati esposti emergerebbe, senza dubbio, l’importanza dei diritti televisivi come fonte principale di ricavo per il fatturato netto, ma la sua “importanza” non si trasforma in “dipendenza” poiché la somma dei totali delle altre fonti di ricavo è di poco al di sotto di quella dei diritti TV.

 


Invece, per la Serie A italiana 2015/16 il risultato aggregato prima delle tasse di tutti i club risulta di molto negativo e la voce ricavi TV supera nettamente la somma dei totali delle altre fonti di ricavo, con un’incidenza maggiore sul fatturato netto, che si avvicina al 59%, e risulta necessario ricorrere alle plusvalenze per far quadrare i conti.
Si può affermare che i ricavi della Premier League 2015/2016, oltre ad essere nettamente superiori a quelli della Serie A italiana 2015/2016, sono indubbiamente meglio “equi-distribuiti”.

Il Fatturato Netto.

Il fatturato netto 2015/16 della Premier League è di £ 3,6 miliardi (£ 3,3 miliardi nel 2014/115), pari a circa 4,2 miliardi di Euro.
A differenza del 2014/15, i primi sei club per fatturato non hanno occupato i primi sei posti della classifica della stagione sportiva 2015/16. Infatti il Leicester, che è arrivato primo in Premier League, evidenzia l’ottavo fatturato con £ 128,7 milioni e il Southampton, che è arrivato sesto in campionato, mostra il decimo fatturato con £ 124,3 milioni.

Il Club col maggior fatturato netto, come nel 2014/15, è stato il Manchester United con £ 515,3 milioni (£ 395,2 milioni nel 2014/15), che si è classificato al quinto posto in campionato 2015/16 (4° nel 2014/15). Il Manchester City con il secondo fatturato pari a £ 391,8 milioni si è piazzato al quarto posto. L’Arsenal con £ 347,4 milioni ha il terzo fatturato e si è piazzato al secondo posto, facendo meglio di una posizione rispetto alla classifica del fatturato.
Il club che ha fatto meglio in Premier League rispetto alla classfica del fatturato è il Leicester, che ha scalato sette posizioni, seguito da Swansea e Watford che hanno scalato sei posizioni; mentre il club che ha fatto peggio è il Newcastle che ha perso nove posizioni seguito dall’Aston Villa con otto posizioni.
 
 


A differenza del 2014/15, gli ultimi tre posti della classifica del fatturato, non sono occupati dalle tre squadre retrocesse. Infatti il Newcastle vantava il nono fatturato; l’Aston Villa il dodicesimo e il Norwich il diciassettesimo.
In sintesi, la classifica finale della Premier League 2015/16 ha smentito la tesi che “vince chi fattura di più”.

L’Incidenza dei Ricavi TV sul Fatturato Netto ( TV and Broadcasting/Turnover).

I ricavi per TV and Broadcasting della Premier League 2015/16 ammontano a circa 1,9 miliardi di Sterline. Considerando il fatturato netto, senza plusvalenze, pari a £ 3,6 miliardi, si ottiene un’incidenza del 52,9 %.
Sull’importo complessivo incidono anche le competizioni europee. I primi quattro posti sono occupati da club che hanno disputato la UEFA Champions League 2015/16, che sono Manchester City; Chelsea; Arsenal e Manchester United. Il club col maggior fatturato televisivo è il Manchester City con £ 161,4 milioni, pari a circa 187,1 milioni di Euro, seguito da l Chelsea con £ 142,9 milioni, pari a circa 165,7 milioni di Euro. Il Leicester ha fatturato £ 94,7 milioni, pari a circa 109,8 milioni di Euro, ben £ 29,7 milioni, circa 34,4 milioni di Euro, rispetto all’Aston Villa che si è piazzato all’ultimo posto.




Agli ultimi quattro posti, figurano i tre club retrocessi e il Sunderland arrivato quartultimo. L’Aston Villa, che occupa l’ultimo posto, ha fatturato £ 65 milioni, pari a circa 75,4 milioni di Euro, che per la Serie A sono una cifra da quinto posto.

I ricavi da Match Day.

Complessivamente i ricavi da Match Day incidono per il 16,9% sul fatturato netto escluse le plusvalenze e risultano pari a £ 615,5 milioni, circa 713,6 milioni di Euro.
Per le prime posizioni, la classifica rispecchia quella dell’anno precedente, col sorpasso del Manchester United sull’Arsenal. Da notare che il primo posto è occupato dal club che ha la maggiore capacità dello stadio e che l’ultimo posto è occupato dal Bournemouth, che ha lo stadio più piccolo. La differenza tra Arsenal e Manchester United dipende anche dal numero di partite casalinghe disputate, tra competizioni nazionali, tra cui le coppe nazionali, e le competizioni europee.

 


Il club col maggiore importo è il Manchester United con £ 106,6 milioni, seguito dall’Arsenal con £ 99,9 milioni. Il Chelsea si colloca al terzo posto con £ 69,7 milioni seguito dal Liverpool con £ 62,4 milioni. All’ultimo posto si colloca il Bournemouth con £ 5,4 milioni.

I ricavi commerciali.

I ricavi commerciali, compresi i ricavi da “Corporate Hospitality” e gli altri ricavi, incidono per il 30,2% sul fatturato netto. Il totale complessivo ammonta a 1,1 miliardi di sterline, pari a circa 1,27 miliardi di Euro, che è una cifra nettamente superiore ai ricavi TV della Serie A italiana 2015/16.
Al primo posto si colloca il Manchester United con £ 268,3 milioni, pari a circa 311,1 milioni di Euro. Il Manchester City, anche con l’aiuto delle sponsorizzazioni con parti correlate si colloca al secondo posto con £ 177,9 milioni. Il Chelsea, si colloca al terzo posto con 116,5 milioni; mentre il Liverpool risulta quarto con £ 115,7 milioni, superando l’Arsenal con £ 106,9 milioni.
L’Aston Villa, che è retrocesso, occupava il settimo posto con £ 31,3 milioni, pari a circa 36,3 milioni di Euro,  ed il Newcastle il nono posto con £28,4 milioni, pari a circa 32,9 milioni di Euro.

  


Gli ultimi tre posti sono occupati da Swansea; Bournemouth e Watford, club di medio bassa classifica, che tuttavia hanno conseguito la permanenza in Premier League anche per il 2016/17.

Il Player Trading.

Gli Ammortamenti e l’impairment sui diritti alle prestazioni dei calciatori ammontano complessivamente a £ 751,2 milioni. Il risultato complessivo relativo alle cessioni dei calciatori 2015/16 è pari a £ 296,6 milioni e non riesce a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori. Il risultato complessivo del Player Trading è negativo per £ 454,6 milioni. Il club col miglior Player Trading è il Norwich, con un risultato negativo di £1.2 milioni, seguito dal Southampton con un risultato negativo di £ 2 milioni.
Il club col maggior costo per ammortamenti calciatori è il Manchester City con £ 94 milioni, seguito dal Manchester United con £ 88 milioni. Non a caso espongono il peggior risultato relativo al Player Trading, anche perché i grandi club hanno altre fonti di ricavo, cui attingere.
Il club col miglior risultato in tema di cessione calciatori è il Chelsea con £ 49 milioni, seguito dal Liverpool con £ 42,1 milioni.

  

Non è forse un caso, che un campionato che ha un fatturato netto elevato per diritti tv, ricavi commerciali e ricavi da gare, abbia un risultato da Player Trading negativo, anche perché la possibilità di acquisire calciatori con un costo del cartellino molto elevato, comporta necessariamente l’evidenziazione di notevoli costi per ammortamento.

Il Costo del Personale.

Il Costo totale del personale dei club della Premier League 2015/16 è di circa 2,2 miliardi di Sterline e assorbe circa il 61,7% del Fatturato Netto.
Il club col maggior costo del personale è risultato il Manchester United con £ 232,2 milioni, seguito dal Chelsea con £ 222,4 milioni, dal Liverpool con 208,3 milioni e il Manchester City con £ 197,8 milioni.
Per quanto riguarda i club che si sono classificati ai primi tre posti del campionato, il Leicester si colloca al quindicesimo posto con £ 80,4 milioni. Il Costo del Personale dell’Arsenal, giunto al secondo posto, si colloca al quinto posto con £ 195.4 milioni Il Tottenham, arrivato terzo, ha il sesto costo del personale con £ 100 milioni.




I club retrocessi mostravano il settimo costo del personale, pari a £ 93 milioni, con l’Aston Villa; il sedicesimo costo del personale, pari a £ 74,7 milioni col Newcastle e il diciottesimo costo del personale col Norwich.

Se si considerasse il Costo del Lavoro Allargato, comprensivo di costo del personale e ammortamenti, a punto, risulterebbe che il club che ha speso meno è il Leicester con £ 1,21 milioni a punto, seguito dal Watford con £ 1,58 milioni a punto realizzato. Il Bournemouth risulta terzo con £ 1,73 milioni.
L’Aston Villa retrocesso ha speso 8,46 milioni di sterline a punto.

 


I club col maggior costo del personale risultano come quelli che hanno speso maggiormente, in termini di costo del lavoro allargato, per realizzare punti in campionato.
Il Chelsea risulta penultimo con £ 5,87 milioni a punto. Il Manchester United ha speso £ 4,85 milioni a punto. Il Liverpool ha speso £ 4,68 milioni a punto; il Manchester City £ 4,42 milioni e l’Arsenal 3,59 milioni a punto.


L’Incidenza del Costo del Personale sui Ricavi TV.

L’Incidenza del Costo del Personale sui Ricavi TV della Premier League 2015/16, in media è del  116,7%. Si pensi che nel 2012/13 era del 147,4%.
Ciò sta a significare che i ricavi TV della Premier League coprono solo l’85,7% del costo del personale. I segnali di miglioramento sono evidenti, perché nel 2012/13 la percentuale di copertura era inferiore essendo pari al 67,8%.
Il vantaggio della Premier League, rispetto alla Serie A, è che i ricavi TV, oltre ad essere nettamente superiori, incidono meno sulla composizione del Fatturato Netto complessivo. Tuttavia, l’incidenza è aumentata rispetto agli anni passati, grazie all’aumento dovuto al nuovo contratto, che per il futuro sarà ulteriormente maggiore.

Il Risultato Prima delle Imposte aggregato.

Il Risultato Prima delle Imposte aggregato della Premier League 2015/16 è negativo per 94,5 milioni di sterline (positivo per £ 122,8 milioni nel 2014/15). Sul dato aggregato pesano le forti perdite di Aston Villa e Chelsea.
Il Manchester UNited espone il risultato positivo migliore con £ 48,8 milioni, seguito dal Tottenham con 38,5 milioni e dal Manchester City con 19,6 milioni.




Risultano otto club con un dato negativo; mentre nel 2014/15 erano solo sei club.
Il club con la maggiore perdita è stato l’Aston Villa con 80, 7 milioni di sterline. Nel 2014/15 è stato il Queens Park Rangers con 45,7 milioni di Sterline.
Sul bilancio 2015/16 del Chelsea hanno pesato enormemente due risoluzioni contrattuali anticipate: la prima con Mourinho, per £ 8.3 milioni e la seconda con ‘adidas’, per 67 milioni.
Nel 2015/16, l’Aston Villa ha effettuato una svalutazione calciatori (“impairment”) per £ 34,8 milioni.

La Situazione Patrimoniale.

Il totale delle attività, ossia dei mezzi a disposizione, dei club della Premier League, relativi alla stagione sportiva 2015-16, ammonta a circa 6,8 miliardi di Sterline. Tali mezzi sono finanziati con mezzi propri per circa il 29,9%.
Per la classifica relativa all’attivo, il club con l’attivo più elevato, e quindi con più mezzi a disposizione è il Manchester United con 1,45 miliardi di sterline, che si è classificato in campionato al quinto posto; seguito dal Manchester City (quarto in campionato) con 939,1 milioni di sterline e dall’Arsenal con 877,5 milioni di sterline (in campionato al secondo posto). Il Leicester, che ha vinto il campionato, risulta con un attivo di 169,9 milioni di sterline, al decimo posto per mezzi a disposizione.



I club con meno di 100 milioni di sterline di attivo, ossia di mezzi a disposizione, sono sei: Everton, con £ 99,2 milioni; Stoke City con £ 93,7 milioni; Norwich con 93,5 milioni; Swansea City con 92,4 milioni, West Bromwich Albion con £ 82,6 milioni e Crystal Palace con £ 78,8 milioni.

Come nel 2014/15, il Club col maggior Patrimonio Netto è il Manchester City, con £ 677,1 milioni, seguito dal Manchester United, con £ 458,3 milioni.
Il Club col maggior Equity Ratio è il Manchester City, con 72,1%, seguito dal Chelsea con 48,4%.
Il club che presenta il Patrimonio Netto negativo più elevato e il peggior Equity Ratio è il West Ham.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Si è solvibili quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più si è solvibili.
L’insieme dei club della Premier League 2015/16 evidenzia un indice di solvibilità totale abbondantemente superiore a 1, essendo pari a 1,43, ciò vuol dire che il valore dei beni a disposizione è sufficiente a pagare i debiti.
Tuttavia per sette club il valore è inferiore a 1 e si tratta di Aston Villa; Bournemouth; Everton; Watford; Stoke City; Sunderland e West Ham.



Per quanto riguarda la posizione finanziaria netta complessiva è negativa per £ 862,7 milioni. Tuttavia figurano cinque club con una posizione finanziaria netta positiva: Tottenham; Chelsea; Swansea; Leicester e Crystal Palace. I club che superano l’importo di 100 milioni di sterline come posizione finanziaria netta negativa sono quattro: Manchester United; Liverpool; Newcastle e Sunderland.

Conclusioni.

L’aumento previsto per i prossimi anni dei diritti TV per la Premier League unitamente alle Regole Inglesi in tema di controllo economico-finanziario, che pongono un limite alle perdite triennali e stabiliscono delle misure di controllo dei costi del personale, unitamente ai ricavi commerciali e da botteghino, sono alcune delle cause che contribuiscono a rendere solido il business della Premier League.

Sarà interessante seguire nel futuro, come le condizioni economiche generali, potranno influenzare la solidità del business, si pensi alla “Brexit” o ad eventuali svalutazione della sterlina.