mercoledì 26 ottobre 2016

Bilancio Real Madrid 2015/16: fatturato netto oltre 600 milioni e utile di 30 milioni.




Luca Marotta


L’ Assemblea Generale Ordinaria dei Soci del Real Madrid del 23 ottobre 2016, ha approvato il bilancio 2015/16.
Il Bilancio 2015/16 del Real Madrid per la terza volta consecutiva mostra componenti positivi di reddito lordi superiori a 600 milioni di Euro. Precisamente, i ricavi lordi, comprensivi delle plusvalenze e degli interessi attivi, risultano pari a 630,9 milioni di Euro (€ 660,6 milioni nel 2014/15; € 603,9 milioni nel 2013/14), con un decremento del 4,5 % sul bilancio 2014/15.
Invece, il fatturato netto, senza plusvalenze, ha raggiunto la cifra record di Euro 620.132.000; mentre nel 2014/15 era pari a 577,7 milioni di Euro. L’incremento registrato rispetto all’esercizio precedente è stato del 7,35%. Il club madrileno ha superato per il quinto anno consecutivo la barriera dei 500 milioni di Euro di fatturato netto e per la prima volta quella dei 600 milioni di Euro. L’esercizio 2015/16 si è chiuso con un utile lordo di 43,3 milioni di Euro (€ 55,9 milioni nel 2014/15) e un utile netto di 30,28 milioni di Euro (€ 42 milioni nel 2014/15), che segna un decremento del 27,94%.
La Posizione finanziaria Netta è diventata positiva per 13,1 milioni di Euro.

Dal punto di vista sportivo, il Real Madrid ha vinto l’undicesima UEFA Champions League 2015/16, è giunto secondo nella Liga con 90 punti e in Copa del Rey è stato eliminato ai sedicesimi dal Cadice, per sconfitta a tavolino, sia nella partita di andata che in quella di ritorno. Il Real Madrid aveva schierato in campo un calciatore squalificato, e la Liga Nacional de Fútbol Profesional ha sancito la doppia sconfitta.

Il Patrimonio Netto.

Il Patrimonio Netto è positivo ed in aumento e ammonta a 442,2 milioni di Euro (€ 412,1 milioni nel 2014/15), con un incremento di 30,1 milioni di Euro, rispetto al 2014/15, ossia del 7,3%. La differenza di 30,1 milioni è dovuta principalmente all’utile netto dell’esercizio pari a 30,2 milioni e alla variazione delle riserve per contributi ricevuti.
Essendo “non negativo” ed in crescita, tale indicatore è conforme a quanto stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario. Da evidenziare che il Real Madrid finanzia con i mezzi propri il 42,3% circa delle attività.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile.
Nel caso del Real Madrid l’indice di solvibilità totale è pari a 1,73, mentre nell’esercizio precedente era pari a 1,67.
Pertanto, i beni posseduti dal Real Madrid possono pagare i debiti.
Si aggiunga che il Patrimonio Netto, ossia i mezzi propri, sono superiori al valore dei diritti pluriennali sui giocatori, infatti, il rapporto tra Patrimonio Netto e valore dei diritti pluriennali sui giocatori è pari a 1,33 (1,13 nel 2014/15).
L’indice di solvibilità totale resterebbe al di sopra di 1, precisamente 1,18 (1,08 nel 2014/15), anche se escludessimo il valore dei giocatori, pertanto i restanti beni sarebbero in grado di pagare i debiti.


L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,73 (0,67 nel 2014/15).
Infatti, l’equity ratio è pari a 42,3% e si ricorre al capitale di terzi, nella misura del 57,7%.
Il valore di questo rapporto è in aumento negli ultimi anni, partendo da 0,29 del 2009 e raggiungendo il valore di 0,73 al 30 giugno 2016.

Gli Investimenti.

Nell’esercizio 2015/16, il club ha investito € 117 milioni (€ 240 milioni nel 2014/15), di cui € 23 milioni (€ 21,6 milioni nel 2014/15) sono stati destinati al miglioramento e allo sviluppo delle strutture del Club (investimento “virtuoso”); € 94 milioni (€ 189 milioni nel 2014/15) per acquistare giocatori.



Dal Grafico precedente, tratto dal bilancio del Real Madrid, emerge che per quanto riguarda l’importo degli investimenti effettuati dal 2000/01, il record è costituito dal 2008/09 con 314 milioni di Euro.

Come già detto, l’investimento nella rosa giocatori è stato di circa € 94 milioni , in parte coperto dalle cessioni di giocatori per € 28 milioni (€ 114 milioni nel 2014/15). Pertanto, l’investimento netto per rafforzare la rosa giocatori è stato di circa € 66 milioni (€ 75 milioni nel 2014/15).
Osservando l'evoluzione degli investimenti, si nota che, nel periodo 2000/01-2015/16, il club madrileno ha investito molto nelle strutture sportive immobiliari. In particolare, in tale periodo sono stati investiti 241 milioni di Euro (di cui € 10 milioni nel 2015/16) per lo stadio, per modernizzarne le strutture e migliorarne la qualità e funzionalità per gli spettatori, per fornire servizi multimediali e servizi che consentono un maggiore sfruttamento commerciale, creando un ritorno economico annuo molto significativo. E sono stati investiti 197 milioni di Euro (di cui € 13 milioni nel 2015/16) per la costruzione della “Ciudad Real Madrid”, considerato il più grande centro sportivo mai costruito per una squadra di calcio, con una superficie totale di 120 ettari, 10 volte più grande dell’ex città dello sport.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.



Le immobilizzazioni materiali nette, compresi gli investimenti immobiliari, rappresentano il 33% del totale delle attività, mentre le immobilizzazioni immateriali sportive, pari a € 333,5 milioni (€ 365,3 milioni nel 2014/15), rappresentano il 31,9% dell’attivo. Il totale delle attività al 30 giugno 2016 è di circa 1,045 miliardi di Euro (€ 1,03 miliardi nel 2014/15) e registra un incremento dell’1,3%.
La variazione del valore contabile netto della rosa atleti sportivi è stata di 31,7 milioni di Euro.
La variazione della rosa calciatori pari a Euro 32,1 milioni è dipesa da acquisti per 90,5 milioni, cessioni per un valore contabile residuo di 26,15 milioni e ammortamenti per Euro 96,52 milioni. Il costo storico della rosa calciatori ammonta a 742.7 milioni di Euro.



La variazione della rosa dei giocatori di pallacanestro pari a Euro 389 mila è dipesa da acquisti per 2,96 milioni, cessioni per un valore contabile residuo di 232 mila e ammortamenti per Euro 2,34 milioni. Il costo storico della rosa giocatori di pallacanestro ammonta a  12,85 milioni di Euro, mentre il valore contabile netto è pari a Euro 4 milioni.



Il costo storico delle immobilizzazioni materiali ammonta a 479,5 milioni di Euro. Il valore contabile netto dello stadio e dei palazzetti dello sport ammonta a 263,7 milioni di Euro. Il costo storico è pari a 340,2 milioni di Euro. Il valore contabile netto dei terreni e delle altre costruzioni ammonta a 18,16 milioni di Euro. Il costo storico è pari a 22,1 milioni di Euro.
Nella voce contabile “Construcciones” è incluso il centro commerciale “La Esquina del Bernabéu”, con un costo storico di 14,6 milioni di Euro.

L’attivo non corrente risulta diminuito di € 89 milioni a causa soprattutto del decremento del valore contabile netto delle immobilizzazioni immateriali sportive, da € 365,3 milioni a € 333,5 milioni, e del decremento dei crediti a lungo termine per la cessione calciatori, che sono diminuiti da € 48,5 milioni a € 6,5 milioni.
Le attività correnti, invece, registrano un incremento di € 102,4 milioni.
Il capitale circolante netto, ossia la differenza tra attività correnti e passività correnti, mostra un valore negativo di € 85,6 milioni (-€ 134,7 milioni di Euro nel 2014/15). Il principale fattore che rende negativo il capitale circolante è rappresentato dai risconti passivi a breve, ossia ricavi anticipati inerenti la stagione successiva, che ammontano a € 67,4 milioni (€ 68,4 milioni nel 2014/15). Complessivamente i risconti passivi ammontano a € 89,6 milioni (€ 95,5 milioni nel 2014/15).

La Posizione Finanziaria Netta.

In base al regolamento del Fair Play Finanziario, l’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità liquide, con l’aggiunta del saldo tra crediti e debiti da calciomercato, non deve essere superiore al fatturato netto.


Da questo punto di vista il Real Madrid non presenterebbe alcun problema.

Gli Amministratori del Real Madrid considerano come indebitamento finanziario netto (“Deuda Neta”) la somma del saldo tra crediti e dei debiti per i trasferimenti di giocatori più l’indebitamento finanziario netto (inteso come somma tra saldo tra debiti e crediti bancari, finanziamenti da soci e parti correlate, risconti passivi pluriennali per ricavi anticipati e debiti per leasing finanziario al netto delle disponibilità liquide e investimenti a breve termine) e il debito verso fornitori di immobilizzazioni (comprese le opere per lo stadio e il centro sportivo). L'indebitamento finanziario netto non include i debiti commerciali e altri debiti.

In base al conteggio fatto dagli Amministratori, l'indebitamento finanziario netto ha cambiato segno, diventando positivo per € 13,1 milioni; mentre, nel 2014/15 era negativo per € 95,8 milioni.
Si pensi che al 30 giugno 2009, risultava un indebitamento finanziario netto di 327 milioni circa. Ovviamente il dato risulta abbondantemente conforme al Fair Play Finanziario, considerato l’importo record del fatturato.
L’indebitamento finanziario lordo calcolato dagli Amministratori ammonta a circa 235 milioni di Euro (€ 284 milioni nel 2014/15) ed è determinato dai seguenti dati: € 81,9 milioni di debiti bancari (€ 81,6 milioni nel 2014/15) ed € 153,93 milioni di debiti por investimenti in giocatori e altre immobilizzazioni (€ 202,7 milioni nel 2014/15).
La posizione finanziaria netta si ottiene sottraendo le disponibilità liquide, pari a  € 211,48 milioni (€ 108,9 milioni  nel 2014/15) e i crediti verso club per l’acquisto di giocatori pari a € 59,15 milioni.
Il Risultato della Posizione Finanziaria netta è positivo per 13,1 milioni di Euro, che rappresenta liquidità netta in eccesso.

Il grafico seguente, tratto dal bilancio del Real Madrid, mostra l’evoluzione della Posizione Finanziaria Netta nel tempo, con il picco raggiunto nel 2009.





Debiti con dipendenti e fisco.

Il Fair Play Finanziario richiede che non vi siano delle problematiche relative a debiti scaduti verso altri club, il fisco e/o i propri dipendenti.
Al 30 giugno 2016, i debiti correnti verso il personale ammontano a € 144 milioni (€ 103,7 milioni nel 2014/15), di cui € 138,75 milioni verso il personale sportivo (€ 99,6 milioni nel 2014/15) e segnano un incremento del 38,9%, dovuto ai premi per i successi sportivi.
Il rapporto tra debiti verso il personale sportivo e costo del personale sportivo è del 45,2%.
Nel bilancio è specificato che il Club risulta in regola per quanto riguarda gli adempimenti relativi agli obblighi fiscali e quindi non ha pendenza nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Le passività per imposte correnti sono nulle. Quelle per imposte differite ammontano a circa € 14,39 milioni (€ 25,9 milioni nel 2014/15).
Nella sezione opposta, i crediti per imposte correnti ammontano a € 5,47 milioni (€ 611 mila nel 2014/15) e i crediti per imposte differite ammontano a circa € 15,91 milioni (€ 29,3 milioni nel 2014/15).
Gli altri debiti verso le Amministrazioni Pubbliche ammontano a 15,16 milioni di Euro (€ 21,82 milioni nel 2014/15), di cui € 10,51 milioni per IVA di giugno 2016. Di contro gli altri crediti verso le Amministrazioni Pubbliche ammontano a 302 mila Euro (€ 6,75 milioni nel 2014/15).

I Ricavi

I ricavi operativi per l'anno 2015/16, escludendo le plusvalenze, raggiungono la cifra record di € 620,13 milioni; mentre, nell’esercizio precedente erano pari a € 577,66 milioni, segnando un incremento del 7,35%. Dal 2011/12 il fatturato si colloca costantemente sopra la soglia dei 500 milioni e nel 2015/16 ha superato per la prima volta la soglia dei 600 milioni di Euro.
Le principali fonti di tali ricavi sono: lo stadio, i diritti televisivi e il marketing e sono sostanzialmente “equidistribuite”, ossia contribuiscono in egual misura percentuale al fatturato.
I ricavi da biglietteria della Liga ammontano a 51,7 milioni di Euro (€ 46,6 milioni nel 2014/15).
I ricavi da biglietteria della ‘Copa del Rey’ ammontano a solo 3 mila Euro (€ 4,6 milioni nel 2014/15). I ricavi complessivi, da Champions League ammontano a € 82.122.000 (€ 50.316.000 nel 2014/15). Nel 2015/16 non figurano ricavi per la ‘Supercopa de España’ che nel 2014/15 erano pari a € 4.042.000; né ricavi per la ‘UEFA SuperCup’, che nel 2014/15 erano pari a  3 milioni di Euro e mancano anche i ricavi per il Mondiale per Club, , che nel 2014/15 erano pari a € 4,1 milioni.
I ricavi derivanti dalle amichevoli ammontano a 23,97 milioni di Euro (€ 10,6 milioni nel 2014/15).
I ricavi per le competizioni di Pallacanestro ammontano a €  4.015.000 (€ 2.636.000 nel 2014/15).
Gli altri ricavi ammontano a € 5.569.000 (€ 5,1 milioni nel 2014/15).
Pertanto secondo una delle riclassificazioni dei ricavi presenti in bilancio, i ricavi da biglietti e competizioni ammontano a € 167.398.000 (€ 131.122.000 nel 2014/15).
Il contributo dei soci, tanto per la quota associativa quanto per gli abbonamenti, rappresenta l’ 8,1% della cifra totale dei ricavi e ammontano a € 49.981.000 (€ 51.548.000 nel 2014/15).
II ricavi relative al funzionamento delle strutture ammontano a € 22.390.000 (€ 20.175.000 nel 2014/15).

I ricavi radiotelevisivi mostrano un importo notevole pari a € 167,57 milioni (€ 163,48 milioni nel 2014/15) e rappresentano il 27% dei ricavi operativi, segnando un incremento del 2,5%.

I ricavi commerciali hanno un’incidenza del 34,3% e risultano pari a € 212,6 milioni (€ 211,14 milioni nel 2014/15). Tali ricavi comprendono i ricavi per la vendita al dettaglio per € 21.096.000 (€ 24.030.000 nel 2014/15); i ricavi da Sponsor e Licenze per € 161.537.000 (€ 151.871.000); ricavi pubblicitari per € 3.571.000 (€ 4.521.000) e Altri ricavi commerciali per € 26.160.000 (€ 27.660.000 nel 2014/15).



Dal Grafico seguente, tratto dal bilancio del Real Madrid emerge che nel periodo 1999/2000-2015/16, il tasso medio di crescita annuale dei ricavi è stato dell’ 11%.



E’ evidente che il club ha raggiunto una struttura equilibrata di ricavi, ciascuna delle tre aree (stadio, televisione e marketing) contribuisce con circa un terzo del totale dei ricavi. La diversificazione delle fonti di ricavo, conferisce stabilità economica, attenuando l'impatto di eventuali fluttuazioni dei ricavi causate dai risultati sportivi e altre cause congiunturali economiche.

Il Costo dei dipendenti.

Il costo del personale al 30 giugno 2016 ammonta a circa € 306,87 milioni (€ 289,2 milioni nel 2014/15) e risulta in aumento del 6,09%. Il costo del personale riguardante i calciatori e lo staff tecnico della prima squadra di calcio ammonta a Euro 231.070.000 (€ 217,6 milioni nel 2014/15).
Il costo del personale non sportivo associato alla prima squadra di calcio è di Euro 1.378.000.
Il costo del personale riguardante i calciatori e lo staff tecnico della seconda squadra di calcio ammonta a 10,4 milioni di Euro (€ 7,7 milioni nel 2014/15). Il costo del personale riguardante i giocatori e lo staff tecnico della squadra di basket ammonta a 25,86 milioni di Euro (€ 27,67 milioni nel 2014/15).
Il rapporto tra costo del personale totale e i ricavi operativi, con esclusione delle plusvalenze, è l'indicatore utilizzato a livello internazionale per misurare l'efficienza operativa delle società di calcio. Più basso è il valore di questo rapporto e più “efficiente” risulta il club.
Il 30 giugno 2016, tale rapporto risulta pari al 49,5%, mentre, il 30 giugno 2015, era pari al 50,1%.
In base a quanto scritto dagli Amministratori, bisogna evidenziare che il dato in questione, si trova praticamente di poco al di sotto del 50%, che è considerata la soglia di eccellenza gestionale per un club ed è ben al di sotto del 70%, che è il livello massimo raccomandato dalla “European Club Association”.



Dal Grafico, tratto dal bilancio del Real Madrid emerge che dal 2005/06, tale indicatore non supera il 50% e dal 2002/03 è inferiore al 70%.

In definitiva, il Real Madrid si può permettere una rosa di calciatori dall’ingaggio elevato perché la sua gestione economica genera un fatturato altrettanto elevato.

L’equilibrio della Gestione Economica.

Il grafico dimostra come l’evoluzione del costo del personale mantenga la stessa distanza dall’evoluzione dei ricavi operativi.



Si pensi che nel periodo 2008/09-2015/16 la somma dei risultati prima delle imposte è pari a 330 milioni di Euro, con una media di circa 41,2 milioni di Euro ad anno.

Il “Breakeven Result”.

Per il periodo di monitoraggio del 2016/2017 gli esercizi sotto osservazione sono il 2014, 2015 e 2016 e la soglia di perdita aggregata tollerata è di 30 milioni.
Per il Real Madrid la somma algebrica dei risultati prima delle imposte per gli esercizi 2014, 2015 e 2016, risulta positiva per 147,5 milioni di Euro; pertanto, non ci sono problemi per questo aspetto.
L’EBITDA, ossia il risultato prima del calcolo degli ammortamenti degli interessi e delle tasse, con esclusione delle plusvalenze, risulta pari a € 163,16 milioni; mentre nel 2014/15 era pari a 135 milioni.
Se considerassimo anche le plusvalenze si determinerebbe un EBITDA positivo per 162,8 milioni (203,4 milioni nel 2014/15). Il risultato di gestione al lordo delle imposte risulta positivo con un utile di 43,3 milioni, mentre nel 2014/15 era positivo per 55,9 milioni e nel 2013/14 per 48,2 milioni.

Il Fair Play Finanziario Spagnolo.

In base a quanto emerge dai dati del bilancio 2014/15, il Real Madrid rispetta anche quanto stabilito dal Regolamento di Controllo Economico della LFP .

a) Punto di equilibrio.

Il Punto di Equilibrio richiesto dal Regolamento di Controllo Economico della LFP è uguale a quello richiesto dall’UEFA. La soglia di tolleranza per le perdite è di 5 milioni di Euro. Il Real Madrid, come visto precedentemente, rispetta quanto stabilito dall’indicatore.
Il risultato aggregato per il triennio 2013/14-2015/16 è positivo per € 319.071.000. In particolare, il risultato considerato per il 2015/16 è positivo per € 105.773.000; il risultato considerato per il 2014/15 è positivo per € 114.023.000 e il risultato considerato per il 2013/14 è positivo per € 99.275.000.

Costi della prima squadra.

In base a tale indicatore, il costo del personale della prima squadra (€ 232.448.000) non deve superare il 70% dei ricavi rilevanti (€ 627.669.000). Dove per ricavi rilevanti si intendono: il volume d’affari netto pari a € 620.132.000 (€ 577.662.000 nel 2014/15), aumentato di plusvalenze e interessi attivi e diminuito dei ricavi relativi alla ‘cantera’; alla pallacanestro e plusvalenze immobiliari.

Tale indice risulta conforme al Regolamento perché è pari al 37% al 30.06.2016 (33% al 30.06.2015).
A differenza di quanto stabilito dal Regolamento UEFA, il Regolamento Spagnolo sembra più “elastico”, considerando anche le plusvalenze.

L’indice dell’indebitamento netto.

La norma stabilisce che il rapporto tra il totale del Debito Netto e i Ricavi rilevanti non deve essere superiore a 1.
Per indebitamento netto si intende i debiti finanziari a lungo termine e i debiti a breve temine diminuiti dei crediti per la cessione di calciatori e delle disponibilità liquide.
Tra i debiti finanziari non si considerano gli accantonamenti, i debiti di natura commerciale e i ratei e risconti passivi. Invece, si considerando i debiti per l’acquisto di immobilizzazioni, i debiti per l’acquisto di calciatori e i debiti bancari.
Al 30 giugno 2016, il Real Madrid non evidenzia un saldo da indebitamento netto, poiché i crediti e le altre componenti dell’attivo considerate superano i debiti di € 13.075.000. Pertanto il Real Madrid mostra un risultato conforme a quanto richiesto da Regolamento.
Al 30 giugno 2015, invece, risultava un rapporto tra Indebitamento Netto e Ricavi Rilevanti del 15%, entro il limite del 100%.

Il rapporto tra Patrimonio Netto e volume d’affari
In relazione alla normativa sugli indici per il controllo dei bilanci dei club della LNFP, il valore richiesto per il rapporto tra Patrimonio Netto e volume d’affari deve essere superiore al 30%.
Nel caso del Real Madrid è pari al 71% (72% nel 2014/15)

Indice del passivo rettificato

Il regolamento Spagnolo prevede che il Passivo rettificato sia inferiore al volume d’affari netto aumentato del 25%.
Il Passivo rettificato corrisponde alla somma del passivo Non Corrente e Corrente, diminuita degli accantonamenti e dei debiti con scadenza superiore ai 2 anni e delle disponibilità liquide.
Nel 2015/16 il Passivo Rettificato risulta pari a € 244.282.000 e nel 2014/15 era pari a € 371.806.000.
In entrambi i casi risulta inferiore al 125% del volume di affari netto che nel 2015/16 è di € 774.638.000 e che nel 2014/15 era di € 718.014.000.

Il Bilancio Preventivo 2016/2017.

Le società e i club iscritti alla Liga Spagnola devono formulare il bilancio preventivo. Tale obbligo rientra nella fase di controllo economico “a priori” esercitata dalla Liga sui club.
Nel caso del Real Madrid, il Consiglio di Amministrazione ha previsto, un bilancio preventivo con un utile lordo di 50,16 milioni di Euro. Il volume d’affari netto previsto è di € 631,3 milioni.

Conclusioni.

Gli Amministratori hanno ribadito che il Real Madrid ha fatto nel corso degli ultimi 7 anni uno sforzo intenso e prolungato di riduzione del debito.

Il Real Madrid non ha problemi in termini di Fair Play Finanziario, sia UEFA, che spagnolo. L’enorme quantità di ricavi permette al Real Madrid di avere una rosa di Top Player con costo lordo del personale notevole, ma la cui incidenza resta al livello del 50% dei ricavi senza plusvalenze.

I numeri del Real Madrid sono importanti, perché, come ribadito da Florenitno Pérez, "Oggi, il Real Madrid gode della maggiore solidità della sua storia".

domenica 23 ottobre 2016

Consolidato Manchester City 2015/16: secondo utile consecutivo e fatturato record.



Luca Marotta


Il bilancio consolidato al 31 maggio 2016 di “Manchester City Limited” si è chiuso con un utile di £ 20,48 milioni, pari a circa € 26,89 milioni, al cambio del 31.05.2016 di 1 € = 0,7618 £.
Nel 2014/15 era evidenziato un utile netto consolidato pari a £ 10,54 milioni. Trattasi del secondo utile consecutivo conseguito dalla gestione degli sceicchi.
Per la terza volta consecutiva, il Manchester City, raggiungendo un fatturato di £ 391,77 milioni, ha superato la soglia dei 300 milioni di sterline e per la seconda volta quella dei 350 milioni di sterline; inoltre, per effetto del cambio con l’Euro si avvicina alla soglia dei 500 milioni di Euro, essendo pari a 514,27 milioni di Euro.

Dal punto di vista sportivo, nella stagione 2015/16, il Manchester City ha conseguito il quarto posto nella “Premier League”; ha raggiunto le semifinali di UEFA Champions League (ottavi nel 2014/15); ha vinto la Football League Cup ( “Capital One Cup”); mentre in Coppa di Inghilterra (“FA Cup”) è stato eliminato al quinto turno dal Chelsea.

La Transizione agli FRS 101

L’esercizio 2015/16 è stato caratterizzato dal cambiamento dei principi contabili.
Il Gruppo ha effettuato la transizione dai Princìpi contabili 'UK GAAP' ai Princìpi contabili britannici ‘FRS 101’ ‘Reduced Disclosure Framework’. I Princìpi contabili FRS 101 danno un quadro informativo in forma abbreviata che consente deroghe dagli obblighi di informativa rispetto agli IFRS.

Come concesso dai principi contabili FRS 101, in sede di prima applicazione è stato possibile far ricorso ad alcune esenzioni. Il Management ha deciso di considerare per la valutazione dello stadio Etihad quella al 31 maggio 2012, oltre agli incrementi di costo al 31 maggio 2014. La rivalutazione effettuata al 31 maggio 2015 è stata stornata, nell'ambito delle rettifiche di transizione.

La transizione dai princìpi contabili UK GAAP ai princìpi contabili FRS 101 ha comportato anche la rideterminazione dei valori del Patrimonio Netto al 31 maggio 2014 e 31 maggio 2015.



Le variazioni hanno riguardato la Riclassificazione delle riserve di rivalutazione per £ 44.686.000 a riserve di utili portati a nuovo; lo storno della rivalutazione dell’Etihad Stadium del 31 maggio 2015 per £ 8.869.000. Inoltre, si è proceduto alla Riclassificazione delle attività destinate alla vendita e all’adeguamento al fair value di una struttura di formazione che il management intende vendere entro 12 mesi dalla data di transizione; al riconoscimento del corrispettivo differito dei debitori e creditori derivanti dalla cessione dei calciatori al fair value; alla riclassificazione dei costi di software e sviluppo di siti web tra le immobilizzazioni materiali e immateriali; alla Riclassificazione del fair value degli strumenti finanziari derivati in precedenza compensata con lo strumento a cui si riferiva e al riconoscimento della passività fiscale differita derivante dalla rivalutazione storica dello Stadio Etihad.

Anche il risultato dell’esercizio 2014/15 è stato adeguato, come illustrato nella figura tratta dal bilancio consolidato 2015/16 del Manchester City.



L’utile consolidato netto 2014/15, determinato con gli UK GAAP, aumentato della rivalutazione (£ 8.869.000), determinava un risultato complessivo positivo di £ 19,618,000. L’applicazione degli FRS 101 ha comportato delle variazioni negative dovute allo storno della rivalutazione al 31.05.2015 dell’Etihad per £ 8.869.000. Inoltre, si è verificato lo Storno della quota di ammortamento a seguito della riclassificazione ad attività destinate alla vendita e adeguamento al fair value di una struttura di formazione e la Regolazione contabile dovuta al riconoscimento del corrispettivo differito dei debitori e creditori derivanti dalla cessione dei calciatori al fair value e il ricalcolo del costo per interessi e relativo reddito.
Il risultato 2014/15 con l’applicazione degli FRS 101 è di £ 10,540,000.

Il Gruppo.

La società “Manchester City Limited” risulta controllata da “City Football Group Limited”, una società registrata in Inghilterra e Galles, ma il controllore finale è la società “Abu Dhabi United Group Investment & Development”, che è registrata in Abu Dhabi ed è di proprietà dello Sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan. Lo sceicco Mansour ha acquisito il controllo del Manchester City nel 2008.
Le società controllate al 100% da “Manchester City Limited”sono due: “Manchester City Football Club Limited”, che si occupa della società di calcio; “Manchester City Investments Limited” , che risulta non operativa.

I rapporti con le parti correlate.

Le operazioni nel corso dell'esercizio chiuso al 31 maggio 2016 con la società “New York City Football Club LLC”, una consociata (“fellow subsidiary”) di “City Football Group Limited”, era costituito da prestiti per un totale £ 13 mila (2014/15: £ 70 mila), che sono incluse in crediti esigibili entro l'esercizio e la prestazione di servizi di £ 58 mila (2014/15: £ 58 mila).

Nel 2014/15 figurava l’acquisto di attività materiali costituite da terreni e fabbricati per un valore netto contabile di £ 2.158.000 da “Brookshaw Developments Limited”, società partecipata anche da “Abu Dhabi United Group Investment & Development”, con un saldo di £ 5.105.000 incluso tra i debiti a breve termine. Nel 2015/16 figura solo un saldo di £ 611.000 incluso tra i debiti a breve termine.

Per quanto riguarda le operazioni con Abu Dhabi United Group Investment and Development LTD, nel corso del 2015/16, figurano dei costi recuperati dalla controllante di ultima istanza per £ 206.000. Un saldo di £ 206.000 è stato incluso nei crediti con scadenza entro un anno.

La continuità aziendale.

Il bilancio consolidato 2015/16 è stato redatto secondo il principio la continuità aziendale, ossia i criteri di valutazione hanno tenuto conto che la società è in grado di onorare gli impegni finanziari presi anche per il futuro.
Nel bilancio 2015/16, non si fa più riferimento alla conferma scritta da parte della capogruppo a sostenere finanziariamente il gruppo. Evidentemente, la gestione economica relativa all’esercizio 2015/16, come l’esercizio precedente, ha evidenziato la capacità di produrre flussi finanziari positivi.

Il Patrimonio Netto.



Il patrimonio netto è abbondantemente positivo e ammonta a £ 677,12 milioni (€ 888,8 milioni). Rispetto al 2014/15, si è registrato un incremento di £ 20,483,000 (+ 3,1%). La variazione è pari al risultato netto consolidato.
La riclassificazione ai fini comparativi dei dati del bilancio 2014/15, ha determinato, per i motivi già enunciati, un riduzione del patrimonio netto al 31 maggio 2015 di £ 19,6 milioni.
Il patrimonio netto e, quindi, i mezzi propri finanziano il 72,1% dell’attivo. Essendo positivo, è conforme a quanto richiede il regolamento del Fair Play Finanziario. La proprietà del Manchester City preferisce finanziarie l’attività con mezzi propri piuttosto che ricorrere al finanziamento soci, quindi si fa ricorso prevalentemente al capitale di rischio rispetto a quello di prestito.

L’indebitamento finanziario.



La posizione finanziaria netta è negativa per £ 10,85 (€ 14,25 milioni); mentre, nell’esercizio precedente era positiva per £ 7,7 milioni.
Le disponibilità liquide sono diminuite da £ 74,7 milioni a £ 55,82 milioni (€ 73,27 milioni).
I debiti finanziari sono rappresentati dai debiti per leasing risultano, che sono rimasti sostanzialmente stabili, essendo pari a £ 66,67 milioni (nel 2014/15: £ 67 milioni).
Ai fini del Fair Play Finanziario bisogna considerare anche il saldo tra debiti e crediti da trasferimento calciatori, che è negativo per £ 36,90 milioni. I crediti da trasferimento calciatori ammontano a £ 39,4 milioni, i debiti a breve termine per trasferimento calciatori sono pari a £ 49,4 milioni (nel 2014/15: £ 19,87 milioni), quelli con durata superiore all’esercizio successivo risultano pari a  £ 26,9 milioni (nel 2014/15: £ 8,4 milioni). Pertanto anche la posizione finanziaria netta ai fini del Fair Play Finanziario è negativa e ammonta a £ 47,7 milioni (€ 62,7 milioni).
Tale dato è conforme a quanto auspicato dal Fair Play Finanziario.

Il Valore della rosa.

Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori risulta pari a £ 268,414,000 (€ 352,3 milioni), mentre nel 2014/15 era pari a £ 193,86 milioni. L’incidenza sul totale dell’attivo è del 28,6%.

Nel 2015/16, sono stati effettuati investimenti per £ 175,33 milioni. Negli ultimi 7 anni sono stati effettuati investimenti per £ 856 milioni. Il valore contabile residuo delle cessioni effettuate nel 2015/16, ammonta a £ 6,8 milioni circa.
Gli ammortamenti della rosa calciatori 2015/16 risultano pari a £ 93,95 milioni (£ 70,3 milioni nel 2014/15) e risultano in aumento del 33,7%, venendo meno le limitazioni poste dall’accordo transattivo con l’UEFA.

Durante la finestra di mercato estiva del 2015/16, sono stati acquistati Raheem Sterling (Liverpool FC), Fabian Delph (Aston Villa FC), Nicolas Otamendi (Valencia CF) e Patrick Roberts (Fulham FC). Sono stati ceduti: Karim Rekik (Olympique de Marseille), Edin Dzeko (AS Roma), Marcos Mesquita-Lopes (AS Monaco) e Dedryck Boyata (Celtic FC). L’esborso finanziario netto relativo a tali operazioni è stato di circa £ 68.3 milioni.

Dopo la chiusura dell’esercizio sono stati acquistati: Leroy Sané (FC Schalke 04), John Stones (Everton FC), Claudio Bravo (FC Barcelona), Nolito (RC Celta de Vigo), İlkay Gündoğan (Borussia Dortmund), Oleksandr Zinchenko (FC Ufa), Marlos Moreno (Atlético Nacional), Gerónimo Rulli (Deportivo Maldonado) and Gabriel Jesus (Sociedade Esportiva Palmeiras). Invece, sono stati ceduti: Seko Fofana (Udinese Calcio), Florian Lejeune (SD Eibar) e Stevan Jovetić (FC Internazionale Milano). L’esborso finanziario netto relativo a tali operazioni è stato di circa £ £158milioni.

Le Immobilizzazioni materiali.

Il valore netto contabile delle immobilizzazioni materiali al 31 maggio 2016 ammonta a £ 398.549.000 (nel 2014/15: £ 393.608.000). Esse rappresentano il 42,4% dell’attivo e sono composte da: terreni e fabbricati di piena proprietà per £ 173,2 milioni (£ 183,48 milioni nel 2014/15); terreni e fabbricati in leasing a breve per £ 1,45 milioni  (£ 1,47 milioni nel 2014/15); terreni e fabbricati in leasing a lungo termine per £ 187,5 milioni (£ 135,6 milioni nel 2014/15) e arredi e attrezzature per £ 33,87 milioni (£ 26,77 milioni nel 2014/15), cui si aggiungono immobilizzazioni in corso di costruzione per £ 2,39 milioni (£ 46,29 milioni nel 2014/15).

Il 5 agosto 2003, il vecchio stadio “Maine Road” fu scambiato per una concessione in affitto per 250 anni dello stadio "City of Manchester". Il contratto fu concepito alla stregua di un leasing finanziario, con il premio di leasing e il valore attuale netto dei futuri obblighi di locazione capitalizzati. I canoni futuri di leasing, al netto degli oneri finanziari, sono inclusi tra i debiti.

La Gestione economica.



Il fatturato netto segna un’altra cifra record aumentando di £ 40 milioni, da £ 351,77 milioni a £ 391,77 milioni (€ 514,27 milioni). L’incremento è stato pari all’11,4%.
Nel 2015/16, i ricavi da gare ammontano a £ 52,5 milioni (£ 43,3 milioni nel 2014/15) e includono importi relativi alle aree ospitalità. L’incremento del 21,2% dei ricavi da match-day è dovuto a un numero maggiore di match di UEFA Champions League, e all’aumento della presenza media delle partite in casa di Premier League dovuto, in gran parte, all'ampliamento dello Stadio Etihad. La presenza media relativa alle 19 partite di Premier League disputate in casa è aumentata di oltre 8.000 spettatori a partita, raggiungendo la cifra di 54.041.

I ricavi da diritti Tv aumentano da £ 135,4 milioni da £ 161,8 milioni. I ricavi TV da competizioni UEFA sono aumentati da £ 32,9 milioni a £ 61,2 milioni; mentre, gli altri ricavi TV sono diminuiti da £ 102,6 milioni a £ 100,1 milioni. Pertanto l’aumento complessivo è dovuto al percorso della UEFA Champions League, conclusosi con l’accesso alla semifinale con il Real Madrid.

I ricavi commerciali aumentano del 2,8%da £ 173 milioni a £ 177,87 milioni.
La ripartizione del fatturato per fonti di ricavo vede il prevalere dei ricavi commerciali.



Gli altri ricavi operativi rimangono stabili a £ 800 mila.

Il totale dei costi operativi ordinari ammonta a £ 389,77 milioni (€ 511,64 milioni), con un incremento dell’ 11,3%, in linea con l’aumento dei ricavi. Nel 2014/15 i costi operativi ammontavano a £ 350,2 milioni.
I costi del personale hanno registrato un incremento del 2,1% passando da £ 193,8 milioni a £ 197,82 milioni (€ 259,68 milioni). Il rapporto costi del personale e fatturato netto è molto basso ed è pari al 50,5%, in ulteriore miglioramento rispetto al dato dell’esercizio precedente, che era pari al 55,1%. Tale dato risulterebbe in linea con quanto auspicato dal Regolamento del Fair Play Finanziario.
Per quanto riguarda il numero degli addetti per il settore Football sono 150 (145 nel 2014/15) e per il settore commerciale ed amministrativo sono 170 (175 nel 2014/15).
Gli ammortamenti della rosa giocatori aumentano del 33,7% da £ 70,291,000 a £ 93,952,000.
I costi generati dallae immobilizzazioni materiali, tra ammortamenti e leasing, ammontano a £ 12,6  milioni (€ 16,6 milioni) e registrano un incremento di £ 4,19 milioni.
I costi per servizi esterni aumentano da £ 69,2 milioni a £ 76,9 milioni (€ 100,9 milioni).
Il Gruppo ha effettuato donazioni ad organizzazioni di beneficenza del Regno Unito per un totale di £ 2.673.025 £ (2014/15: £ 2.041.724).
L’eccedenza di plusvalenze per la cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori aumenta da £ 12,9 milioni a £ 20,7 milioni.
La gestione finanziaria, comprensiva degli oneri finanziari di Leasing, è negativa per £ 3,92 milioni, soprattutto a causa degli oneri finanziari del leasing relativo allo Stadio Etihad per £ 4,56 milioni (£ 4,17 milioni nel 2014/15).

Il Break-even result.

Il risultato prima delle imposte, con i principi FRS 101, è positivo per £ 19,59 (€ 25,7 milioni al cambio 1€ = 0,7618), nel 2014/15, con i principi UK GAAP, era positivo per £ 10,37 milioni(€ 14,5 milioni al cambio 1€ = 0,7155); nel 2013/14, con i principi UK GAAP, era negativo per £ 22,9 milioni (€ 28,2 milioni al cambio 1€ = 0,813).
Quindi, considerando i cambi medi di periodo, e il risultato prima delle imposte aggregato del quarto periodo di monitoraggio, in base ai diversi principi contabili adottati, risulterebbe che lo stesso è positivo per circa 12,6 milioni di Euro.
Inoltre, dal risultato aggregato triennale citato, bisognerebbe escludere i costi del settore giovanile e gli altri ammortamenti oltre eventualmente agli oneri di Leasing per lo Stadio e minusvalenze relative. Da ricordare, che nel 2014/15 tra i costi era compreso l’importo della transazione raggiunta con l’UEFA, relativa alle violazioni del Regolamento del Fair Play Finanziario, che non bisogna considerare nel conteggio. Tale importo era esposto nel conto “UEFA settlement” per £ 16,260,000 corrispondenti a 20 milioni di Euro e alla parte non sottoposta a condizione sospensiva.
Pertanto, il Manchester City non ha più problemi relativi alla break-even rule del Fair Play Finanziario.

Conclusioni.

Gli Amministratori hanno affermato che il Club continua ad essere impegnato sul fronte del controllo dei costi salariali e ha registrato un ottimo rapporto costi del personale / fatturato pari al 50%, che nel 2015-16, risulta tra i migliori del settore calcio. Inoltre, il Club ha un patrimonio netto di oltre £ 677 milioni e continua ad operare con un debito finanziario pari a zero.
L’auspicio degli Amministratori per il 2016-17 è che con l’ingaggio di Pep Guardiola, che è un allenatore di livello mondiale, con le stabili basi finanziarie il club possa continuare nel suo percorso di crescita.

lunedì 17 ottobre 2016

Bilancio A.S. Roma 2015/16: Plusvalenza Pjanic necessaria per il Settlement Agreement.



Luca Marotta


L’esercizio 2015/16 di AS Roma SpA è stato condizionato dal Settlement Agreement stipulato con l’UEFA in data 8 maggio 2015 e che fissava un Aggregate break-even result per il periodo 2014/15-2015/16 di 30 milioni di Euro. Per raggiungere l’obiettivo è apparsa decisiva la plusvalenza di € 28.272.000 realizzata con la cessione di Pjanic alla Juventus.

Il Bilancio consolidato al 30 giugno 2016 di AS Roma Spa si è chiuso con una perdita netta di € 13,98 milioni (€ -41,16 milioni nel 2014/15) e con un Patrimonio Netto negativo per € 117 milioni (€ -102,3 milioni nel 2014/15).

L’indebitamento finanziario netto, è aumentato al 30 giugno 2016 a 192,8 milioni di Euro, rispetto ai 142,3 milioni di Euro al 30 giugno 2015. Sono stati determinanti, le cessioni di diritti pluriennali alle prestazioni sportive di alcuni calciatori, come Romagnoli, Destro e Gervinho, oltre a quella di Pjanic.
Per l’esercizio 2016/17 la gestione aziendale, dovrà contare anche sul supporto dell’azionista di riferimento, che consentirà di reperire adeguate risorse finanziarie per continuare la normale operatività. Infatti, dopo la conclusione dell’esercizio 2015/16, l’azionista di riferimento ha già effettuato versamenti in conto futuro aumento di capitale per complessivi 57,2 milioni di Euro, che hanno permesso alla Società di fare fronte ai propri fabbisogni derivanti dall’attività operativa e dagli investimenti effettuati, e di pagare regolarmente le retribuzioni dovute ai tesserati e le imposte correnti.
Tali versamenti hanno altresì determinato un incremento del Patrimonio netto rispetto a quanto registrato al 30 giugno 2016, che ha di fatto permesso alla Società di risolvere significativamente le problematiche generate nel corso del precedente esercizio.

Il Problema dell’Accordo transattivo con l’UEFA

Con il Club Financial Control Body dell’UEFA, in data 8 maggio 2015, AS ROMA SpA ha stipulato un “Settlement Agreement”, ossia un accordo transattivo. In sintesi, A.S. Roma SpA, dopo aver riconosciuto e ammesso lo “sforamento” per il periodo di monitoraggio 2014/15, si è impegnata ad avere un deficit aggregato di bilancio massimo di Euro 30 milioni per gli esercizi 2014/2015 e 2015/2016 e si è impegnata a raggiungere il Pareggio di Bilancio, inteso come surplus o come perdita nei limiti della soglia di tolleranza, per il periodo di monitoraggio della stagione sportiva 2017/18 (relativo agli esercizi 2014/15, 2015/16 e 2016/17).
Oltre a subire delle limitazioni nella Rosa per le competizioni europee, A.S. Roma si è impegnata a pagare una sanzione di 6 milioni Euro, che già è stata trattenuta, per la parte non condizionata, dai ricavi conseguiti per le competizioni UEFA, a partire dalla stagione 2014/15. La parte non condizionata ammonta a € 2 milioni. La parte condizionata pari a € 4 milioni, non sarà dovuta se saranno soddisfatte le condizioni previste nell’Accordo.

La continuità aziendale.

Il Regolamento del Fair Play Finanziario richiede che il bilancio consolidato sia certificato da un revisore esterno, e non presenti eccezioni relative alla continuità aziendale (‘going concern’).
Per Continuità Aziendale si può intendere la capacità di onorare gli impegni, ovvero l’attitudine dell’impresa a durare nel tempo.
La Società di Revisione BDO, nella Relazione al Bilancio Consolidato, non ha evidenziato rilievi nelle proprie Relazioni.

Per attestare i presupposti della continuità aziendale, il Consiglio di Amministrazione della Società ha predisposto un revised budget per l’esercizio 2016/17 che prevede che la gestione aziendale, anche con il supporto dell’azionista di riferimento, consentirà di reperire adeguate risorse finanziarie per continuare la normale operatività.

Dopo il 30 giugno 2016, e fino al 6 Ottobre 2016, l’azionista di maggioranza Neep ha già effettuato versamenti in conto futuro aumento di capitale per complessivi 57,2 milioni di Euro.
Tali versamenti hanno permesso di far fronte ai fabbisogni derivanti dall’attività operativa e dagli investimenti effettuati, e di pagare regolarmente le retribuzioni dovute ai tesserati e le imposte correnti. Inoltre, gli stessi versamenti hanno determinato un incremento del Patrimonio netto, che ha permesso alla Società di risolvere significativamente le problematiche generate nel corso degli esercizi precedenti.

Come già scritto nella Relazione al precedente bilancio 2014/15, gli Amministratori hanno evidenziato, che qualora servisse della liquidità il club potrebbe vendere alcuni calciatori importanti, il cui valore contabile è ampiamente inferiore al valore di mercato.

Pertanto, la società ed il Gruppo sono stati considerati in una situazione di continuità aziendale e su tale presupposto è stata redatto il bilancio.

Gli Amministratori hanno tenuto ad evidenziare che “l’azionista di riferimento, per il tramite della controllante Neep Roma Holding S.p.A., ad oggi non è mai venuto meno agli impegni assunti”.

Il Revised Budget.

Il Revised Budget, in genere, rappresenta una revisione del budget già approvato ed è redatto successivamente alla fase di programmazione ordinaria iniziale.

Il giorno 6 ottobre 2016, il Consiglio di Amministrazione di AS Roma SpA ha predisposto ed approvato il Revised Budget, che prevede che la gestione aziendale, anche con il supporto dell’Azionista di maggioranza, “consentirà di reperire adeguate risorse finanziarie per continuare la normale operatività”.

Per il 2016/17, il risultato economico previsto risentirà dei mancati proventi da UEFA Champions League, tuttavia, seppur evidenziando ancora una perdita, dovrebbe evidenziare un miglioramento.
Tuttavia, il risultato 2016/17 dipenderà in gran parte dai risultati sportivi conseguiti nel Campionato di Serie A, nella Uefa Europa League e nella TIM Cup, nonché dalle operazioni di calciomercato, dall’evoluzione dei ricavi commerciali, dai ricavi della biglietteria, e dall’andamento del costo del personale e degli ammortamenti.
Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, non si prevede una diminuzione dell’indebitamento.

Il perimetro di consolidamento.

L’area di consolidamento del bilancio consolidato comprende i bilanci della Capogruppo A.S. Roma S.p.A. che controlla le partecipate Soccer Società in Accomandita Semplice di Brand Management Srl, al 99,98%,  e ASR Media and Sponsorship Srl, all’11,34%. A sua volta, Soccer Società in Accomandita Semplice di Brand Management Srl controlla all’88,66%  ASR Media and Sponsorship Srl.

La Struttura Patrimoniale

La struttura patrimoniale mostra il prevalere delle passività sulle attività, con un patrimonio netto consolidato negativo. E’ presente una fortissima incidenza del valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, pari al 56%.  Il capitale circolante netto è negativo per 122,7 milioni di Euro.



L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 0,75 (0,74 nel 2014/15), ciò vuol dire che il valore contabile dei beni risultanti dal bilancio non è sufficiente a pagare i debiti. Tuttavia, gli Amministratori hanno ribadito che il valore di mercato dei calciatori è superiore al valore contabile.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,48 (0,60 nel 2014/15), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,47, superiore alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4.

Il Patrimonio Netto.

Uno degli indicatori del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario riguarda il Patrimonio Netto, che non deve essere negativo e qualora lo fosse, non dovrebbe evidenziare una situazione di deterioramento. Per quanto riguarda il bilancio consolidato 30 giugno 2016, il Patrimonio netto, comprensivo delle interessenze dei terzi, è negativo € 117 milioni. Oltre ad essere negativo presenta una situazione di deterioramento rispetto al 2014/15; infatti, nel 2014/15 il Patrimonio netto consolidato era negativo per 102,3 milioni di Euro.
Nel 2013/14 era negativo per 81,3 milioni di euro, nel 2012/13 era negativo per 66 milioni di euro, nel 2011/12 era negativo per  52,5 milioni di euro e nel 2010/11 era negativo per 44 milioni di euro. Il trend è quello di un Patrimonio Netto negativo in peggioramento, nonostante l’aumento di capitale.
La variazione rispetto all’esercizio precedente è stata negativa per € 14,7 milioni, a causa principalmente della perdita di 13,98 milioni di Euro, e alla riserva “Riserva utili (perdite) attuariali” che ha registrato una variazione negativa di 590 mila Euro per l’Attualizzazione IAS 19.
La “Riserva utili (perdite) attuariali” risulta negativa per 979 mila Euro (€ 389 mila nel 2014/15), e accoglie gli adeguamenti operati al Fondo benefici futuri ai dipendenti, determinato da professionisti esterni e qualificati in base al principio contabile citato.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione è negativo, a causa del patrimonio netto consolidato negativo.

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

Indicatore di Indebitamento della FIGC è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 30.06.2016 ammontano a € 452 milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 236,8 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,91, comunque inferiore alla soglia massima consentita del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2017/18 a 1,5.

L’Indebitamento Finanziario Netto.

La Posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2016, è negativa per 170,3 milioni di Euro e risulta in peggioramento rispetto al dato 2014/15 che era negativo per 129,9 milioni di Euro.
La presenza di una posizione finanziaria netta negativa significa che i debiti finanziari pari a € 190,7 milioni superano le disponibilità liquide pari a € 8,7 milioni e i crediti finanziari pari a 11,7 milioni di euro.

L’indebitamento finanziario lordo, pari a 190,7 milioni di Euro (€ 176,6 milioni nel 2014/15), riguarda per la maggior parte il debito verso Unicredit SpA per € 162,6 milioni di euro, di cui € 13,4 milioni a breve termine, relativo al contratto di finanziamento sottoscritto nel mese di febbraio 2015;  € 17,9 milioni di euro, per finanziamenti bancari di breve periodo, nella forma di scoperti temporanei di conto corrente ed € 7 milioni, verso la controllante Neep Roma Holding S.p.A..
Il debito verso Neep Roma Holding S.p.A. ha come scadenza aprile-giugno 2018 e potrebbe fruttare interessi in futuro al raggiungimento di una predeterminata redditività da parte del Gruppo NEEP Roma Holding.

I crediti finanziari, pari a Euro 11,7 milioni, riguardano le riserve relative al contratto di finanziamento sottoscritto con Unicredit e Goldman Sachs nel mese di febbraio 2015.

Per quanto riguarda il Fair Play Finanziario, in base all’art. 62 comma 4 del Regolamento, la U.E.F.A. può richiedere maggiori informazioni economiche e finanziarie e chiarimenti ai club che presentano un indebitamento finanziario (inclusi i crediti/debiti verso società calcistiche per la campagna trasferimenti) superiore ai ricavi. L’indebitamento finanziario netto, derivante dalla differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide, aumentato del saldo tra crediti e debiti da calciomercato non deve superare il totale dei ricavi. Pertanto, alla posizione finanziaria netta bisogna aggiungere il saldo tra debiti e crediti verso squadre di calcio, che, rispettivamente, sono debiti e crediti di funzionamento.



I crediti correnti verso società di calcio ammontano a € 46,1 milioni, di cui € 32 milioni verso la Juventus. I crediti non correnti verso società di calcio ammontano a € 2,5 milioni. Il club verso cui la Roma vanta il credito è il Bologna.
I debiti correnti verso società di calcio ammontano a € 77.097.000 (€ 91.963.000 nel 2014/15), di cui € 13 milioni verso il Milan ed € 4,5 milioni verso il Fluminense. I debiti non correnti verso società di calcio ammontano a circa € 44,26 milioni (€ 17,8 milioni nel 2014/15), di cui € 9,6 milioni verso il Fluminense.
La posizione finanziaria netta negativa aumentata del saldo a debito verso squadre di calcio ammonterebbe a 243,4 milioni di Euro e risulterebbe superiore ai ricavi di esercizio.

La posizione finanziaria netta in rapporto all’EBITDA, che è positivo per € 66.289.000 (€ 11.617.000 nel 2014/15), nel 2015/16 migliora da 11,18 a 2,57. In altre parole, la differenza tra ricavi e costi operativi, senza considerare gli ammortamenti, determinatasi nel 2015/16, se si ripetesse negli anni successivi, riuscirebbe a rimborsare il debito netto in meno di tre anni. Tuttavia occorre ricordare che i ricavi operativi 2015/16, si giovano della partecipazione alla Champions League.

Rendiconto Finanziario

La gestione 2015/16 ha determinato un flusso monetario complessivo negativo per € 40.396.000, che ha determinato il peggioramento dell’indebitamento finanziario netto da € 129.917.000 a € 170.313.000.
Infatti, il risultato prima delle imposte è negativo per € 6.750.000; il Flusso Monetario da Attività Operativa è stato positivo per € 26,9 milioni; gli Investimenti netti in diritti pluriennali alle prestazioni dei giocatori hanno determinato un flusso di liquidità negativo per € 46,9 milioni, determinato da acquisti, cessioni e variazioni di debiti e crediti verso società di calcio; il Flusso monetario dell'attività di investimento è stato positivo per € 5.141.000 e il Flusso monetario da attività di finanziamento è stato negativo per € 18,3 milioni, a causa degli oneri finanziari.
Le attività finanziarie risultano diminuite di € 26.333.000 e il debito lordo risulta aumentato di € 14.063.000.

Altri Debiti.

AS Roma SpA, ai fini del Fair Play Finanziario non presenta problemi di “overdue payables”, perché gli Amministratori nella Relazione hanno scritto per quanto riguarda i Debiti Tributari che alla data di pubblicazione della Relazione Finanziaria Annuale “sono state regolarmente pagate imposte e ritenute correnti e rateizzate, e non risultano debiti tributari scaduti”; mentre, per quanto riguarda i Debiti verso Tesserati risulta corrisposta la retribuzione relativa alla mensilità di luglio 2016.

I debiti tributari, al 30 giugno 2016, risultano pari a € 17,8 milioni, di cui € 6.400.000 per IRPEF corrente per ritenute su emolumenti; € 5.774.000 per IVA corrente oltre a € 460 mila per IVA rateizzata ed € 5.208.000 per IRAP.
I debiti verso il personale ammontano a 21 milioni di euro (€ 22,8 milioni nel 2014/15). Gli emolumenti dovuti al personale tesserato sono pari a € 18.236.000 (€ 20.252.000 nel 2014/15), per le mensilità relative a giugno 2016 oltre ai premi. Gli emolumenti dovuti al personale dirigente e dipendente sono pari a € 2.812.000 (€ 2.622.000 nel 2014/15) e sono relativi alla mensilità di giugno, a residue ferie maturate e a quota parte della 13^.
I Debiti verso Istituti Previdenziali sono pari a 985 mila euro (€ 1.66 milionu di euro, al 30 giugno 2015).
Esistono dei contenziosi importanti come quello con ‘BASIC ITALIA’, che si trova allo stato iniziale e per il quale gli Amministratori ritengono che non sia possibile effettuare una previsione sull’esito.

Il Valore della Rosa

Il valore netto dei Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 192.592.000, nel 2014/15 era pari a € 134.709.000.
La variazione è stata causata da investimenti per € 125,9 milioni (€ 118,6 milioni nel 2014/15); da cessioni per un valore contabile netto € 21,5 milioni (€ 36,6 milioni nel 2014/15) e da ammortamenti per € 46,5 milioni (€ 36,4 milioni nel 2014/15).
Il valore di cessione dei calciatori è stato di € 98.113.000 (€ 73.048.000  nel 2014/15).
Dal punto di vista finanziario gli investimenti nella rosa calciatori al netto dei disinvestimenti e delle variazioni dei crediti e debiti verso società calcistiche ed enti di settore hanno inciso sui flussi di cassa per un importo pari a € 47.398.000 (€ 20.866.000 nel 2014/15).



Tra gli investimenti effettuati risultano capitalizzati € 4.066.000 (€ 13.607.000 nel 2014/15) per oneri accessori di diretta imputazioneper l’acquisizione dei diritti alle prestazioni sportive di calciatori, non condizionate alla permanenza degli stessi presso la Società. Al 30.06.2016, il costo storico di tali oneri, per i calciatori in organico è pari a 17.631.000 Euro (€ 20.307.000 nel 2014/15).
Gli Amministratori hanno ribadito che il valore di mercato dei diritti pluriennali dei calciatori, è superiore al valore contabile.

Al 30 giugno 2016, tra i calciatori col valore residuo contabile più elevato ci sono 10 calciatori oltre il valore contabile residuo di  9 milioni di Euro, precisamente: Gerson per € 18,9 milioni; Salah per € 16.653.000; Dzeko per € 14.810.000; Iturbe per € 14.594.000 ed El Sharawy per € 13 milioni e Doumbia per € 11.434.000, Manolas per € 9.620.000 e Perotti per € 9.235.000; Rudiger per € 9,2 milioni e Nainggolan per € 9.011.000.

La Gestione Economica

La gestione economica registra, costantemente negli anni, il prevalere dei costi operativi sui ricavi operativi. Nell’ultimo esercizio, i Ricavi consolidati, al netto dei risultati della gestione operativa del parco calciatori, sono pari a € 219.429.000 (€ 180.626.000 nel 2014/15) e segnano un incremento del 21,5%. I Costi Operativi consolidati al 30 giugno 2016, sono pari a € 217,31 milioni (€ 196,66 milioni nel 2014/15) e segnano un incremento del 10,5% circa.
In definitiva, nel 2015/16, l’aumento dei costi operativi è risultato meno che proporzionale all’aumento dei ricavi operativi.



I Ricavi.

La composizione del fatturato di AS Roma non mostra una struttura equilibrata tra le varie fonti di ricavo, a causa della bassa incidenza dei ricavi commerciali, quindi è “teledipendente”, a questo si deve aggiungere che una parte dei proventi UEFA sono classificati tra i ricavi da gare.



I ricavi della Roma, come la maggior parte delle squadre italiane, dipendono principalmente dai diritti TV, che risultano pari a € 133,46 milioni (€ 102,8 milioni nel 2014/15) ed incidono per il 60,8%, con un incremento di € 30.642.000. Occorre dire che AS Roma, per quanto riguardi i proventi UEFA, contabilizza nei ricavi per diritti TV solo la quota parte del Market pool; mentre, la quota rimanente è considerata come ricavi da gare.
Pertanto, per quanto riguarda i diritti TV, la quota parte del Market pool riconosciuta per la partecipazione alla Champions League, ha fruttato € 48 milioni (€ 31.506.000 nel 2014/15). Inoltre, sono stati contabilizzati € 4 milioni, come conguaglio per la partecipazione alle competizioni UEFA nella stagione sportiva 2014/2015 (di cui € 3,9 milioni relativi alla Uefa Champions League ed € 100 mila alla Uefa Europa League). I proventi TV Serie A e di Tim Cup sono pari ad € 73 milioni (€ 63,7 milioni nel 2014/15). La commercializzazione della Library A.S. Roma e del canale tematico “Roma TV” ha fruttato rispettivamente ricavi per € 4,1 milioni (€ 3,5 milioni nel 2014/15), ed € 2,4 milioni (€ 1,7 milioni nel 2014/15). La commercializzazione dell’accesso al segnale delle gare casalinghe della squadra, ha determinato ricavi per € 1,5 milioni (€ 1,6 milioni nel 2014/15).

I ricavi da gare aumentano del 19,5%, precisamente di € 8,5 milioni, segnando la cifra di € 52,1 milioni (€ 43,6 milioni nel 2014/15). Tali ricavi incidono sul fatturato per il 23,8%.
Tra i ricavi da gare sono contabilizzati: il ‘participation bonus’ della Champions League per € 12 milioni (€ 8,6 milioni nel 2014/15); il ‘performance bonus’ per € 8,5 milioni (€ 2 milioni nel 2014/15), e i ricavi da biglietteria delle gare casalinghe di Champions League per € 8,5 milioni (€ 7,1 milioni nel 2014/15).
I ricavi da biglietteria delle gare di Campionato sono stati pari a € 9,5 milioni (€10,6 milioni nel 2014/15). I ricavi da abbonamenti della stagione sportiva 2015-2016, con circa 24.157 tessere, hanno determinato un ricavo di € 9,7 milioni (€9,8 milioni nel 2014/15 con 28.289 abbonamenti).
La Tim Cup ha permesso di incassare € 125 mila (€ 544 mila nel 2014/15), invece le amichevoli hanno permesso di ricavare € 3.779.000 (€ 2.507.000 nel 2014/15).

I ricavi da sponsorizzazioni ammontano a € 5.064.000 (€ 5.060.000 nel 2014/15) e hanno un’incidenza del 2,3%, con una variazione positiva dello 0,1%. Tali proventi si riferiscono esclusivamente alla sponsorizzazione NIKE.

I proventi pubblicitari risultano in aumento da € 8.615.000 a € 10.633.000. L’incidenza sul fatturato è del 4,8%. I proventi pubblicitari sono inclusivi della vendita dei pacchetti “Premium Seats” dello Stadio Olimpico.

Gli Altri ricavi delle Vendite e delle prestazioni, risultano pari a € 5,4 milioni (€ 6,2 milioni nel 2014/15) ed incidono per il 3,3% sui Ricavi consolidati. Tali ricavi riguardano le attività commerciali di Merchandising e Licensing della Soccer SAS e registrano un decremento di € 759 mila.
Gli altri proventi diminuiscono da €14.351.000 a € 12.730.000. Tale voce include indennizzi assicurativi infortuni calciatori per € 3.675.000 (€ 2,26 milioni nel 2014/15) e il contributo della Lega Nazionale Professionisti per € 1.950.000 (€ 3.763.000 nel 2014/15).

La Gestione Economica del Parco Calciatori.

La Gestione operativa del parco calciatori vede il prevalere dei componenti positivi per 64,2 milioni di Euro (€ 27,65 milioni nel 2014/15).

Le plusvalenze sono pari a € 77,5 milioni (€ 36,6 milioni nel 2014/15) e hanno riguardato i seguenti calciatori: Pjanic (Juventus) ceduto per € 32.000.000, con una plusvalenza di € 28.272.000; Romagnoli Alessio (Milan) , ceduto per € 25.000.000, con una plusvalenza di € 23.864.000; Gervais Yao Kouassi (Hebei Fortune), ceduto per € 17.550.000, con una plusvalenza di € 12.506.000; Mattia Destro (Bologna) , ceduto per € 6.500.000, con una plusvalenza di € 4.407.000 e Mazzitelli Luca  , ceduto per € 3,5 milioni, con una plusvalenza di pari importo.

Le Minusvalenze ammontano a 0,9 milioni di Euro (2 milioni nel 2014/15) e riguardano Torosidis (Bologna), per € 283 mila; Di Mariano (Novara), per € 59 mila e Pettinari (Delfino Pescara), per € 333 migla.
I proventi relativi ai prestiti ammontano a 6,5 milioni di Euro e riguardano: Ibarbo (Watford FC) per  € 1,9 milioni; Ljajic (Inter) per € 1,75 milioni, a Ljajic (Inter); Iturbe (Bournemouth AFC) per € 1.152.000; Doumbia (Newcastle) per € 624 mila;   di euro, Doumbia (CSKA Mosca) per €  478 mila; Paredes (Empoli) per € 500 mila e Politano (Sassuolo) per € 100 mila.
Gli oneri per l’acquisizione temporanea di calciatori ammontano a € 16,9 milioni (€ 8.772.000 nel 2014/15) e riguardano principalmente i calciatori: Ucan, per € 2.375.000; Ibarbo (Cagliari), per € 5 milioni; Sadiq (Spezia), per € 350 mila; Gyomber (Catania), per 1 milione di euro; Nura (Spezia), per € 350 mila; Digne (Paris Sant Germain), per € 2.398.000; Rudiger (Stuttgard), per € 3,9 milioni; Falque (Genoa), per € 140 mila ed El Shaarawy (Milan), per € 1,4 milioni.

I Costi.

In base all’art. 62 del Regolamento del Fair Play Finanziario, la U.E.F.A. può richiedere maggiori informazioni economiche e finanziarie e chiarimenti ai club che presentano un costo del personale tesserato (rappresentato da stipendi e ammortamenti) superiore al 70% dei ricavi.

Il costo del personale ammonta a € 154.985.000 (€ 136.069.000 nel 2014/15) ed incide per il 70,63% sui ricavi operativi e per il 71,3% sui costi operativi. Il costo del Personale tesserato ammonta a € 141.831.000 (€ 125.485.000 nel 2014/15) ed incide per il 64,6% sui ricavi operativi.

Nell’esercizio sono stati effettuati Ammortamenti e svalutazioni consolidati per € 54.581.000 (€ 40.215.000 nel 2014/15), di cui € 46.480.000 (€ 36.423.000 nel 2014/15) riferiti a diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori.
L’incidenza degli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori sul fatturato è del 21,2%.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.
Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,86 tale valore sarebbe al di sotto del valore soglia previsto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2015/16, che è di 0,9.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi operativi solo il fatturato netto e rapportandolo alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 68,3% (70,3% nel 2014/15), pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 68,3 Euro, che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, di circa 17 mesi, superiore all’anno.

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è positivo per € 11,5 milioni e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero, prima del calcolo degli interessi e delle tasse, circa 3,6 Euro; nell’esercizio precedente, sempre in riferimento all’importo investito di 100 Euro, si sarebbero persi circa 11,5 Euro.

Le Spese per godimento beni di terzi ammontano a € 8.302.000 (€ 7.988.000 nel 2014/15), e riguardano principalmente l’affitto dello Stadio Olimpico per € 3.390.000; i Canoni di locazione degli “A.S. Roma Store” per € 470 mila (€ 424 mila, nel 2014/15) e l’affitto di Trigoria, riconosciuto ad A.S. Roma Real Estate, per € 2.700.000 (€ 2.700.000 nel 2014/15). Il contratto di affitto scadrà il 31 dicembre 2018, con facoltà di tacito rinnovo per un ulteriore periodo di sei anni.

I costi specifici tecnici, pari a € 5.863.000 (€ 5.404.000 nel 2014/15), comprendono i costi per consulenze tecnico-sportive e collaborazioni tecniche, per € 3.067.000 (€ 3.286.000 nel 2014/15).

Le spese generali ed amministrative, risultano aumentate da € 17.242.000 a € 20.138.000, di cui  € 1.354.000 per Emolumenti al Consiglio di Amministrazione (€ 1.261.000 nel 2014/15) ed Euro 6.630.000 (€ 4.253.000 nel 2014/15) per Spese per consulenze professionali. Tali spese includono compensi per € 60 mila riconosciuti alla controllante NEEP Roma Holding per servizi Corporate, come nel 2014/15.
Negli oneri diversi di gestione pari a € 4.933.000 (€ 8.260.000 nel 2014/15) figurano anche gli oneri di progettazione del nuovo stadio per € 58 mila (€ 541 mila nel 2014/15 ed € 415 mila nel 2013/14). Nel 2014/15, figurava anche la sanzione di € 2 milioni, prevista nell’accordo transattivo sottoscritto con l’UEFA in data 8 maggio 2015.

Nel 2015/16, aumenta di molto il peso negativo della Gestione finanziaria da € 7,8 milioni a € 18,3 milioni. La voce principale riguarda gli Interessi passivi finanziamento Unicredit per € 16.103.000 (€ 6.139.000 nel 2014/15)

Il Break-even result.

Il bilancio consolidato 2015/16 unitamente a quello relativo al 2014/15 e 2013/14 costituisce bilancio oggetto del quarto periodo di monitoraggio ai fini del Fair Play Finanziario.
Sottoscrivendo l’atto di transazione con l’UEFA, AS ROMA SpA si era impegnata a registrare un “aggregate breakeven result” per il 2014/15 e 2015/16, con una perdita inferiore ai 30 milioni di Euro.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 6.750.000, nel 2014/15 era negativo per € 37.218.000 e nel 2013/14 era sempre negativo per € 35.059.000. Pertanto, l’aggregato del risultato prima delle imposte, relativo al quarto periodo di monitoraggio, è negativo per € 79.027.000, da tale aggregato bisogna escludere i costi non rilevanti, e rispettare la soglia di tolleranza dei 30 milioni di Euro.
In ogni caso, per AS Roma, bisognava rispettare quanto previsto nell’atto di transazione, ossia l’impegno a presentare un risultato aggregato 2014/15 e 2015/16 con una perdita aggregata entro i 30 milioni.
L’aggregato del risultato prima delle imposte 2014/15 e 2015/16 è negativo per € 43.968.000; escludendo i costi non rilevanti, come gli ammortamenti diversi da quelli per i diritti pluriennali, pari complessivamente a circa 5,8 milioni, le spese per il settore giovanile e altri costi non rilevanti, come la sanzione UEFA, pari a 2 milioni di euro (rilevata nel 2014/15), potrebbero far scendere il break-even result al di sotto della soglia di tolleranza.
Quindi appare fondamentale rispettare quanto previsto nell’atto di transazione, per il quinto periodo di monitoraggio, ossia l’impegno a presentare un risultato aggregato 2014/15, 2015/16 e 2016/17 con una perdita aggregata entro i 30 milioni, Pertanto il 2016/17, si dovrà chiudere con un risultato sostanzialmente in pareggio al netto dei costi non rilevanti, il che significa anche con una perdita determinata dai costi non rilevanti ai fini del Fair Play Finanziario.

Il Nuovo Stadio.

Nella Relazione Finanziaria Annuale sono riportate alcune notizie sul Nuovo Stadio.
In data 16 maggio 2016, è stato sottoscritto un contratto di finanziamento, tra Stadio TDV SpA e Goldman Sachs International, per i costi preliminari di sviluppo connessi al progetto “Stadio della Roma”.
Il 30 maggio 2016 i rappresentanti di Stadio della Roma ed Eurnova hanno consegnato formalmente al Comune di Roma e alla Regione Lazio la documentazione definitiva del progetto Tor di Valle.
"AEG Facilities, branca di AEG, azienda leader a livello mondiale nel mondo dello sport e dell’intrattenimento, nel mese di agosto 2016 ha ufficialmente avviato le attività operative nell’ambito di un accordo di lungo termine che prevede la fornitura di servizi pre-apertura e gestionali dello Stadio della Roma".

Conclusioni.

Per il 2016/17, è facile prevedere una riduzione per i proventi UEFA che nel 2015/16 hanno registrato proventi derivanti dalla partecipazione alla UEFA Champions League 2015/16, compresi i biglietti, pari a € 77 milioni (€ 49,3 milioni, nel 2014/15), cui si debbono aggiungere 4 milioni di conguaglio 2014/15.
L’eliminazione ai play-off di Champions League 2016/17, ad opera del Porto, garantirà solo il 10% del Market Pool 2016/17.
Gli Amministratori prevedono un Risultato economico, ancora negativo, ma in miglioramento rispetto all’esercizio chiuso al 30 giugno 2016.


In ogni caso bisogna evidenziare il forte sostegno finanziario ad opera dell’azionista di riferimento, manifestatosi già all’inizio dell’esercizio, per circa 57,2 milioni di Euro.