sabato 28 gennaio 2017

Bilancio Empoli 2015/16: Hysaj e Tonelli decisivi per l’utile, permane il peso dei debiti tributari.



Luca Marotta


Empoli FC SpA ha chiuso il bilancio chiuso al 30/06/2016, con un utile al netto delle imposte di € 1.514.330; mentre, l’esercizio 2014/2015 si era chiuso con un utile di € 35.000.
Ad essere determinanti nell’esposizione dell’utile netto appaiono determinati le plusvalenze realizzate con le cessioni di Hysaj e Tonelli al Napoli.
Pertanto nell’esercizio 2015/16, l’Empoli ha continuato a mantenere l’equilibrio economico, già raggiunto l’esercizio precedente. Rimane il problema dei debiti tributari, di cui una parte risultava già rateizzata, che sono stati oggetto di richiamo di informativa da parte dei revisori.

Dal punto di vista sportivo, la stagione 2015/2016, si è conclusa con il decimo posto del Campionato di Serie A Tim, con il raggiungimento dell’obiettivo della permanenza in Serie A..

La società.

L'Empoli Football Club viene fondato nel 1920. Il Capitale sociale è composto da 200.000 azioni dal valore nominale di € 5,20. Nel 1991 la proprietà è stata rilevata dalla famiglia Corsi, dando inizio alla presidenza di Fabrizio Corsi, tutt'ora al vertice della società.
Al 28 ottobre 2016, Fabrizio Corsi possedeva 97.810 azioni (48,9%); Immobiliare Calcinaia 15.500 azioni; Immobiliare Ciari 15.053 azioni e Aldo Lolli 3.000 azioni.

La continuità aziendale.

Nella nota integrativa è scritto che la valutazione delle voci di bilancio è stata fatta nella prospettiva della continuazione dell'attività.
La società di revisione OMNIREV srl ha evidenziato un richiamo di informativa riguardante il sequestro preventivo dei conti correnti della società disposto, il 12.08.2006, dal Tribunale di Firenze per € 1.451.436 a fronte del debito residuo IVA 2014 e debiti per ritenute non versati. Il pagamento di tali debiti era stato rateizzato in 20 rate trimestrali, di cui 6 pagate regolarmente. La liberazione del conto corrente dal gravame è avvenuta con la costituzione di un libretto di deposito vincolato.
Al 30.06.2016, per quanto riguarda gli altri debiti per IVA, risultava: debito per IVA 2013 per € 1.570.404 (estinto il 29.09.2016); debito per IVA 2015 per € 1.905.103 (rateizzato in 20 rate a partire da maggio 2016); debito per IVA 2016 per € 2.366.919 (maturato fino a giugno 2016 e non ancora pagato, alla data di approvazione del bilancio).

Durante l’Assemblea è intervenuto l’azionista Pinzani Giovanni, che ha espresso parere contrario all’approvazione del bilancio, ed ha fatto verbalizzare dei quesiti posti al Collegio Sindacale inerenti la congruità del compenso agli Amministratori; se nei debiti tributari fossero comprese le sanzioni e se gli stessi ritenessero sufficiente il fondo di 150 mila Euro stanziato per le sanzioni 2016. Lo stesso azionista ha rilevato una discordanza tra le imposte indicate in bilancio per un totale di Euro 1.176.000 e quelle descritte in Nota Integrativa, su tale punto la risposta del Presidente è stata che la discordanza era relativa alle imposte anticipate per € 975.684.

La struttura dell’attivo.

Gli impieghi sono rappresentati per il 74,2% dall’attivo non corrente e per il 25,8% dall’attivo corrente.



L’attivo, pari a € 40,3 milioni circa (€ 32,1 milioni nel 2014/15), risulta aumentato del 25,7%.
Le immobilizzazioni incidono sull’attivo per il 43,8%. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori rappresentano il 34,9% delle immobilizzazioni ed il 15,3% dell’attivo. Notevole è l’importo dei costi capitalizzati per il settore giovanile che è pari a 3,5 milioni di Euro e che incide sulle immobilizzazioni per il 19,8%. Tale dato confermerebbe l’attenzione riposta dall’Empoli per il settore giovanile.
Le immobilizzazioni materiali ammontano ad € 6.702.359 (€ 5.366.089 nel 2014/15) ed incidono sull’attivo per il 16,6%. Tali immobilizzazioni riguardano: Centri e strutture sportive per € 5.936.098; Terreno sottostante centro sportivo per € 308.000; Terreni e Fabbricati e centro sportivo per € 97.000; Impianti e macchinario per € 302.806; Attrezzature industriali e commerciali per € 155.527 e Altri beni per € 442.928.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,06 (1,03 nel 2014/15), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,43 (0,47 nel 2014/15), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,42, di poco superiore alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi operativi solo il fatturato netto e rapportandolo alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 117,2% (99% nel 2014/15), pertanto ogni 100 Euro investiti se ne incassano 117,2, che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, entro l’anno.

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è positivo per € 3,1 milioni circa, e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero, prima del calcolo degli interessi e delle tasse, circa 8,6 Euro.

Il Valore della Rosa.

Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori risulta diminuito da € 6.944.367 a € 6.170.185.
Gli investimenti di calciomercato più importanti del 2015/16 hanno riguardato: Buchel Marcel per € 1.500.000; Bittante Luca per € 830.000.
Tra le cessioni spiccano: Elseid Hysaj per € 5.000.000; Lorenzo Tonelli per € 9.500.000.

Dopo la chiusura dell’esercizio, l’Empoli ha ceduto in prestito alla Roma Mario Rui per 3 milioni di Euro, con obbligo di riscatto, entro il 30/06/2017, per altri 6 milioni di Euro..

Il Patrimonio netto.

Il patrimonio netto risulta positivo per € 2.322.939 (€ 808.609 nel 2014/15) e finanzia il 5,8% delle attività (2,5% nel 2014/15).
La variazione positiva di € 1.515.430 corrisponde all’utile netto di esercizio.

Il rapporto tra patrimonio netto e diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è pari a 0,376 (0,12 nel 2014/15). Il valore basso di tale indicatore significa che il valore contabile netto della rosa non è finanziato totalmente con i mezzi propri.
Il Capitale Circolante netto è negativo per € 14 milioni, nel 2014/15 era negativo per € 9 milioni.

La struttura del Passivo.

Il capitale di terzi finanzia il 93,89% delle attività (97,5% nel 2014/15).

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, è pari a 0,06 (0,03 nel 2014/15).
Il che sta a significare che il capitale di terzi prevale sui mezzi propri.
Infatti, l’equity ratio è molto basso ed è pari al 5,8%.

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 30.06.2016 ammontano a € 36,2 milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 37,8 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,07, comunque inferiore alla soglia massima consentita del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2017/18 a 1,5.

I ratei e risconti passivi ammontano a € 53.141 (€ 62.152 nel 2014/15) e finanziano lo 0,13% delle attività (0,19% nel 2014/15).

I debiti verso il personale ammontano a € 4.901.331 (€ 1.436.229 nel 2014/15). Nella nota integrativa è scritto che i debiti verso il personale riguardano: il debito relativo alle mensilità di giugno 2016, pagata nel mese di settembre 2016 e i premi salvezza scadenziati in due rate a novembre 2016 e a marzo 2017.

I debiti tributari ammontano a € 11.989.636 (€ 11.656.544  nel 2014/15) e finanziano il 29,7%  dell’attivo (36,3% nel 2014/15).
I debiti tributari comprendono:
-          € 2.955.739 (€ 1.656.743 nel 2014/15) relativi a ritenute dipendenti, tesserati e autonomi, già versati alla data di redazione del bilancio;
-          € 1.570.404 per iva a debito anno 2013, rateizzata in 20 rate trimestrali con scadenza 28/02/2019;
-          € 1.291.322 per iva a debito anno 2014, rateizzata in 20 rate trimestrali con scadenza 02/03/2020;
-          € 1.905.103 per iva a debito anno 2015, rateizzata in 20 rate trimestrali con scadenza 02/03/2021;
-          € 2.366.919 per iva a debito anno 2016 relativa alle liquidazioni dei primi sei mesi del 2016 che risultavano ancora da versare, alla data di redazione del bilancio,
-          € 1.860.149 per imposte esercizi precedenti inerenti il P.V.C. definito con accertamento con adesione in data 17/12/2014 il cui importo originario ammontava a € 3.758.641. Il P.V.C. è relativo alle annualità 2005 - 2009 per compensi e provvigioni erogati a terzi procuratori.

I debiti verso Enti previdenziali ammontano a € 780.861 (€ 513.683 nel 2014/15).

Il Financial Fair Play richiede che non vi siano debiti scaduti verso club, personale, ma anche verso il fisco o verso gli Enti Pubblici. Tuttavia, nel caso in cui si fossero concluse delle transazioni oppure instaurasse una controversia, argomentata e giudicata ammissibile, il debito non sarebbe considerato scaduto e si rientrerebbe nei parametri del Fair Play Finanziario.

La Posizione Finanziaria Netta.


I debiti bancari, al 30 giugno 2016 sono esposti per € 9.434.193 (€ 7.200.448 nel 2014/15). Tali debiti riguardano: l’importo di Euro 2.787.417, riguardante un mutuo ipotecario quindicinale (scadenza 2030) erogato dal Credito Sportivo e il debito di Euro 6.646.776 per operazioni di anticipo su fatture cessioni calciatori.

Le disponibilità liquide diminuiscono da € 1.068.173 a € 595.763.

I Crediti verso società calcistiche aumentano da € 10.550.000 a € 21.548.070.  
Al 30 giugno 2016, i Debiti verso enti-settore specifico ammontano a € 5.594.979 (€ 5.734.597 nel 2014/15).

Ai fini del Financial Fair Play la posizione finanziaria netta risulterebbe positiva.

La gestione economica.

La gestione economica è stata caratterizzata dal deciso aumento del valore della produzione (+30%) da € 39,6 milioni a € 51,5 milioni, grazie alle plusvalenze e all’aumento dei diritti televisivi.
I costi della produzione, che sono passati da € 37,7 milioni a € 48,4 milioni, risultano aumentati in misura nettamente meno che proporzionale (+28,4%), in confronto all’incremento del valore della produzione.
La differenza tra valore e costi della produzione è positiva per € 3.070.458, mentre nel 2014 era positiva per € 1,9 milioni.




I Ricavi.

I ricavi da gare diminuiscono da € 2,15 milioni a € 1,76 milioni, con un decremento di circa il 18,2%.
I ricavi da gare campionato diminuiscono di € 234 mila, da € 1.350.921 a € 1.116.715. I ricavi da gare di Coppa Italia diminuiscono di € 123 mila, da € 130.438 a € 7.577. Anche gli abbonamenti diminuiscono da € 676.258 a € 640.268.
La voce “Ricavi da sponsorizzazioni” aumenta da € 653 mila a € 1.103.589. Tale voce comprende Ricavi dallo sponsor ufficiale NGM per € 450.000 dallo sponsor tecnico per € 648.589, altre sponsorizzazioni commerciali per € 5.000.
I “Proventi pubblicitari”, aumentano da € 310.204 a € 1.048.702.
I “Proventi commerciali e royalties”, pari a € 238.737 (€ 79.255 nel 2014/15), si riferiscono ai ricavi derivanti dall’attività di merchandising e di licensing.
I ricavi TV della Serie A aumentano da € 23.912.973 a € 29.030.758.
I Contributi in conto esercizio diminuiscono da € 979.550 a € 382.380.

Il Player Trading.

La gestione del Player Trading è fondamentale, perché riesce a sostenere da sola il costo annuale dei cartellini dei calciatori.



Le Plusvalenze realizzate ammontano a € 14.492.593 (€ 7.971.133 nel 2014/15) su un valore di cessione di € 7.407 (€ 8.058.000 nel 2014/15).
Tali plusvalenze riguardano: Hysay Elseid (Napoli) ceduto per € 5.000.000, con una plusvalenza di € 4.992.593; Tonelli Lorenzo (Napoli) ceduto per € 9.500.000, con plusvalenza di pari importo.
Le minusvalenze pari ad € 501.133 (€ 10.400 nel 2014/15), riguardano le risoluzioni contrattuali di quattro calciatori.

Le cessioni temporanee di calciatori hanno determinato proventi per € 1,11 milioni di cui Euro 1.000.000 per Barba Federico, ceduto in prestito allo Stuttgart.

Gli ammortamenti dei calciatori aumentano del 83,2%, da € 1,4 milioni a € 2,6 milioni.

I Costi.

Il costo del personale è aumentato del 39,2%, da € 19.909.238 a € 27.712.238. Si è registrato un incremento di circa € 7,8 milioni, con un’incidenza sul valore della produzione del 53,8% (50,2% nel 201314) e sul fatturato netto del 68,9% (159,1% nel 2014/15).
Il costo del personale tesserato è di € 26.291.736 (€ 18.386.375 nel 2014/15).

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.
Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,96 tale valore sarebbe di poco oltre il limite richiesto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2015/16, e al di sopra per il 2016/17, che è di 0,85 e anche per il 2017/18, la cui soglia è di 0,8.

I costi per servizi ammontano a € 7.858.914 (€ 6.618.232 nel 2014/15). Tali costi comprendono i C osti per tesserati pari ad  € 436.000 (€ 330.996 nel 2014/15); i Costi per attività sportiva pari ad € 499.852 (443.980 nel 2014/15); i Costi specifici tecnici pari ad € 480.398 (€ 510.052 nel 2014/15), relativi a costi per l'osservazione dei calciatori, costi squadre sovvenzionate e costi accessori campagna trasferimenti; i Costi di vitto, alloggio e locomozione gare pari ad € 428.141 (€ 354.799 nel 2014/15); le Spese assicurative e previdenziali pari ad € 119.225 (€ 130.495 nel 2014/15); le Spese amministrative, pubblicitarie e generali pari ad € 5.610.827 (€ 4.763.607 nel 2014/15), comprendenti gli emolumenti ad Amministratori per € 1.170.404 (€ 845.537 nel 2014/15).

I Costi per godimento beni di terzi ammontano a € 381.776 (€ 359.605 nel 2014/15) e includono l’affitto dei campi sportivi per € 29.032 e il canone di locazione di locali per € 186.334.

Il pareggio di bilancio.

Il risultato prima delle imposte è positivo per € 2,69 milioni. Nel 2014/15 il risultato prima delle imposte era positivo per € 706 mila. Nel 2013/14, il risultato prima delle imposte era negativo per € 8,56 milioni.
Il dato aggregato dell’EBT per il periodo 2013/14, 2014/15 e 2015/16 è negativo per Euro 5,17 milioni. Bisogna precisare che per il Regolamento del Fair Play Finanziario, bisognerà operare delle rettifiche sull’EBT, come quella di non considerare gli ammortamenti sulle infrastrutture sportive.

Nel 2015/16, le imposte di esercizio hanno esercitato un impatto negativo sul risultato finale per € 1.176.000, corrispondenti a € 190.135 per Irap, € 10.181 per Imposte correnti deducibili e € 975.684 per imposte anticipate.
Il risultato netto è positivo per € 1.514.330. Nel 2014/15 i l risultato netto è stato positivo per € 35.000.

Conclusioni.

Per l’esercizio 2016-2017, con la permanenza in Serie A, gli Amministratori prevedono che la società potrà contare su ricavi pari ad oltre € 30 milioni, che sommati alle plusvalenze da cessione calciatori che suppongono di realizzare, consentiranno all’Empoli di raggiungere un risultato economico di sostanziale pareggio.

E molto probabile che per il 2016/17, l’Empoli acquisirà il diritto alla permanenza in Serie A anche per il 2017/18, con i relativi introiti televisivi, se sarà confermato anche per il 2017/18 l’equilibrio economico, sarà più agevole superare le problematiche fiscali.

sabato 21 gennaio 2017

Bilancio Chelsea 2015/16: Adidas e Mourinho , determinanti per la perdita di £ 70,6 milioni.


Luca Marotta


Chelsea FC plc, ha chiuso il bilancio consolidato al 30 giugno 2016 con un risultato negativo di £ 70,6 milioni, pari a circa € 85,45 milioni (cambio al 30.06.2016: £1 =  €1,2101).

Sul bilancio 2015/16 del Chelsea hanno pesato enormemente due risoluzioni contrattuali anticipate: la prima con Mourinho, la seconda con ‘adidas’. I costi straordinari totali sono stati pari a £ 75,3 milioni (€ 91,1 milioni) e sono dovuti al pagamento, durante l’anno, della clausola di risoluzione contrattuale anticipata di Mourinho e dello staff tecnico per £ 8.3 milioni e all’accantonamento di £ 67 milioni relativi alla risoluzione anticipata del contratto di sponsorizzazione tecnica del club.
Inoltre, l’esercizio 2015/16 è stato caratterizzato dall’adozione dei principi contabili FRS102 in luogo degli UK GAAP.
Nel 2015/16, il Chelsea ha visto aumentare il fatturato da £ 314.3 milioni a £ 329.1 milioni (€ 398,3 milioni). Questo aumento può essere attribuito ad un aumento dei ricavi media, a causa della maggiore distribuzione proveniente dalla UEFA per la partecipazione alla Champions League, così come ad un aumento dei ricavi commerciali.

“Chelsea FC plc” è una società “sub-holding” del gruppo cui fa capo il “Chelsea Football Club”. Il gruppo ha come holding “Fordstam Limited” e come controllore di ultima istanza Roman Abramovich.

Dal punto di vista sportivo, la stagione 2015/16 è stata deludente. Il Chelsea si è classificato al decimo posto in Premier League (1° posto nel 2014/15), non riuscendo ad acquisire il diritto di partecipare alle competizioni europee. Il Chelsea è stato eliminato agli ottavi di Champions League (2014/15: ottavi), ha disputato il sesto turno in FA Cup (2014/15: il 4° turno). e nella Coppa di Lega Capital One Cup ha disputato il quarto turno (2014/15: vincitore).

La continuità aziendale.

Gli Amministratori hanno scritto, come nel bilancio precedente, che “Chelsea FC plc” fa affidamento sul continuo supporto finanziario della capogruppo “Fordstam Limited”. La società ha ricevuto conferma dalla capogruppo, che verranno forniti fondi sufficienti per finanziare l'attività per il prossimo futuro. Pertanto, gli Amministratori, nella preparazione del bilancio, hanno adottato il principio della continuità aziendale.
Invero, durante il 2015-2016, la capogruppo “Fordstam Limited”, supportata dal proprietario finale, Mr Roman Abramovich, ha sottoscritto un aumento di capitale di n. 625.000 azioni del valore nominale di £ 0,01 al prezzo di £ 20. L’apporto della proprietà è stato di £ 12.500.000 (£ 27.000.000 nel 2014/15).

Il Cambio dei Principi contabili.

Il bilancio 2015/16 è il primo bilancio di Chelsea FC plc e del Gruppo predisposti in accordo con il principio contabile FRS 102 (Financial Reporting Standard applicabile nel Regno Unito e Repubblica d'Irlanda).
Il bilancio per il periodo precedente era stato redatto secondo gli UK GAAP.
La data di transizione ai principi FRS 102 era il 1 luglio 2014.



Il risultato economico del 2014/15, per l’effetto della transizione ai nuovi principi, migliora da – 23.068.000 di Sterline a – 22.032.000 Sterline, a causa soprattutto delle poste inerenti la gestione finanziaria.
Le attività al netto delle passività, al 30 giugno 2015, diminuiscono da £ 375.547.000 a £ 371.08.000.

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto è positivo per £ 285,5 milioni (€ 345,5 milioni) e risulta in diminuzione rispetto al dato dell’esercizio precedente, che era positivo per £ 371,6 milioni. La variazione negativa di £ 86 milioni è dovuta, come già scritto, principalmente a causa di un’operazione di aumento di capitale per circa £ 12,5 milioni, derivante dal collocamento di 625.000 azioni a £ 20, che ha determinato un aumento del capitale sociale per £ 7.000 e un aumento della riserva da sovrapprezzo azioni per £ 12.493.000. Ovviamente sulla variazione ha esercitato i suoi effetti anche il risultato dell’esercizio negativo per £ 70,6 milioni. Il Patrimonio Netto finanzia il 48,4% dell’attivo.



L’indebitamento.

Il bilancio consolidato al 30 giugno 2016, mostra una posizione finanziaria netta positiva in quanto le disponibilità liquide pari a £ 27.127.000 (€ 32,8 milioni) e i crediti verso la controllante pari £ 3,1 milioni, superano i debiti relativi agli strumenti finanziari derivati pari a £ 22.259.000. Non esistono altri debiti finanziari. Per gli strumenti finanziari derivati è evidenziata una posizione debitoria per £ 22.259.000. Nell’esercizio precedente, invece, era evidenziata una posizione creditoria per £ 6.251.000. La posizione relativa agli strumenti finanziari derivati è emersa a causa dell’adozione dei principi FRS102.
L’entità dell’indebitamento finanziario netto, cui bisogna aggiungere il saldo tra debiti e crediti da calciomercato, è conforme al regolamento del Fair Play Finanziario in quanto inferiore ai ricavi.
I debiti con durata inferiore all’esercizio successivo ammontano a £ 252,4 milioni (€ 305,5 milioni), mentre nel 2014/15 erano pari a £ 156,8 milioni.
I ratei e risconti passivi, iscritti nel passivo corrente, ammontano a £ 171.034.000 (£95.386.000 nel 2014/15). Questi debiti comprendono i ricavi anticipati per abbonamenti relativi alla stagione 2016/17 per l’importo di £ 40.359.000 (£ 43,2 milioni nel 2014/15) e altri ricavi anticipati per £ 130,7 milioni (£ 52 milioni nel 2014/15).

I debiti commerciali nel complesso sono pari a £ 92,4 milioni (£ 59,7 milioni nel 2014/15), di cui £ 63,6 milioni, hanno scadenza entro l’esercizio successivo. I debiti a lungo termine riguardano principalmente debiti commerciali da player trading.

I debiti tributari e previdenziali ammontano a £ 14,1 milioni, mentre nel 2014/15 erano pari a £ 13,6  milioni.
La voce Altri debiti diminuisce da £ 5,4 milioni a £ 3,6 milioni.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,94.
Infatti, l’equity ratio è molto alto ed è pari a 48,4%. Il ricorso al capitale di terzi è di poco superiore all’apporto di mezzi propri.

La struttura dell’attivo patrimoniale.

Il totale dell’attivo ammonta a £ 589,6 milioni (£ 545,5 milioni nel 2014/15) e risulta in aumento del 8,1%.
Al 30 giugno 2016, le attività non correnti rappresentano il 73,4% del totale dell’attivo e ammontano complessivamente a £ 432,7 milioni. Si è verificato un incremento del 5%.
Le immobilizzazioni immateriali nette, rappresentano il 41,5% dell’attivo e risultano aumentate da £ 225,1 milioni a £ 244,7 milioni.
Le immobilizzazioni materiali, rappresentano il 31,3% dell’attivo e ammontano a £ 184,7 milioni; nel 2014/15 erano pari a £ 183,98 milioni. Gli oneri finanziari capitalizzati, inclusi nel valore delle immobilizzazioni materiali, ammontano a £ 2.003.000, come nel precedente esercizio. L’importo investito nel 2015/16 è stato di £ 10,2 milioni e, come l’esercizio precedente, la maggior parte degli investimenti effettuati, riguardano il miglioramento delle strutture dello Stamford Bridge e del campo di allenamento a Cobham.
Le attività correnti rappresentano il 26,6% dell’attivo e ammontano complessivamente a £ 156,9 milioni, con un incremento del 17,7% rispetto all’esercizio precedente.
Le disponibilità liquide aumentano da £ 830 mila a £ 27,1 milioni.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,94, ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore, in base ai criteri di valutazione adottati, è abbondantemente in grado di pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente sia in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,62, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

Il Valore della Rosa.

Al 30 giugno 2016, il valore contabile netto della rosa calciatori ammonta a 241,3 milioni di sterline (€ 291,9 milioni) e risulta in aumento di £ 19,39 milioni. La variazione è stata causata da investimenti per £ 119,13 milioni, cessioni per un valore netto contabile residuo di £ 28,8 milioni, ammortamenti per £ 70,9 milioni.

In base ad una valutazione effettuata, la rosa del Chelsea al 30 giugno 2016 avrebbe un valore di mercato pari a £ 398,8 milioni (£ 349,7 milioni al 30.06.2015).

Dopo la chiusura dell’esercizio sono stati acquistati 4 calciatori con un costo iniziale di £ 96.300.000 (£ 69.052.000 nel 2014/15) e sono stati ceduti 4 calciatori con un profitto di £ 2.370.000 (£21.285.000 nel 2014/15). Inoltre sono stati incassati dei bonus, relativi a cessioni dei precedenti esercizi per £ 1.800.000 (£ 5.686.000 nel 2014/15).


Il Fatturato.



Il fatturato consolidato netto, per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2016, risulta pari a £ 329,1 milioni. Il fatturato netto del 2014/15 era pari a £ 314,3 milioni. L’aumento del fatturato, rispetto all’esercizio precedente, è stato di £ 14,8 milioni, ossia del 4,7%. Il fatturato 2015/16 è il migliore nella storia del club.
I Ricavi Media, come per tutti i club della Premier League, sono rilevanti e aumentano del 5,4%, da £ 135,6 milioni a £ 142,9 milioni (€ 172,9 milioni). La differenza è dovuta principalmente ai ricavi da UEFA Champions League, per il raddoppio del Market Pool. In base ai dati UEFA, al Chelsea per il 2015/16 spettavano Euro 69.174.000; mentre nel 2014/15, Euro 39.230.000.

I ricavi commerciali aumentano da £ 107,9 milioni da £ 116,5 milioni. Il contratto con Nike avrà inizio dal 1 ° luglio 2017. Pare, che l'accordo preveda un corrispettivo di £ 60 milioni l’anno, ossia il doppio di quello pagato da Adidas.

Il settore dei ricavi da ‘match day’ ha prodotto minori ricavi. Infatti, i ricavi da gare (“match day”) diminuiscono dell’1,6%, da £ 70,778,000 a £ 69,675,000. La media spettatori in campionato è stata di 41.500 (41.546 nel 2014/15).



Le Spese operative.

Le spese operative ordinarie ammontano complessivamente a £ 375,1 milioni (£ 377,7 milioni nel 2014/15) e registrano un decremento di £ 2,6 milioni pari allo 0,7%.
Tra gli altri costi operativi si segnala l’ammortamento delle immobilizzazioni dei costi di registrazione dei calciatori ammontante a £ 71,9 milioni (£ 69,9 milioni nel 2014/15), in aumento del 2,8%. L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali è stato di 9,4 milioni di sterline (£ 9,2 milioni nel 2014/15).

A differenza dell’esercizio precedente, sono evidenziate dei costi operativi straordinari.
Le spese operative straordinarie ammontano complessivamente a £ 75,3 milioni, di cui 8,3 milioni di sterline per il cambio di Mourinho. La parte restante riguarda l’accantonamento effettuato per far fronte alla risoluzione contrattuale con ‘adidas’ con sei anni di anticipo. L’importo risulta maggiore a quanto riportato da vari organi di stampa (Daily Telegraph), che stimavano che la decisione del Chelsea di separarsi da Adidas, con sei anni di anticipo, sarebbe costata al club circa 40 milioni di Sterline a titolo di risarcimento, poiché l'accordo con Nike risultava comunque più vantaggioso.

Il Costo del Personale.

Il costo del personale ordinario ammonta a £ 222,4 milioni e registra un incremento di £ 6,8 milioni, ossia del 3,1%, rispetto ai 215,6 milioni di sterline del 2014/15. L’incidenza del costo del personale sul fatturato, senza plusvalenze, è pari al 67,6% (68,6% nel 2014/15), nel limite del 70%, auspicato dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario. Il costo del personale riguarda 785 unità (681 nel 2014/15) di cui 137 appartenenti alla gestione sportiva (giocatori e staff compreso).

Come già detto, il costo determinato dal cambio di Mourinho è compreso tra le spese straordinarie, per £ 8,3 milioni.

Il “Costo del Fattore Lavoro”, dato dalla somma del costo del personale e degli ammortamenti della rosa calciatori, è pari a £ 294,3 milioni.
Il “Costo del Fattore Lavoro” incide sul fatturato netto per l’ 89,4%. Quindi ogni 100 sterline che si fatturano, ne vengono destinate 89,4 al personale.

Player Trading.

La differenza tra plusvalenze e minusvalenze realizzate con le cessioni di calciatori è positiva per £ 49 milioni (£ 42 milioni, nel 2014/15).

Questo risultato positivo è dovuto principalmente alle cessioni di Petr Cech all'Arsenal, Ramires al club cinese dello Jiangsu Suning. Mohamed Salah alla Roma, Stipe Perica all’ Udinese e Oriol Romeu al Southampton.

L’importo realizzato con le plusvalenze non è sufficiente a coprire gli ammortamenti pari a £ 70,9 milioni e pertanto la gestione del “player trading è in perdita per £ 21,9 milioni.

Il “Break-even result”.

Al 30 giugno 2016, il risultato prima delle imposte è negativo per £ 69.789.000 (€ 84,45 milioni).
Al 30 giugno 2015, il risultato prima delle imposte (UK GAAP) è negativo per £ 22.656.000 (€ 31,7 milioni, con cambio 1 £= 1,4018 €).
Al 30 giugno 2015, il risultato prima delle imposte (FRS102) è negativo per £ 21.308.000 (€ 29,9 milioni, con cambio, con cambio 1 £= 1,4018 €).
Al 30 giugno 2014, il risultato prima delle imposte ((UK GAAP) era positivo per £ 18.906.000 (€ 22,8 milioni, con cambio, con cambio 1 £= 1,1958 € ).
Ai fini del calcolo del Break-even Result, occorre esprimere gli importi in Euro e bisogna considerare il cambio medio dell’esercizio e non quello alla data di chiusura del bilancio.
Il Chelsea potrebbe escludere dal calcolo le spese per il settore giovanile, gli ammortamenti che non riguardino la rosa dei calciatori, le spese per lo sviluppo della comunità ed eventuali partite contabili “no money”.
Nel 2014/15, il Chelsea aveva destinato £ 3.142.905 per le sue azioni caritatevoli (£ 2.886.186 nel 2013/14).

Conclusioni.

In sintesi il 2015/16, mostra un aumento del fatturato con una perdita di esercizio dovuta principalmente alle risoluzioni contrattuali con Adidas e Mourinho. A ciò si è aggiunto un andamento sportivo deludente. Nel bilancio 2015/16 è scritto che il Chelsea risulta conforme rispetto delle norme finanziarie della FAPL e a quelle della UEFA.


lunedì 16 gennaio 2017

Bilancio Atletico Madrid 2015/16: utile di 3,9 milioni, con fatturato record di 233 milioni.



Luca Marotta


L’esercizio 2015/16 ha visto il conseguimento di un utile netto di circa 3,9 milioni (€ 13,1 milioni nel 2014/15) e di un fatturato netto record di 233,3 milioni di Euro (€175,1 milioni nel 2014/15), che per la prima volta nella storia del club supera i 200 milioni di Euro.
Ai brillanti risultati ha contribuito certamente la finale di Champions League, tuttavia sul bilancio pesano ancora oneri straordinari per la complessa vicenda immobiliare legata allo stadio.

Gli Amministratori hanno sottolineato l’importanza del nuovo socio Wanda. Già nello scorso esercizio, l’ingresso del nuovo socio Wanda Madrid Investment ha permesso di consolidare e rafforzare il patrimonio netto della società, acquisendo un socio che è un punto di riferimento mondiale per gli azionisti e che permette di creare sinergie tra le due società, di cui beneficiano entrambi.
Wanda è pienamente impegnata con il progetto Academy e nel campo della formazione sportiva e umana dei giovani atleti.

Secondo gli Amministratori la Stagione sportiva 2015/16, può definirsi ottima, perché l’acquisizione del diritto a partecipare alla UEFA Champions League, è un obiettivo strategico del club. Infatti, la partecipazione alla UEFA Champions League permette di collocare stabilmente la prima squadra tra le migliori in Europa, inoltre, permette di rafforzare l'espansione del marchio e consente di aumentare il valore di alcune poste dell’attivo, come marchio e diritti economici dei calciatori, e garantisce anche la crescita della base associativa.

L’Atletico di Madrid ha perso la di finale di UEFA Champions League 2015/16, ad opera del Real Madrid. Nella Liga Spagnola si è classificato al terzo posto, acquisendo il diritto a partecipare alla fase a gironi della Champions League 2015/16. Per quanto riguarda la “Copa de Su Majestad el Rey”, l’’Atletico è stato eliminato nei quarti dal R.C. Celta de Vigo.

In definitiva, i buoni risultati sportivi hanno comportato ricavi per vendite e prestazioni di servizi in aumento del 36,03%, con altri ricavi stabili a 14 milioni.
I pilastri della gestione sportiva dell’Atletico Madrid sono tre: rinnovo e ritocco degli ingaggi solo ai calciatori, che sono considerati essenziali per mantenere il livello competitivo; cura e integrazione in prima squadra dei giovani chiamati dal settore giovanile e ingaggio di calciatori di livello nazionale e internazionale, con un livello di investimento sostenibile, in grado di mantenere e incrementare il livello competitivo della prima squadra.

L’Assetto societario.

La società “Club Atlético de Madrid SAD” è stata costituita il 30 giugno 1992, a seguito della trasformazione del “Club Atlético de Madrid”, ai sensi della “Ley del Deporte”.
Al 30 giugno 2016, il capitale sociale ammontava a € 30.885.047,50 ed è diviso in 3.633.535 azioni del valore nominale di Euro 8,50.
Al 30 giugno 2016, Don Miguel Ángel Gil Marín possedeva 1.773.476 azioni pari al 48,81% del capitale sociale. In forma diretta controllava il 3,51% ed in forma indiretta attraverso la società "Holding de Inversiones Atléticas, S.A." deteneva il 45,30%. Don Enrique Cerezo Torres è proprietario di 650.224 azioni pari al 17,90% del capitale sociale. In forma diretta controlla il 3,07% e in forma indiretta il 14,83% attraverso la società "Video Mercury Films, S.A.".
Come conseguenza dell’ultimo aumento di capitale, WANDA MADRID INVESTMENT, SL è proprietaria di 726.707 azioni rappresentative del 20% del capitale sociale.

Tra gli eventi accaduti dopo la chiusura dell’esercizio è segnalata l’acquisizione del Club Elemental Atlético de Madrid Féminas e l’acquisizione di 10.854 azioni. Pari al 34,6% del capitale sociale, del club Francese Racing Club de Lens, per 3 milioni di Euro.

La continuità aziendale.

I Revisori di “Eutida AH Auditores 1986, SAP”, hanno rilevato che il 13 Novembre 2015, a seguito della risoluzione del contratto di compravendita del 30 giugno 2010, con il quale il Club aveva ceduto dei terreni, con i relativi diritti di sviluppo urbanistico, nella zona urbana 'Mahou-Vicente Calderón"; tali terreni e i relativi diritti sono stati reincorporati nel bilancio del Club, valutandoli per un importo di € 154.940.000, equivalente al fair value della proprietà alla data di costituzione, in quanto questo è inferiore al valore contabile precedente al momento della cessione. La posta di bilancio interessata è “Attività non correnti detenute per la vendita”. Tuttavia, il valore contabile corrispondeva a quello di una società controllata, e a sua volta derivava dal valore assegnato al conferimento del ramo d’azienda non monetizzato, determinato per la sua costituzione nel 2003/2004 e che rifletteva un incremento rispetto al valore contabile dei terreni su cui insisteva lo stadio “Vicente Calderón”.
Inoltre, i revisori hanno richiamato l’attenzione sul fatto che, al 30 giugno 2016, nel bilancio sono evidenziati crediti per imposte differite pari a € 54.562.195,50, relativi a crediti d'imposta derivanti da perdite fiscali precedenti da compensare nei prossimi anni. Inoltre, le "Passività per imposte differite" includono imposte differite generate nell'esercizio in corso e di quelli precedenti, pari a € 4.088.469,11.
La realizzazione di attività per imposte anticipate, tranne che per l'ammontare delle passività per imposte differite, dipenderà dalle capacità della società di generare sufficienti utili fiscali futuri per compensare le perdite fiscali e per l'attuazione entro i termini di legge stabiliti, gli altri diritti derivanti dall'imposta sulle società.

Gli Amministratori nell’evidenziare l’esistenza di un capitale circolante netto negativo per 163,3 milioni di Euro, hanno evidenziato che esso è dovuto da un lato a investimenti in calciatori per migliorare le prestazioni sportive ed economiche e partecipare a competizioni europee e dall’altro lato alla natura dell’attività svolta, che prevede risconti passivi per ricavi anticipati, che è una situazione comune ai club di calcio. In ogni caso gli azionisti di maggioranza hanno garantito la continuità aziendale.

La struttura dello stato patrimoniale.



L’attivo è aumentato del 13,39%, da € 544,4 milioni a 617,4 milioni. L’attivo non corrente incide sul totale dell’attivo per il 59,8%. I diritti alle prestazioni sportive dei giocatori incidono per il 23,4% e ammontano a € 144,45 milioni.
Nelle immobilizzazioni immateriali figurano anche la voce “Derechos sobre inversiones realizadas en terrenos o instalaciones cedidos", per l’importo di € 9,671 milioni. Tale voce riguarda gli investimenti effettuati dalla Società su terreni ottenuti con concessioni amministrative. In particolare, figura un terreno concesso alla “Fundación Atlético de Madrid” e i diritti sui terreni del nuovo stadio (€ 4,5 milioni), non ancora ammortizzati.
Le immobilizzazioni materiali incidono per il 22,9% sul totale dell’attivo, essendo pari a € 141,3 milioni (€ 67,98 milioni nel 2014/15). L’aumento di 73,3 milioni è dovuto all’incremento della voce immobilizzazioni in corso e acconti che è passata da € 66,7 milioni a € 139,6 milioni, di cui € 129.116.414,48 per il nuovo stadio. Il valore contabile netto della voce “Stadio e impianti sportivi” è € 809.755,18, con un costo storico di € 40,37 milioni.
Fino al 2014/15, l’importo maggiore delle attività era rappresentato dai crediti verso terzi a lungo termine, pari a € 207.449.742,65, che nel 2015/16 si sono azzerate. Si trattava di crediti, riguardanti principalmente i proventi da cessioni immobiliari, relativi al contratto del 30 giugno 2010 (Stadio e impianti sportivi).
Il patrimonio netto finanzia solo il 4,22% dell’attivo e per il restante 95,78% si ricorre ai debiti. Il totale delle passività, sia correnti, che non correnti, è aumentato di € 70,1 milioni assestandosi a € 591,3 milioni (€ 521,2 milioni nel 2014/15). Le passività correnti ammontano a € 411,7 milioni (€ 278,2 milioni nel 2014/15), rappresentano il 69,63% delle passività e “finanziano” il 66,69% delle attività. Le passività a lungo termine ammontano a € 179,6 milioni (€ 252,9 milioni nel 2014/15), rappresentano il 30,37% delle passività e “finanziano” il 29,1% delle attività.
Il capitale circolante netto, dato dalla differenza tra attività e passività a breve termine, è negativo per € 163,33 milioni (-€ 174,1 milioni nel 2014/15).

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE

Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, come nell’esercizio precedente, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,044, ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore, così come valorizzato nel bilancio, è di poco sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE

Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è in netto miglioramento ed è pari a 0,603 (0,35 nel 2014/15), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve. Tuttavia, come evidenziato dagli amministratori, nelle passività a breve sono presenti i ratei e i risconti passivi per € 33,8 milioni, ma anche, con l’esclusione dei ratei e risconti passivi, l’indice di solvibilità corrente sarebbe inferiore a 1, poiché il miglioramento sarebbe irrilevante.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO

Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento e consente di determinare quante volte il capitale proprio è superiore rispetto al capitale di terzi finanziatori. Quanto più l’azienda è indebitata, tanto più è esposta a rischi e tanto più importante diventa importante la redditività per affrontare la situazione debitoria. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1.
Nel caso dell’Atletico Madrid, l’indice di indebitamento è pari a 0,044 e segnala il netto prevalere delle Liabilities sui mezzi propri.

Il ROI (Return on investment).

Il ROI, che misura la redditività del capitale investito, deve essere quanto più possibile alto e indica l’efficienza economica della gestione caratteristica.
Nel caso dell’Atletico Madrid, nel 2015/16, varia dal 7,23% dell’esercizio precedente al 4,19%. Tale indicatore deve essere confrontato con il costo medio del denaro. In sintesi, l’indebitamento conviene se il ROI è maggiore rispetto ai tassi pagati sui finanziamenti contratti, altrimenti sorgono squilibri.

Il Valore della Rosa.



I diritti alle prestazioni sportive dei giocatori incidono per il 23,4% sul totale dell’attivo e ammontano a € 144,5 milioni (€ 86,3 milioni nel 2014/15). Il valore lordo è di € 217,1 milioni.
La variazione rispetto al 2014/15 è stata di € 58,14 milioni ed è stata determinata da investimenti per € 140,4 milioni, cessioni per un valore residuo di € 37,6 milioni, rettifiche per € 475 mila e ammortamenti per € 45,1 milioni.
Tra le attività correnti figura la posta: “attività non correnti detenute per la vendita”, in cui è allocato anche l’importo di Euro 275 mila (€ 8.688.871,03 nel 2014/15), che riguarda il valore contabile netto dei diritti di acquisizione di un calciatore, che è stato ceduto tra la data di chiusura dell'esercizio e la data di redazione dei conti annuali.
Al 30 giugno 2016, risultavano 18 calciatori di proprietà al 100% (14 nel 2014/15), con un valore contabile netto di 126,1 milioni; n. 2 calciatori in comproprietà con altri club (3 nel 2014/15), con un valore contabile netto di 13,9 milioni; n. 1 calciatori in comproprietà con altri enti (3 nel 2014/15), con un valore contabile netto di 4,4 milioni



Il Patrimonio Netto.

Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 26 milioni, mentre nel 2014/15 era positivo per € 23,2 milioni. La variazione in aumento è dovuta all’utile netto di esercizio 2015/16 pari a € 3.944.920,08 milioni e all’imputazione dei costi derivanti da Atti di ispezione sollevati durante l'anno, pari a 1.761 migliaia di euro.
Il Patrimonio Netto, essendo non negativo, è conforme a quanto stabilito dal regolamento sul Fair Play Finanziario. Tuttavia, il Patrimonio Netto copre solo il 4,22% delle attività totali, sintomo di sottocapitalizzazione e carenza di autonomia finanziaria, nel senso che si fa massiccio ricorso al capitale di terzi. Non a caso il capitale circolante netto, come detto sopra, è negativo.

La Posizione Finanziaria Netta.



L’indebitamento finanziario netto ammonta a € 138,68 milioni e risulta in aumento di € 94,5 milioni rispetto ai 44,15 milioni di Euro del 2014/15.
I debiti finanziari riguardano: i debiti verso enti creditizi per € 158,73 milioni (€ 69,8 milioni nel 2014/15) e i prestiti obbligazionari per € 66.978,80. Le disponibilità liquide ammontano a € 20,1 milioni (€ 25,75 milioni nel 2014/15).
Dei debiti verso enti creditizi 51,9 milioni riguardano lo sconto di effetti. A garanzia del debito bancario figurano le seguenti garanzie con i relativi importi: € 7,3 milioni da abbonamenti da incassare; € 64,9 milioni dai diritti inerenti il progetto “Mahou-Vicente Calderón”; € 24,7 milioni per ricavi per diritti televisivi; € 2,5 milioni da contratti di sponsorizzazioni.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori è negativo per € 18,29 milioni. I debiti per la compravendita dei calciatori aumentano da € 70,63 milioni a € 84,2 milioni. I crediti per compravendita calciatori aumentano da € 58,4 milioni da € 65,9 milioni.
L’indebitamento finanziario netto ai fini del Fair Play Finanziario pari a € 156,98 milioni risulta inferiore al volume dei ricavi ed è conforme a quanto auspicato dalla normativa.

L’indebitamento finanziario netto ai fini del Regolamento del Controllo Economico della LNFP risulta  pari a € 345,8 milioni (€ 251,86 milioni nel 2014/15) risulta superiore al volume dei ricavi rilevanti che è pari a € 287,16  milioni (€ 223,7 milioni nel 2014/15).

I debiti verso il personale e la Pubblica Amministrazione.

I debiti totale verso il personale ammonta a € 71,2 milioni (€ 72,1 milioni nel 2014/15), segnando un decremento del 2,23%. Tali debiti riguardano i debiti verso il personale sportivo pari a € 70,5 milioni (€ 72,1 milioni nel 2014/15). Il rapporto tra debiti verso il personale e costo del personale è molto elevato essendo pari al 51,9% (68,6% nel 2014/15). Il debito verso i calciatori della prima squadra è diminuito da € 68,8 milioni a € 59,89 milioni. Il saldo del debito verso i calciatori della prima squadra alla chiusura di ogni esercizio è significativo, perché la liquidazione di una parte importante delle remunerazioni della stagione sportiva viene effettuata a inizio dell’esercizio successivo.
I debiti verso il personale “finanziano” l’ 11,5% di tutte le attività.

Il bilancio dell’Atletico Madrid, nel corso degli anni, è stato caratterizzato da un enorme indebitamento verso l’Erario. Il bilancio dell’esercizio 2015/16 segna un abbattimento del 34,6% del debito fiscale, rispetto all’esercizio precedente.



I debiti verso l’Erario, gli Enti Previdenziali e Pubblici, ammontano complessivamente a € 55 milioni (€ 84,2 milioni nel 2014/15), di cui € 8,7 milioni a breve termine (€ 7,1 milioni nel 2014/15); € 46,3 milioni a lungo termine (€ 77,1 milioni nel 2014/15) e 4,1 milioni per imposte differite (€ 5,8 milioni nel 2014/15). L’importo residuo, al 30/06/2016, dei debiti tributari rateizzati è di € 42 milioni (€ 70,98 milioni nel 2014/15). L’importo degli interessi sui debiti tributari rateizzati è di € 7,5 milioni (€ 10 milioni nel 2014/15). L’importo dell’IVA rateizzata, esclusi gli interessi, è di € 5,5 milioni.
Bisogna evidenziare che nel complesso i debiti verso la Pubblica Amministrazione “finanziano” l’ 8,92% dell’attivo.
Per quanto riguarda la situazione dei crediti verso l’Erario, per € 54,56 milioni (€ 52,7 milioni nel 2014/15), i revisori hanno evidenziato che la realizzazione dei crediti per imposte differite, eccedenti i debiti per imposte differite, dipenderà dalla capacità di generare utili nel futuro.

I Ricavi.



Il fatturato netto riclassificato, includendo gli altri ricavi operativi ed escludendo le plusvalenze, per l’anno 2015/16 segna la cifra di € 233,3 milioni, mentre nel 2014/15 era pari a € 175,1 milioni.
In definitiva, si è registrato un incremento di 58,2 milioni, pari al 33,2%, che ha permesso di evidenziare un altro fatturato record, nella storia dell’Atletico Madrid.

Il Grafico sottostante mostra l’evoluzione del fatturato netto dal 2012.



Il tasso di crescita annuale composto (CAGR) del fatturato netto degli ultimi sette anni è del 9,39%.

I ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi per l’anno 2015/16 ammontano a € 218,8 milioni (€ 160,89 milioni nel 2014/15), mentre gli altri ricavi della gestione operativa ammontano a € 14,47 milioni (€ 14,2 milioni nel 2014/15).
I ricavi legati all’attività sportiva ammontano a € 87.581.978,71 (€ 62.398.202,66 nel 2014/15) ed incidono per il per il 40% sui ricavi delle vendite (esclusi gli altri ricavi della gestione operativa). Tra i “ricavi sportivi” sono inclusi: i ricavi da gare di campionato per € 7.115.284,95 (€ 6.463.047,77 nel 2014/15); i ricavi da gare di Coppa Nazionale per € 224.605,79 (€ 1.748.585,13, nel 2014/15); i ricavi da competizioni internazionali ammontano a € 76,46 milioni (€ 50,4 milioni, nel 2014/15), i ricavi per amichevoli per € 3,8 milioni (€ 1,9 milioni nel 2014/15). Nel 2015/16 mancano i ricavi della SuperCoppa di Spagna, che nel 2014/15 erano pari a € 1.599.792,98 e mancano altri ricavi per € 258 mila. Nel 2015/16, il tasso di occupazione si è assestato intorno all'80%.
Il comunicato UEFA, relativo alla distribuzione dei proventi da Champions League 2015/16, evidenzia l’importo di Euro 69.665.000 destinato all’Atletico Madrid.
I ricavi da abbonamenti e soci incidono per il 10,5% sui ricavi delle vendite e sono pari a € 22.902.790,01 (€ 21.957.960,73 nel 2014/15). L’Atletico Madrid ha potuto contare sul record storico del numero dei soci pari a 86.345, tra abbonati (36.889) e non abbonati (49.456). Le prospettive per il 2016/17 sono superiori a 90 mila soci tra abbonati e non.
I ricavi per cessione diritti audiovisivi nazionali ammontano a € 68,74 milioni (€ 41,66 milioni nel 2014/15). Tali ricavi incidono per il 31,4% sui ricavi delle vendite (esclusi gli altri ricavi della gestione operativa).
I ricavi commerciali e pubblicitari incidono per il 18,1% sui ricavi delle vendite e ammontano a € 39,6 milioni (€ 34,87 milioni nel 2014/15), con un incremento del 65% rispetto al 2014/15. In particolare, i ricavi da sponsorizzazione e pubblicità aumentano da € 27,1 milioni a € 31,1 milioni; i ricavi del merchandising aumentano da € 5.278.489,78  a € 5.964.504,12 e gli altri ricavi commerciali da € 2.442.822,88 a € 2.541.271,84.

Gli altri ricavi operativi comprendono anche i contributi e le donazioni ricevute.

Il Player trading.



Il risultato del Player trading è negativo per € 1,1 milioni e non riesce a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori. Anche perché l’ammortamento della rosa calciatori è aumentato da € 35,1 milioni a € 45,1 milioni. Il saldo tra plusvalenze e minusvalenze è positivo per € 44,1 milioni, in aumento di 10,8 milioni rispetto ai 33,3 milioni di Euro del 2014/15.
Tra gli acquisti più onerosi che hanno fatto aumentare gli ammortamenti figurano: Jackson Martinez (Porto); Yannick Carrasco (AS Monaco); Filipe Luis (Chelsea); Stefan Savic (Manchester City) e Luciano Vietto (Villareal). Jackson Martinez è stato ceduto nella campagna trasferimenti invernale.

Il costo del personale.

Il costo del personale aumenta da € 105 milioni da € 137,3 milioni con un incremento del 30,7% rispetto al 2014/15. Il rapporto tra costo del personale e fatturato netto riclassificato, senza plusvalenze, è del 58,8% (60% nel 2014/15). Tale dato è conforme a quanto auspicato dal Fair Play Finanziario.
Il costo del personale tesserato ammonta a 117,1 milioni di Euro (€ 89,3 milioni nel 2014/15).

IL COSTO DEL LAVORO ALLARGATO
Il costo del fattore lavoro allargato dato dalla somma del costo del personale e dal costo degli ammortamenti è pari a € 182,4 milioni e incide sui ricavi al netto delle plusvalenze per il 78,2%.

Secondo il criterio esposto in bilancio, che considera anche altre voci (es. ammortamenti, diritti di immagine ecc.) , il costo del fattore lavoro della rosa sportiva ammonta a € 164,4 milioni (€ 127,4 milioni nel 2014/15 ed € 122,8 milioni nel 2013/14).

Il numero medio dei dipendenti è stato di 531, di cui di cui 53 giocatori professionisti e 78 non professionisti, 5 dirigenti e 139 impiegati amministrativi. Alla fine dell’esercizio risultavano 552 dipendenti.

Il Costo degli Agenti.

Il costo degli agenti allocato tra i costi per servizi esterni ammonta  a € 4.445.000, nel 2014/15 era pari a € 4.636.000.

Altri costi.

I costi per l’approvvigionamento di forniture e servizi ammontano a € 10,46 milioni (€ 8,3 milioni nel 2014/15). Tali costi riguardano il materiale sportivo per € 1.669.584,44 (€ 933.881,47 nel 2014/15), il costo del lavoro di imprese esterne per € 4,3 milioni (€ 3,4 milioni nel 2014/15), gli altri consumi e costi esterni per circa € 3,8 milioni (€ 4 milioni nel 2014/15).
I costi di gestione pari a € 31,7 milioni (€ 35,57 milioni nel 2014/15), comprendono i costi per servizi esterni pari a € 23,8 milioni (€ 23,97 milioni nel 2014/15).

La Gestione Finanziaria.

Il risultato della gestione finanziaria è negativo per 23 milioni d Euro. Pesano molto gli oneri finanziari per debiti verso terzi pari a circa € 23,28 milioni (€ 20,6 milioni 2014/15). Si pensi che nel 2010/11 erano pari a € 40.610.848,49. Nel 2014/15 il risultato della gestione finanziaria era negativo per € 21,1 milioni.

La Gestione Straordinaria.

La Gestione straordinaria è negativa per 27,28 milioni. Il motivo risiede nella risoluzione del contratto immobiliare del 30.06.2010, che ha provocato perdite per Euro 25.587.810,38.

Il requisito del pareggio di bilancio.

Il risultato prima delle imposte è positivo per € 1,3 milioni. Nel 2014/15 era positivo per € 18,97 milioni e nel 2013/14 era sempre positivo per € 2,3 milioni.
La somma algebrica dei risultati prima delle imposte degli ultimi tre esercizi evidenzia un dato positivo di € 22,6 milioni.

Il Fair Play Finanziario Spagnolo.

In base a quanto stabilito dal Regolamento di Controllo Economico della LFP l’Atletico Madrid presenta un debito finanziario netto di 345,8 milioni di Euro (€251,86 milioni nel 2014/) e ricavi rilevanti per 287,16 milioni di Euro (€ 223,7 milioni nel 2014/15). Il Regolamento richiede che il rapporto tra il totale del Debito Netto e i Ricavi rilevanti non deve essere superiore a 1.
Gli Amministratori hanno scritto che, nel futuro, la realizzazione dei progetti urbanistici eserciterà effetti positivi sull’indebitamento finanziario netto.

Conclusioni.

La finale di Champions League 2015/16 ha contribuito positivamente all’esposizione dei brillanti risultati economici.
Per il nuovo stadio è prevista la conclusione dei lavori per l’estate 2017.
Il peso del debito fiscale sul bilancio dell’Atletico Madrid, continua a ridursi.

Rimane importante il raggiungimento dell’obiettivo strategico della partecipazione alla UEFA Champions League.

domenica 8 gennaio 2017

Bilancio Carpi 2015/16: utile frutto di un attento controllo di gestione.



Luca Marotta

La società Carpi FC 1909 srl, che controlla la squadra di calcio del Carpi, ha chiuso il bilancio 2015/16 con un utile netto di € 223.705.
Secondo gli Amministratori si tratta di buon risultato reso possibile dalla militanza in Serie A e ad un attento controllo di gestione.

Dal punto di vista sportivo ha disputato il Campionato di Serie A, classificandosi al diciottesimo posto con 38 punti e retrocedendo in Serie B.

La Continuità Aziendale (going concern).

La società di Revisione ANALISI SPA ha attestato che il bilancio di esercizio è conforme alle norme che ne disciplinano la redazione.

La struttura dello Stato Patrimoniale.



I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, che ammontano complessivamente ad Euro 5,7 milioni, incidono per il 38,9% sul totale dell’attivo. Quelli riguardanti i giovani calciatori sono pari a € 2.651.645 (€ 2.076.000 nel 2014/15).
Le disponibilità liquide incidono per il 25,7% sul totale dell’attivo.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi Debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,04, ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,53, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve. Tuttavia, nelle passività a breve sono presenti i ratei e i risconti passivi per € 4.195.426.
L’attivo circolante (senza ratei e risconti attivi) ammonta a 6,5 milioni di Euro, mentre il totale delle passività correnti del Club, con esclusione dei ratei e risconti passivi, raggiunge la cifra di 9,77 milioni di Euro.

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,63, superiore alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4.

Il Patrimonio Netto
Il Patrimonio netto è positivo e ammonta a € 557 mila; nel 2014/15, era pari ad € 333 mila.
La variazione è dovuta all’utile di esercizio.
Il Patrimonio netto finanzia solo il 4% dell’attivo, per il resto si fa ricorso a capitale di terzi.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,04.
Infatti, l’equity ratio è molto basso ed è pari a 4%. Il ricorso al capitale di terzi appare dominante.

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 30.06.2016 ammontano a € 10,11 milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 18 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 0,63, comunque inferiore alla soglia massima consentita del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2017/18 a 1,5.

La Posizione Finanziaria Netta

La Posizione finanziaria netta risulta positiva per 3,8 milioni, a causa di debiti bancari per € 48 mila e disponibilità liquide per 3,86 milioni.



I crediti verso Enti settore specifico ammontano a € 1,29 milioni.
I debiti verso Enti settore specifico ammontano a € 1,99 milioni.

Debiti con dipendenti, fisco e altri Enti.

I debiti verso Dipendenti ammontano ad € 1.165.538, con data di estinzione agosto 2016.
I debiti Tributari risultano pari ad € 3.673.817, di cui € 3.332.549 entro l’esercizio. Tali debiti comprendono Debiti IVA (2012 e 2014) rateizzati, per complessivi € 498 mila.
I debiti vs Istituti di previdenza ammontano ad Euro 448.997, di cui Euro 154.323 per debiti verso INAIL.

La Gestione Economica.

La Gestione Economica è equilibrata. Il valore della produzione aumenta del 228,4%; da € 10,388 milioni a € 34,1 milioni; mentre i costi della produzione aumentano del 204,27%, da € 10,76 milioni a € 32,75 milioni. La differenza tra valore della produzione e costi della produzione è positiva per € 1.345.386.



I Ricavi

Il fatturato netto risente positivamente della partecipazione al campionato di Serie A.
A causa della partecipazione al campionato di Serie A, i ricavi televisivi aumentano da € 2,3 milioni a € 23,3 milioni.
I Ricavi da gare aumentano da € 576 mila a € 2,65 milioni. Gli abbonamenti sono aumentati da € 138.711 a € 940.475.
Anche i ricavi commerciali aumento da €1,97 milioni a € 4,2 milioni. I ricavi da sponsorizzazioni risultano pari a € 1.535.877. Gli sponsor ufficiali hanno contribuito con € 791.523. Lo sponsor tecnico ha contribuito con € 736.254, le altre sponsorizzazioni hanno contribuito con € 8.100.
L’attività di merchandising e licensing ha prodotto ricavi per € 26.652.
La capitalizzazione dei costi del vivaio è stata pari a € 226.428.

Il Player Trading



Il risultato del Player trading nel 2015/16 è negativo per 1,15 milioni, perché il risultato della gestione economica dei calciatori non è riuscito a coprire il costo degli ammortamenti.
L’ammortamento della rosa calciatori è stato pari a Euro 2,83 milioni, di cui € 1.674.335 per i calciatori del settore giovanile.
La plusvalenza più importante ha riguardato la cessione di Campobasso Antonio al Chievo, che ha fatto registrare una plusvalenza di € 2.250.000.
I costi per acquisizione temporanea di calciatori è stato pari a Euro 295 mila. Il costo del prestito di Sabelli dal Bari è stato di € 250 mila.

I Costi per servizi aumentano di 3,7 milioni, da € 1,7 milioni ad € 5,4 milioni ed incidono per il 16,7% sui costi della produzione. Tali costi riguardano spese amministrative, pubblicitarie e generali per € 3,7 milioni (€ 784 mila nel 2014/15).
I costi per godimento beni di terzi ammontano a 625 mila Euro e riguardano per € 384.973 l’affitto di locali e per € 186.486 l’affitto campi e impianti sportivi.

Costo dei dipendenti
Il Costo del personale ammonta ad Euro 17,26 milioni (€ 5,47 milioni nel 2014/15).
Il costo del personale incide per il 54,9% sul Fatturato Netto. L’incidenza del Costo del Personale sul fatturato netto, indica il grado di rigidità economica della società. Quanto più è basso quanto più mostra la capacità della società di essere in equilibrio economico.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.
Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore risulterebbe di 1,16 tale valore sarebbe al di sopra del valore soglia previsto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2015/16, che è di 0,9; tuttavia il valore medio della produzione, sarebbe penalizzato dal campionato di Serie B 2014/15 e 2013/14.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi operativi solo il fatturato netto e rapportandolo alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 257,9% (78,11% nel 2014/15), pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 257,9 Euro, che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, di circa quatto mesi.

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è positivo per € 1,38 milioni e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero, prima del calcolo degli interessi e delle tasse, circa 11,3 Euro; nell’esercizio precedente, sempre in riferimento all’importo investito di 100 Euro, si sarebbero guadaganati circa 0,2 Euro.

Il Risultato prima delle imposte è positivo per 1,37 milioni di Euro. Nell’esercizio precedente era positivo per € 42.709.

Il Risultato netto è positivo per 223.705.

Conclusioni.


Il Carpi ha improntano la sua gestione al perseguimento dell’equilibrio economico e ha dimostrato come, con questa filosofia gestionale, si possano raggiungere anche risultati sportivi importanti. Basti pensare al fatto che il Carpi ha disputato il campionato di Lega Pro nel 2012/13 e nel 2015/16 il Campionato di Serie A.