lunedì 28 luglio 2014

Bilancio 2012/13 di “Fußball-Club Augsburg 1907 GmbH & Co. KGaA”: l’importanza della Bundesliga.



Luca Marotta


Il club tedesco Fußball-Club Augsburg 1907 milita nella “Bundesliga” dal 2011/12 e fa capo ad una società, denominata: “Fußball-Club Augsburg 1907 GmbH & Co. KGaA”. La forma giuridica di tale società, in base al diritto societario tedesco, corrisponde alla nostra accomandita per azioni con socio accomandatario una società di capitale. Nel caso specifico, socio accomandatario è la società "FCA Beteiligungs GmbH".
La società "FCA Beteiligungs GmbH” è una controllata al 100% di proprietà dell’associazione registrata "FC Augsburg 1907 eV", che, al 30.06.2013, ha un capitale sociale di 25.000 Euro. Tale importo corrisponde al capitale minimo per una GmbH.
Il bilancio 2012/13 della società “Fußball-Club Augsburg 1907 GmbH & Co. KGaA” si riferisce alla seconda stagione consecutiva disputata in Bundesliga e conclusasi col conseguimento del 15° posto con 33 punti. Nel 2011/12 Fußball-Club Augsburg 1907 giunse 14° con 38 punti.
Il risultato del 2013/14 è stato il migliore con la conquista dell’ottavo posto con 52 punti.
La società ha la sede sociale ad Augsburg (in italiano “Augusta”).

Lo Stadio e le strutture sportive.

Il nuovo stadio “SGL arena” fu inaugurato il 26 luglio 2009 e l’anno successivo, nel campionato 2010/11, ha visto la promozione del club “Fußball-Club Augsburg 1907” in Bundesliga. Il vecchio stadio “Rosenaustadion” ha funzionato per 50 anni. L’idea di costruire un nuovo stadio risale alla primavera del 2004.
Attualmente “SGL arena” ha una capacità di 30.660 spettatori, ma potenzialmente potrebbe essere ampliato a 50.000 spettatori. Vicino allo stadio si trova anche il nuovo centro di formazione.
Il committente dello stadio, come riportato nel sito internet del club, risulta essere l’associazione registrata “FC Augsburg 1907 eV”. Il periodo di costruzione è stato tra novembre 2007 e luglio 2009. Il costo è stato di € 45.000.000, mentre il costo del centro di formazione è risultato pari a € 1.500.000.

La Società.

“Fußball-Club Augsburg 1907 GmbH & Co. KGaA” è stata creata nel 2005/06 da uno “spin-off” di alcune attività comprendenti la squadra di calcio dell’associazione “Fußball-Club Augsburg 1907 e. V.”.

L’Attivo.


Il totale dell’attivo al 30 giugno 2013, comprensivo del deficit patrimoniale da coprire, che il Codice di Commercio Tedesco al paragrafo 268 permette di esporre tra le attività, è pari a € 22,3 milioni e registra un lieve aumento del 4,4%. Al netto del deficit patrimoniale da coprire, il totale delle attività è pari a € 19,5 milioni e risulta in aumento del 5,6%.
Le immobilizzazioni rappresentano il 12,4% dell’attivo, comprensivo del deficit patrimoniale da coprire e il 14,1% dell’attivo con esclusione del deficit patrimoniale da coprire. Le immobilizzazioni immateriali, pari a € 2.157.493, hanno un’incidenza del 9,7% sull’attivo, comprensivo del deficit patrimoniale da coprire, ed hanno registrato un incremento del 2,8%.
Le immobilizzazioni materiali sono pari a € 95.296, mentre la voce impianti e attrezzature è pari a  € 573.735 (€ 544.560 nel 2011/12). Evidentemente la proprietà dello stadio è dell’Associazione.
Per quanto riguarda le immobilizzazioni finanziarie, trattasi di partecipazioni in società collegate, valutate € 27.500. La Società detiene una partecipazione dello 0,08% in “F.C. Augsburg Arena Besitz- u. Betriebs GmbH” e un'ulteriore quota del 50% in “FC Augsburg Merchandising GmbH iL”, Quest'ultima è in liquidazione dal mese di ottobre 2010.
Il totale dei crediti è diminuito da € 7.5 milioni a € 5,97 milioni.
Nell’attivo del bilancio figurano attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni per l’importo di € 4.046.984,69.
Le disponibilità liquide, pari a € 4,87 milioni, rappresentano il 21,9% dell’attivo, comprensivo del deficit patrimoniale da coprire, ed evidenziano una riduzione del 26,9% rispetto al 2011/12 (€ 6,67 milioni).
Se considerassimo sia le disponibilità liquide che i titoli, l’importo delle attività finanziarie risulterebbero in aumento da € 6,7 milioni del 2011/12 a € 8,9 milioni del 2012/13. Ciò è dovuto principalmente al flusso di cassa positivo delle attività operative per € 6,23 milioni; al flusso di cassa negativo per attività di finanziamento per € 635 mila e ad un flusso di cassa negativo per attività di investimento per € 3,34 milioni.
I ratei e risconti attivi sono pari a € 1,87 milioni (€ 1,6 milioni nel 2011/12). Le spese prepagate di riguardano principalmente i canoni per l'utilizzo dello stadio per il 2013/2014.

 Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto è negativo per € 2,78 milioni, mentre nel 2011/12 era negativo per € 2,87 milioni. Ovviamente, il Patrimonio Netto, con l’esposizione del deficit patrimoniale da coprire ed esposto come permesso dal Codice del Commercio Tedesco nell’attivo e nello stesso patrimonio netto, è pari a zero.
La variazione del patrimonio netto rispetto all’esercizio precedente è dovuta esclusivamente al conseguimento dell’utile di esercizio di € 84.728. Che è stato riportato a nuovo in diminuzione delle perdite pregresse che per il 2013/14 diminuiranno a € 12.533.714,25.

Le Passività.

Risultano accantonato nei fondi per rischi ed oneri l’importo di € 1,67 milioni (€ 1.035.937 nel 2011/12).
I debiti sono pari a € 11.521.788,79 e risultano in aumento di 2,2 milioni di Euro. I debiti finanziano il 51,6% dell’attivo, comprensivo del deficit patrimoniale da coprire. Per la maggior parte ( € 11.506.000) trattasi di debiti con scadenza entro l’esercizio successivo.
I Debiti verso banche sono pari a € 33 mila e si riferiscono principalmente al finanziamento di un trattore con accessori per la cura del prato dello stadio “SGL arena”.
I debiti verso fornitori ammontano a circa € 2.057.000; i debiti per imposte sulle vendite, pagate alla scadenza, ammontano a € 2.784.000; i debiti verso i soci ammontano a € 6.730.000 e i debiti verso il personale, pagato puntualmente alla scadenza prevista, a circa € 225 mila.
I ratei e risconti passivi ammontano a € 9,1 milioni (€ 11,1 milioni nel 2011/12). Trattasi di
ricavi da contratti pubblicitari e la vendita dei biglietti per la stagione sportiva 2013/2014.

Il Conto economico.



Il margine lordo dei ricavi operativi, determinato dalla differenza tra i ricavi e il costo del venduto, risulta pari a € 39,8 milioni. Nel 2011/12 era pari a € 34,9 milioni. Quindi, si è registrato un incremento del 14,1%. L’incremento è dipeso dai ricavi TV e dai ricavi commerciali.
Nella stagione 2012/2013 la media spettatori è stata di 26.818 (nel 2011/2012: 27.611 spettatori). Pertanto, nel 2012/2013 lo stadio ha ospitato complessivamente 455.910 spettatori (nel 2011/2012: 469.387 spettatori).
Le Spese per il personale risultano in aumento dell’8,9%, assestandosi a € 19,1 milioni da € 17,6 milioni. Tuttavia, l’incidenza sul fatturato è diminuita rispetto all’esercizio precedente.
Gli ammortamenti risultano pari a € 2.773.469,14 (2011/12: € 988 mila), segnando un’aumento di € 1,8 milioni. L’aumento è dovuto agli ammortamenti sui valori dei giocatori che sono pari a € 2.559.400 (2011/12: € 796 mila).
Gli altri costi operativi ammontano a  € 13,7 milioni, mentre nel 2011/12 erano pari a € 11,5 milioni, registrando un incremento del 19,1%.
La gestione finanziaria è di poco negativa per € 4.468.
Il risultato prima delle imposte diminuisce di € 656 mila, da € 4.832.074,04 a € 4.176.021,61.
A causa degli investimenti effettuati per la costruzione delle infrastrutture della società esistono degli accordi di trasferimento parziale dei profitti agli investitori che hanno finanziato le opere. Tali trasferimenti sono aumentati da € 3,6 milioni a € 4,1 milioni.
L’utile netto d'esercizio diminuisce a € 84.724,98 da € 1.009.299,20 del 2011/12.

Conclusioni.

Secondo gli Amministratori, per “Fußball-Club Augsburg 1907 GmbH & Co. KGaA”, non vi è alcun indebitamento reale, in considerazione delle plusvalenze “latenti” sui calciatori e della permanenza in Bundesliga acquisita per il 2013/14 , che garantisce maggiori entrate e che è considerata fondamentale per lo sviluppo economico del club. Infatti, sono previsti maggiori ricavi TV e la stabilizzazione, con possibilità di aumento, per i ricavi commerciali e ricavi da stadio.
Per la stagione sportiva 2013/2014, l’obiettivo era la conseguire la permanenza in Bundesliga ed è stato conseguito. Dal punto di vista economico, per l’esercizio 2013/2014 gli Amministratori hanno previsto la chiusura con un utile netto simile a quello del 2012/2013. Tale risultato economico avrà riflessi positivi sul patrimonio netto, sulla posizione finanziaria e sulla liquidità della Società.


mercoledì 23 luglio 2014

Bilancio Fiorentina 2013: secondo utile consecutivo con plusvalenze.



Luca Marotta


ACF Fiorentina Spa ha chiuso il bilancio d’esercizio al 31/12/2013 con un utile netto di € 1.448.376 che migliora l’utile del 2012 che era pari a € 1.155.691. Trattasi de secondo risultato positivo consecutivo, poiché nell’esercizio 2011 era stata registrata una perdita di 32,5 milioni e nel 2010 la perdita era pari a € 9,6 milioni (nonostante la plusvalenza di € 14,7 milioni per conferimento ramo d’azienda).
Anche nel 2013, come nel 2012, a determinare in modo positivo il risultato hanno contribuito le plusvalenze pari a € 33,4 milioni (€ 35,7 milioni nel 2012), in particolare quella riguardante Jovetic.
La cessione di Jovetic al Manchester City per € 26.666.666, ha permesso di realizzare una plusvalenza di € 22.089.218. Anche la cessione di Ljacic alla Roma per 11 milioni ha permesso di realizzare una plusvalenza notevole di € 9.661.080.
La prima parte dell’esercizio 2013, riguardante la parte finale della stagione sportiva 2012/13, si è conclusa con il conseguimento del quarto posto e del diritto alla partecipazione alle coppe europee.
Anche la seconda parte dell’esercizio 2013, riguardante la parte iniziale della stagione sportiva 2013/14, ha riguardato una stagione sportiva buona che si è conclusa con il conseguimento del quarto posto e del diritto alla partecipazione alle coppe europee, col superamento della fase a gironi dell’Europa League.
Bisogna comunque evidenziare che, nonostante il buon andamento sportivo, che ha permesso, di conseguire anche ricavi da competizioni europee per circa 8,5 milioni di Euro, è stato necessario non rinunciare alle importanti plusvalenze per evidenziare un risultato positivo di bilancio..

Il Gruppo.

La società appartiene al Gruppo “DIEGO DELLA VALLE & C. S.R.L.”, che predispone il bilancio consolidato. DIEGO DELLA VALLE & C. S.R.L. detiene il 97% delle azioni e Andrea Della Valle l’1%. Il restante 2% delle azioni è detenuto dalla controllata Firenze Viola Srl.
La società ACF Fiorentina Spa detiene le partecipazioni totalitarie nelle società Firenze Viola Srl e Promesse Viola Srl. ACF Fiorentina Spa redige il bilancio consolidato ai soli fini del soddisfacimento della normativa FIGC.

La continuità aziendale.

Nella nota integrativa è scritto che la valutazione delle voci di bilancio è stata fatta nella prospettiva della continuazione dell'attività.
Già dal 2012, la società ACF Fiorentina S.p.a. ha adottato strategie commerciali, di investimento e di contenimento dei costi volte a soddisfare i requisiti del Fair Play Finanziario, imposti dalla Uefa.
Il bilancio 2013 confermerebbe questa politica di gestione ed i risultati economico-finanziari sono il frutto dello sforzo di tutte le componenti aziendali e di gruppo per ottenere l’equilibrio finanziario ed economico e nel contempo la ricerca di importanti risultati sportivi. Anche se risultano di nuovo importanti le plusvalenze realizzate.

La struttura dell’attivo.



L’attivo, pari a € 217,9 milioni circa (€ 182,1 milioni nel 2012), risulta aumentato del 19,7%.
Questo significa che sono aumentati i beni a disposizione della società, a causa degli investimenti effettuati (Gomez, Rossi).
Le immobilizzazioni incidono sull’attivo per il 61,6%. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori rappresentano il 70,7% delle immobilizzazioni ed il 43,5% dell’attivo.
Il 14,2% delle immobilizzazioni riguarda per l’importo di Euro 19.052.500 (€ 21.553.850 nel 2012) le partecipazioni totalitarie in: Firenze Viola srl (€ 19 milioni), e Promesse Viola Srl (€ 50 mila). La società controllata Firenze Viola Srl è detentrice del marchio Fiorentina e dei Trofei acquisiti dal fallimento della precedente società A.C. Fiorentina S.p.A. ed ha beneficiato del conferimento del ramo commerciale d’azienda. ACF Fiorentina Spa ha mantenuto: il Main Sponsor, lo Sponsor Tecnico, gli Sponsor Istituzionali, tutti i rapporti contrattuali riguardanti la cessione dei diritti di trasmissione, nonché tutti i proventi dalla biglietteria. Firenze Viola srl ha concesso ad uso esclusivo di ACF Fiorentina Spa l’utilizzo del marchio “Fiorentina”, a fronte di un canone annuo, per il 2013, di € 300.000.
L’attivo immobilizzato comprende la Library acquistata dalla RAI, nel 2012, al prezzo di € 11.200.000. In bilancio figura una valore residuo di € 10,4 milioni. Il valore di tali diritti è stato determinato da un’apposita perizia redatta da un esperto indipendente ed in funzione dei flussi di ricavi che saranno conseguiti nel tempo e viene ammortizzato in 30 anni con decorrenza dal 30 Settembre 2012.
Contestualmente con la stessa Rai è stata stipulata una transazione per l'utilizzo pregresso della Library per un importo di € 3 milioni, ed è stato concesso il diritto trentennale di utilizzo della stessa Library sino al 2042, nonché il diritto di rinnovare il citato contratto di utilizzo della stessa dal 30 giugno 2012 al 30 giugno 2072 per € 1.000.000. Per l'utilizzo della “Libreria storica” la Fiorentina ha stipulato contratti con la RAI che genereranno ricavi sino al 30 Settembre 2042, già contrattualizzati per un valore complessivo pari a circa € 7.200.000 per il quale risulta iscritto a bilancio un risconto passivo pari a € 5.242.261.
I Crediti nei confronti della società controllante diminuiscono da € 14,2 milioni a € 13.317.720  e si riferiscono alle somme che dovranno essere ricevute in forza del Consolidato Fiscale Nazionale ai fini IRES, a cui la società ha aderito in qualità di controllata. L’incidenza di tali crediti sull’attivo è dell’6,1%.

Il Valore della Rosa.



Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 94,8 milioni (€ 63,4 milioni nel 2012). La variazione è dovuta a investimenti per acquisti per € 69,8 milioni, ammortamenti per € 29,2 milioni, svalutazioni per € 1,6 milioni e cessioni dal valore contabile netto di € 7,5 milioni. Per quanto riguarda le svalutazioni l’importo di € 1.243.614 relativo a Savio Nsereko era già stato contabilizzato nel 2012.
Tra i giocatori col valore contabile netto più elevato figurano i seguenti calciatori: Gomez (Bayern) per € 16.723.635, con un costo storico di €18.950.000; Rossi (Villareal) per € 10.198.996, con un costo storico di € 13.063.226; Cuadrado (comproprietà Udinese) per € 8.932.876, con un costo storico di € 10.220.000; Ilicic (Palermo) per € 8.690.261, con un costo storico di € 9.500.000.
Savic (Manchester City) per € 6.628.831, con un costo storico di € 10.172.000; Borja Valero per € 6.507.225 ed un costo storico di € 8,1 milioni e Romulo (Cruzeiro) per € 4.830.036 ed un costo storico di € 5,2 milioni. Gli acquisti del 2013 più costosi sono stati quelli di Gomez, Rossi, Ilicic e Cuadrado.
I crediti per compartecipazioni sono trascurabili e ammontano a € 2.500. I debiti per compartecipazioni sono pari a € 5.000.000 e riguardano solo Cuadrado, in compartecipazione con l’Udinese.

Il Patrimonio netto.

Il patrimonio netto risulta positivo per € 92.216.081 (€ 75.667.705 nel 2012) e rappresenta il 42,3% delle attività (41,6% nel 2012).
La variazione di 16,5 milioni è dovuta all’utile d’esercizio per € 1.448.376 e al versamento effettuato dai soci in conto futuro aumento di capitale per € 15.100.000.
Il rapporto tra patrimonio netto e diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è di poco inferiore a 1, precisamente è pari a 0,97 (0,84 nel 2012). Tale indicatore significa che il 97% del valore contabile netto della rosa è finanziato con i mezzi propri.
Il Capitale Circolante netto è negativo per € 42,8 milioni, nel 2011 era negativo per € 33,2 milioni. Più della metà del dato negativo del capitale circolante netto dipende dai risconti passivi, che sono ingenti a causa della contabilizzazione per anno solare e non per stagione sportiva.

La struttura del Passivo.

Il capitale di terzi finanzia il 57,7% delle attività (58,4%  nel 2012).
I risconti passivi, riguardanti i ricavi anticipati relativi al secondo semestre della stagione sportiva, ammontano a € 22,3 milioni (€ 21,1 milioni) e finanziano il 10,2% delle attività. Le principali voci dei risconti passivi riguardano i Diritti TV stagione sportiva 2013/14 pari a € 10.897.572, Proventi da diritti di immagine archivio RAI per € 5.242.261, i Ricavi da sponsorizzazioni ufficiali pari a € 991.781 e l’incasso netto da abbonamenti partite in casa per € 3.485.705.
La voce “Altri Debiti” ammonta a € 12.499.271 (€ 10.682.221 nel 2012) e comprende i debiti verso tesserati, dipendenti e collaboratori per stipendi e premi pari a € 2.627.818 (€ 2.317.209 nel 2011). Tale importo si riferisce al debito relativo alla mensilità di dicembre 2013, pagata nel mese di gennaio 2014, in piena conformità a quanto stabilito dal Financial Fair Play. Altra voce compresa riguarda i Debiti per intermediazioni trasferimenti da fatturare, pari a € 9.480.480 (€ 7.844.340 nel 2012 ed € 6.368.481 nel 2011). L’importo maggiore riguarda l’importo ancora da fatturare relativo alla provvigione sull’acquisto di Gomez per € 1.850.000.

La Posizione Finanziaria Netta.



Mentre al 31 dicembre 2012 non esistevano debiti bancari, al 31 dicembre 2013 sono esposti per circa 5 milioni di Euro. Tra i debiti finanziari bisogna considerare anche il debito fruttifero di interessi  verso la società controllante pari a circa € 7 milioni.
Le disponibilità liquide aumentano a € 3,4 milioni da € 1,1 milioni.
I Crediti verso Enti settore specifico aumentano da € 31,1 milioni a € 49,7 milioni. Il credito maggiore è nei confronti del Manchester City per € 9.162.300, seguito dalla Roma con € 6.000.000.
I debiti verso enti settore specifico sono pari a € 50,7 milioni (€ 27,9 milioni nel 2012). Il debito maggiore è nei confronti del Bayern Munich per € 13.000.000, seguito dal Villareal € 8.912.178, dal debito verso il Palermo per € 7.400.000 e dal debito verso l’Udinese per € 6.660.000.
Ai fini del Financial Fair Play la posizione finanziaria netta risulterebbe nettamente inferiore al fatturato netto, senza plusvalenze e quindi abbondantemente nei limiti.

Controversie Legali e tributarie.

Il Financial Fair Play richiede che non vi siano debiti scaduti verso il fisco o verso gli Enti Pubblici. Tuttavia, nel caso in cui si instaurasse una controversia, il debito non sarebbe considerato scaduto e si rientrerebbe nei parametri del Fair Play Finanziario.
La voce “Fondi per rischi e oneri” risulta diminuita da € 5.726.215 a € 2.299.220. In particolare, per la voce “altri fondi per rischi e oneri” si è verificato l’utilizzo di € 2.272.359. Si è verificato anche il rilascio di € 196.000 a causa dello storno di accantonamenti relativi al canone di installazione mezzi pubblicitari non più dovuto dal 2012 in poi.

La gestione economica.

Il valore della produzione, pari a € 121.044.126 (€ 109.060.686 nel 2012), è aumentato dell’11% e dipende per il 27,6% dalle plusvalenze e per il 45,5% dai diritti televisivi.
I costi della produzione ammontano a € 120.496.105 (€ 107,8 milioni nel 2012) e risultano in diminuzione di € 12,6 milioni (+11,7%). I costi della produzione dipendono per il 50,2% dai costi del personale, per il 26,3% dagli ammortamenti.
La differenza tra valore e costi della produzione è positiva per € 548 mila, mentre nel 2012 era positiva per € 1,2 milioni. L’Ebitda è positivo per € 32,2 milioni.



I Ricavi.

I ricavi da gare aumentano da € 6,9 milioni a € 9,8 milioni, con un incremento di circa il 40,6%. I Ricavi da gare Europa League sono stati pari a € 1.148.808. I ricavi da gare campionato hanno registrato un incremento di € 1.352.937.
La voce “Ricavi da sponsorizzazioni” aumenta a € 8,9 milioni da € 8,3 milioni. Tale voce comprende sponsorizzazioni ufficiali per € 3.448.767 (€ 2.949.616 nel 2012), sponsor tecnico per € 2.628.696 (€ 3.015.861 nel 2012), altre sponsorizzazioni commerciali per € 2.272.834 e premi da sponsor per 535 mila Euro.
I “Proventi pubblicitari”, pari a € 3,6 milioni, si riferiscono ai ricavi ottenuti per le attività svolte da Firenze Viola Srl. Per la stagione sportiva 2013/14 l’importo è pari a € 3.250.000 (€ 4 milioni per il 2012/13).
Anche i “Proventi commerciali e royalties”, pari a € 587 mila (€ 937 mila nel 2012), si riferiscono ai ricavi derivanti dall’attività di merchandising e di licensing.
I ricavi TV della Serie A ammontano a € 44,3 milioni. A tali proventi bisogna aggiungere € 8.555.000 per proventi da partecipazione all’Europa League; Euro 112 mila per diritti di trasmissione radiofonici ed Euro 1.894.734 per proventi accessori diritti TV.
La voce “ Ricavi e proventi diversi” del Conto Economico pari a € 1,7 milioni (€ 8 milioni nel 2012) comprende i ricavi derivanti dal contratto di sfruttamento dell’archivio immagini della RAI per € 855.404 (€ 6.080.007 nel 2012).

Il Player Trading.



Le plusvalenze sono riuscite a coprire il costo annuale dei cartellini e sono variate da € 35,7 milioni a € 33,4 milioni. La più importante riguarda quella di Jovetic (Manchester City) per € 22.089.218, seguita da quella di Ljajic (Roma) per € 9.661.080 e Seferovic (Real Sociedad) per € 1.485.346.
Le minusvalenze registrate ammontano a € 2,1 milioni. La minusvalenza più elevata riguarda Felipe Dal Belo per € 1.473.642.
I proventi da compartecipazione ammontano a € 3.295.000. L’importo più elevato riguarda Cerci per € 1,8 milioni.
Gli oneri da compartecipazione ammontano a € 3.850.
Il prestito di Cuadrado dall’Udinese ha inciso sui costi per € 529.240.

I Costi.

Il costo del personale è aumentato a € 60,5 milioni da € 52,4 milioni. Si è registrato un incremento di circa € 8,1 milioni, con un’incidenza sul valore della produzione del 50% (48% nel 2012) e sul fatturato netto del 72,7%.
I costi per servizi ammontano a € 19.403.022. Tali costi comprendono anche i Costi per attività sportiva pari a € 7.327.549., che riguardano principalmente le consulenze tecnico-sportive, i costi per l’osservazione dei calciatori, le spese di funzionamento e i contributi alla Lega Nazionale Professionisti, le spese sostenute per l’assistenza sanitaria e per il vitto e l’alloggio dei giocatori di Prima Squadra e Settore Giovanile.
I Costi per godimento beni di terzi ammontano a € 1.332.669 e riguardano principalmente l’affitto per lo Stadio Artemio Franchi per € 847.616 e il canone riconosciuto a Firenze Viola Srl per la concessione d’uso del marchio “ACF Fiorentina” per € 300.000.

Il Punto di Pareggio.

Il risultato prima delle imposte è positivo per € 4,1 milioni. Anche nel 2012 era positivo per € 3,6 milioni, mentre nel 2011 era negativo per € 44,1 milioni.
Nel 2013, le imposte di esercizio sono pari a € 2.685.610 (€ 2,48 milioni nel 2012). L’IRES ammonta a € 941.781 (€ 174.753 nel 2012), l’IRAP è pari a € 2.426.148 (€ 2,16 milioni nel 2012), le imposte differite sono negative per 476.317 (nel 2012 positive per € 1,15 milioni) mentre le anticipate sono positive per € 1.158.636 (negative per € 1,29 milioni nel 2012).
Il risultato netto è positivo per € 1,4 milioni. Nel 2012 era positivo per € 1,15 milioni, mentre nel 2011 il risultato netto era negativo per € 32,47 milioni.

Conclusioni.

Nella Relazione sulla Gestione relativa al bilancio 2012, gli amministratori fissarono l’obiettivo per il 2013 e gli anni seguenti nell’aumento dei ricavi e nella razionalizzazione dei costi. L’aumento dei ricavi avrebbe dovuto garantire la redditività economica e l’indipendenza finanziaria. Tra i costi da razionalizzare erano menzionati espressamente il costo del personale e gli ammortamenti del parco calciatori. Secondo gli amministratori con il conseguimento di tale obiettivo, non sarebbe stato più necessario ricorrere al supporto finanziario dei Soci.
Nella sostanza, il bilancio 2013 è di fatto il secondo bilancio consecutivo con un utile. Sia per il bilancio 2012 che per il bilancio 2013 sono risultate importanti le plusvalenze prima di Nastasic e poi di Jovetic, l’aumento dei ricavi del 2013 è dipeso sostanzialmente dalla partecipazione all’Europa League. Tuttavia i costi della produzione sono aumentati nella stessa misura dell’aumento del valore della produzione. Anche perché è aumentato il costo del personale a causa degli investimenti effettuati in calciatori come Gomez e Rossi.

Il bilancio 2014, potrebbe presenterà ricavi per Europa League e ricavi TV nazionali dello stesso importo del 2013, bisognerà vedere se anche le plusvalenze saranno dello stesso importo.

giovedì 17 luglio 2014

Le valutazioni di Iturbe.




Luca Marotta


Juan Manuel Iturbe Arévalos è un calciatore classe 1993, acquistato dalla Roma, in data 16 luglio 2014, dalla società Hellas Verona. Dal punto di vista contabile, fino all’esercizio 2013/14 figurava nei documenti contabili della società portoghese “FUTEBOL CLUBE DO PORTO – Futebol, SAD”.
Di seguito ripercorrerò le valutazioni del calciatore come descritto nei documenti contabili e nei comunicati societari.

Nel bilancio, dell'esercizio chiuso al 30 giugno 2011, della società “FUTEBOL CLUBE DO PORTO – Futebol, SAD” era evidenziato, tra le principali acquisizioni per importo, l’acquisto di Iturbe. Nello specifico, per il calciatore Iturbe risultavano acquisiti solo il 60% dei diritti economici e come venditore compariva la società: “Sociedad Pencilhill Limited”. La scadenza del contratto era fissata per giugno 2016 e il valore dell’acquisto era di 4.050.000 Euro, con oneri accessori per Euro 200.000. Pertanto, il Porto iscrisse in bilancio il valore di Iturbe con un costo storico di 4.250.000 Euro.

Nella prima trimestrale al 30 Settembre 2011, risultava che il Porto aveva stipulato con il fondo “Soccer Invest Fund” un contratto per la cessione dell’11% dei diritti economici relativi al cartellino di Iturbe per l'importo di 750.000 Euro, inoltre, nel contratto era attribuita a tale fondo l’opzione per acquistare una quota supplementare del 4% dei diritti economici.

Mentre al 30 giugno 2011 la percentuale dei diritti economici del calciatore Iturbe era del 60%, al 31 dicembre 2011 la percentuale scendeva al 49% e, al 30 giugno 2012, tale percentuale scendeva al 45%, poiché nell’esercizio 2011/12 si era proceduto all’alienazione del 15% complessivo dei diritti economici di Iturbe. Tale alienazione non generò effetti economici significativi.
Durante il mercato invernale della stagione sportiva 2012/13 Iturbe fu prestato al club argentino del River Plate fino al 30 giugno 2013. Mentre, per la stagione sportiva 2013/14 è stato ceduto in prestito all’Hellas Verona.
Nei documenti contabili pubblicati non risulta in maniera esplicita l’importo percepito per il prestito di Iturbe all’Hellas Verona. Tuttavia, nei primi sei mesi del 2013/14, il Porto ha incassato per tutti i prestiti dei calciatori la cifra di € 822.843.
Nella terza trimestrale 2013/14, risulta che, dopo il 31/03/2014, la società Hellas Verona ha proceduto al riscatto del prestito di Iturbe per la cifra di 15 milioni di Euro.

Con un comunicato, pubblicato il 16 luglio 2014, la società “A.S. Roma S.p.A.” ha reso noto l’acquisizione a titolo definitivo del calciatore Iturbe, per un corrispettivo di 22 milioni di Euro, oltre a bonus per 2,5 milioni di Euro,legati al raggiungimento da parte dell’A.S. Roma di determinati obiettivi sportivi. Iturbe, si è legato alla società giallorossa con un contratto di cinque anni, con scadenza al 30 giugno 2019.


Nel comunicato non sono specificati eventuali “oneri accessori” sostenuti per l’acquisto del calciatore.

sabato 12 luglio 2014

La Valutazione di Ezequiel Garay e la “compartecipazione” del Real Madrid e del Fondo.



Luca Marotta


Alcuni giorni fa, il nazionale argentino Ezequiel Garay, classe 1986, è stato ceduto dal Benfica allo Zenit San Pietroburgo. Di seguito, in base alla documentazione contabile e ai comunicati ufficiali del club portoghese ho ricostruito i criteri di valutazione del calciatore argentino, nei vari passaggi.

Il Benfica acquistò Ezequiel Garay, nell’ambito di una trattativa con il Real Madrid, nel luglio 2011.
“Sport Lisboa e Benfica - Futebol, SAD”, con un comunicato del 21 settembre 2011, a fronte di indiscrezioni pubblicate dalla stampa spagnola, precisò che  il calciatore Ezequiel Garay era stato trasferito definitivamente da “Real Madrid CF” per l'importo di 5,5 milioni di Euro, con un contratto di prestazione sportiva del calciatore con scadenza al 30 Giugno 2015 e con una clausola rescissoria fissata per 20 milioni di Euro.
Al termine del comunicato era precisato che “Real Madrid CF” si riservava il 50% dei proventi derivanti dal futuro trasferimento del calciatore ad altra squadra.

Nella Relazione sulla Gestione del bilancio 2010/11 era scritto che il 29 settembre 2011 “Sport Lisboa e Benfica - Futebol, SAD” aveva ceduto il 10% dei diritti economici di Ezequiel Garay al fondo “Benfica Stars Fund” al prezzo di 1.175.000 Euro.

Nel Bilancio 2011/12, inoltre, era evidenziato che la percentuale di possesso del calciatore era pari al 40%.

Tali dati sono stati esposti anche nel bilancio 2012/13, con la precisazione in nota che la percentuale di possesso di Ezequiel Garay, pari al 40%, era da considerarsi:
(A)  al netto delle percentuali da versare al “Benfica Stars Fund” a causa del contratto di partecipazione ai diritti economici (10%);
(B)   al netto delle percentuali detenute da altri enti (50%).

In data 25/06/2014 “Sport Lisboa e Benfica – Futebol, SAD”, informa che è stato raggiunto l’accordo con “FC Zenit” per il trasferimento a titolo definitivo dei diritti sportivi ed economici del calciatore Ezequiel Marcelo Garay Gonzalez, il cui contratto scadeva il 30 giugno 2015, per la cifra di 6 milioni di Euro.
Il giorno dopo, il 26/06/2014, “Sport Lisboa e Benfica – Futebol, SAD”, essendo una società quotata in borsa, è stata “costretta” a fare delle precisazioni con un altro comunicato.
Le informazioni integrative al comunicato del 25 giugno 2014, riguardano il fatto che la quota di competenza di “Sport Lisboa e Benfica - Futebol, SAD”, relativa all’importo della cessione di 6 milioni di Euro, è del 40% dei diritti economici del calciatore Ezequiel Marcelo Garay Gonzalez, precisamente 2.400.000 Euro.
Molto probabilmente la cessione ha determinato una plusvalenza di 2.125.000 Euro, considerando il fatto che il calciatore ha disputato tre stagioni sportive su quattro di contratto e che il 10% era stato ceduto in partenza al Fondo “Benfica Stars Fund”. Per quanto riguarda il Fondo “Benfica Stars Fund”, invece, se trattasse gli acquisti delle percentuali dei calciatori come quote azionarie, non soggette ad ammortamento, dovrebbe in linea teorica registrare una minusvalenza di 575.000 Euro.
Inoltre, se fosse confermata l’affermazione del comunicato del 21 settembre 2011, il Real Madrid dovrebbe registrare tra i proventi per “bonus” la cifra di 3 milioni di Euro.


La ricostruzione della vicenda relativa alla valutazione del calciatore Ezequiel Marcelo Garay Gonzalez mostra un meccanismo molto simile a quello delle compartecipazioni ex art. 102 bis delle N.O.I.F. della FIGC, assimilabile ad un “extra-bonus” sul trasferimento successivo ad altra squadra. Nel caso specifico tale meccanismo ha tutelato meglio il club più forte economicamente (Real Madrid), che si è “disfatto” di un calciatore non “esploso”, ad un prezzo conveniente per il club meno forte economicamente (Benefica), riservandosi il 50% sui diritti economici della successiva rivendita.

venerdì 11 luglio 2014

La Valutazione di Nemanja Matic e il volume d'affari dell'operazione David Luiz Benfica-Chelsea.




Luca Marotta


A volte può essere utile ricostruire, utilizzando i documenti contabili a disposizione, gli importi delle transazioni di alcuni calciatori, anche per aver una pietra di paragone al fine di esprimere un giudizio sull’abilità o la “scaltrezza” dei dirigenti sportivi della squadra per cui si simpatizza.

Di seguito ho provato a ricostruire le transazioni relative al calciatore Nemanja Matic tra Chelsea e Benfica. Considerando il fatto che Nemanja Matic fu utilizzato come “pedina” di scambio nella cessione di David Luiz, implicitamente potremmo affermare che l’operazione David Luiz ha “mosso” complessivamente un volume d’affari di 52 milioni di Euro circa.

In un comunicato del 30 gennaio 2011 del Benfica, si leggeva che era avvenuta la cessione del calciatore David Luiz dal Benfica al Chelsea, con decorrenza del contratto relativo alla prestazione lavorativa a partire dalla stagione 2011/12, per un importo di 25.000.000 di Euro con l’aggiunta della cessione dal Chelsea al Benfica del calciatore Nemanja Matic, valutato 2.000.000 di Euro.
Pertanto, nel bilancio 2010/11 del Benfica, David Luiz risultava ceduto al Chelsea FC per 27.000.000 di Euro e Nemanja Matic, risultava acquistato per 2.000.000 di Euro, ma con una percentuale dell’85% e con scadenza contratto 30/06/2015.

Nel mese di gennaio 2013 il Benfica ha rinnovato il contratto con Matic estendendo la scadenza del  contratto fino al termine della stagione 2017/2018 e aumentando la clausola rescissoria da 15 a 40 milioni di Euro. Inoltre, il Benfica acquistò il rimanente 15% dei diritti economici del calciatore.

Decorsi, appena due mesi, nel marzo 2013, è stato fatto un nuovo accordo con Nemanja Matic, con una nuova clausola rescissoria fissata a 50 milioni di Euro.
Da notare che nel bilancio 2012/13 del Benfica era evidenziato un debito di 4 milioni di Euro verso la società “Reina BBVA”. Nello stesso bilancio si legge che tale debito era relativo al rinnovo del contratto di lavoro sportivo del calciatore Nemanja Matic.


Con un comunicato del 15 gennaio 2014, la società “Sport Lisboa e Benfica - Futebol, SAD” ha annunciato l’accordo relativo alla cessione a titolo definitivo dei diritti economici e sportivi del calciatore Nemanja Matic alla società “Chelsea Football Club Limited”, per l'importo di  25.000.000 di Euro.

domenica 6 luglio 2014

L’importanza dei ricavi TV per la Premier League 2012/13. Differenze con la Serie A.



Luca Marotta


In base ai dati della tabella riepilogativa dei risultati economici e finanziari dei club della Premier League 2012/13, pubblicata sul sito del giornale “The Guardian” (http://www.theguardian.com/), è possibile verificare l’eventuale “teledipendenza” del massimo campionato inglese. Dai dati esposti emergerebbe, senza dubbio, l’importanza di tale fonte di ricavo per il fatturato netto, ma la sua “importanza” non si trasforma in “dipendenza”, poiché la somma dei totali delle altre fonti di ricavo supera quella dei diritti TV. Invece per la Serie A italiana la voce ricavi TV supera nettamente la somma dei totali delle altri fonti di ricavo e risulta necessario ricorrere alle plusvalenze per far quadrare i conti.

L’Incidenza dei Ricavi TV sul Fatturato Netto ( TV and Broadcasting/Turnover).

Stando ai dati pubblicati dal “The Guardian”, i ricavi per "TV and Broadcasting" della Premier League 2012/13 ammontano a circa 1,18 miliardi di Sterline, che ad un cambio (exchange rate) al 30 giugno 2013 di 1 £ =  € 1,1668, equivalgono a 1,38 miliardi di Euro. Considerando il fatturato netto, senza plusvalenze, pari a £ 2,56 miliardi (circa 2,99 miliardi di Euro), si ottiene un’incidenza del 46 %.





Tra il club che incassa meno, il Queens Park Rangers, e quello che incassa di più, il Chelsea, la differenza è nell'ordine di 62 milioni di Sterline. La differenza dipende essenzialmente dalla partecipazione alle coppe europee, in effetti Chelsea, Manchester United, Manchester City e Arsenal sono stati i club che hanno percepito le maggiori somme.
Considerando che i ricavi da Match Day incidono per il 22,1% e i ricavi commerciali, compresi i ricavi da “Corporate Hospitality” e gli altri ricavi, incidono per il 31,9%, si può affermare che i ricavi della Premier League 2012/2013, oltre ad essere nettamente superiori a quelli della Serie A italiana 2012/2013, sono indubbiamente meglio “equi-distribuiti”.

Si consideri che il fatturano netto della Serie A italiana 2012/2013, depurato dalle voci del Player Trading, come le plusvalenze e i prestiti e dagli storni dei costi del vivaio, che vengono considerati come ricavi, è stimabile in € 1,66 miliardi e che l’ammontare dei ricavi TV 2012/13 è pari all’incirca a 976 milioni di Euro, determinando un’incidenza sul Fatturato Netto del 58,6%. I ricavi da gare della serie A 2012/13 mostrano un’incidenza del 11,4%, i ricavi commerciali del 18,9% e gli altri ricavi dell’11,1%.


Per la serie A il divario tra il club che percepisce maggiori diritti televisivi (Juventus) e quello che ne percepisce meno (non bisogna considerare il Torino, ma il Pescara, perché il dato risente ancora della Serie B 2011/12), anche depurandolo dai proventi della Champions League è maggiore rispetto a quello della Premier League.

L’Incidenza del Costo del Personale sul Fatturato Netto.

L’Incidenza del Costo del Personale sul Fatturato Netto della Premier League 2012/13, in media è del 67,8%. Mentre per la Serie A 2012/13 è del 69,3%. Tranne il Manchester City e di poco il Chelsea, sono i club che fatturano meno di 100 milioni di Sterline a superare la media. Come esempio virtuoso bisogna citare il Manchester United, anche se è il club che fattura di più.

L’Incidenza del Costo del Personale sui Ricavi TV.

L’Incidenza del Costo del Personale sui Ricavi TV della Premier League 2012/13, in media è del 147,4%. Mentre per la Serie A 2012/13 è del 118,2%. Ciò sta a significare che i ricavi TV della Premier League coprono solo il 67,8% del costo del personale. Il vantaggio della Premier League, rispetto alla Serie A, è che i ricavi TV, oltre ad essere superiori per circa 400 milioni di Euro, incidono meno sulla composizione del Fatturato Netto complessivo, perché i ricavi da gare, commerciali e gli altri ricavi incidono complessivamente per il 54% e sono superiori complessivamente ai ricavi da gare, commerciali e altri ricavi della Serie A per circa 926 milioni di Euro.

Il Risultato Netto aggregato.

Il Risultato Netto aggregato della Premier League 2012/13 è negativo per 291 milioni di Sterline, pari a circa a 340 milioni di Euro.



Il club con la maggiore perdita è stato il Queens Park Rangers con 65 milioni di Sterline, pari a circa 76 milioni di Euro (vedasi: http://www.bbc.com/sport/0/football/26468560). Il rapporto tra risultato netto e fatturato netto è negativo per l’11,4%, ciò significa che ogni 100 sterline di fatturato netto se ne perdono 11,4.

Per quanto riguarda la Serie A, il risultato netto aggregato è negativo per 166,4 milioni di Euro e il rapporto tra risultato netto e fatturato netto è negativo per il 10%.



Per la Premier League ci sono 5 club con perdite superiori ai 50 milioni di Sterline che hanno contribuito a determinare risultati reddituali peggiori di quelli della Serie A italiana. Tali club sono stati: Queens Park Rangers, Manchester City, Liverpool, Chelsea e Aston Villa.
Per la Serie A italiana del 2012/13 a determinare il risultato aggregato negativo di tali proporzioni hanno contribuito maggiormente Inter, Roma e Palermo.

Conclusioni.

Volendo giungere ad una conclusione sintetica, la differenza principale tra la Premier League inglese e la Serie A italiana sta innanzitutto nel volume d’affari, che vede in vantaggio la Premier League di 1,3 miliardi di Euro, ma tale differenza è determinata solo per 400 milioni di Euro dai diritti TV, i restanti 926 milioni di Euro di differenza, trovano la giustificazione nei ricavi da gare e nei ricavi commerciali. Ovviamente, anche nella Premier League non mancano esempi di gestioni economiche squilibrate, che dovranno fare i conti sia con il Fair Play Finanziario, che con le Nuove Regole Inglesi, che pongono un limite alle perdite triennali e stabiliscono delle misure di controllo dei costi.


Hellas Verona: i conti 2012/13 in perdita per 5,3 milioni.



Luca Marotta


Il bilancio 2012/13 di “Hellas Verona Football Club S.p.A.” ha evidenziato una perdita netta di € 5,3 milioni.
Tale bilancio si riferisce alla stagione sportiva disputata in serie B e culminata con la promozione in Serie A, al secondo anno dopo il ritorno in serie B. Il traguardo della Serie A era atteso da undici anni.
Ovviamente, rispetto al bilancio di un club di serie A, i conti 2012/13 di Hellas Verona, sono penalizzati dai diritti TV e dallo sforzo economico per allestire una squadra competitiva per raggiungere l’obiettivo "Serie A", in considerazione anche delle limitate fonti di ricavo a disposizione. 

La Società.

“Hellas Verona Football Club S.p.A.” è controllata dalla società “HV7 S.r.l.”, ma non è soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte dell’unico azionista. La società intrattiene con “HV7 S.r.l.” un contratto relativo all’utilizzo della sede sociale, ad un canone, per i primi tre anni, pari a € 78 mila.
A partire dall’esercizio 2012-2013 “Hellas Verona Football Club S.p.A.” ha esercitato l’opzione per l’adesione al consolidato fiscale, in qualità di soggetto consolidato, con la società “Seven 23 S.r.l.”  in veste di consolidante.
Con la correlata “Hellas Verona Marketing & Communication S.r.l.”, “Hellas Verona Football Club S.p.A.” intrattiene un contratto di servizi commerciali, marketing e comunicazione.

La Continuità Aziendale (going concern).

La società di Revisione, nella sua Relazione, ha richiamato il fatto che nell’attivo del bilancio è iscritto un credito per imposte anticipate pari ad € 4.170.000, in quanto gli Amministratori hanno considerato “ragionevole” la prospettiva nel futuro di ottenere imponibili fiscali tali da assorbire le perdite fiscali pregresse.

Lo Stato Patrimoniale.

Il totale dell’Attivo, ossia il totale dei mezzi a disposizione, è aumentato da € 8,5 milioni a € 19,1 milioni. L’aumento riflette anche il potenziamento dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori aumentati da € 599 mila a € 5,8 milioni. Le immobilizzazioni immateriali incidono per il 31% sull’attivo. I crediti tributari per imposte anticipate pari a € 6,2 milioni rappresentano il 32,4% dell’attivo.



Il Patrimonio Netto.

Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 2,4 milioni. Rispetto al 2011/12 si è verificata una riduzione di € 2.347.543, che è dipesa dall’aumento di capitale sociale per € 2.880.000, deliberato il 28/10/2012, ad un versamento soci per € 120 mila e alla perdita dell’esercizio pari a € 5.347.543.
I mezzi propri finanziano il 12% dell’attivo.

La Posizione Finanziaria Netta.



Anche grazie all’aumento del capitale sociale da € 120.000 ad € 3.000.000 la Società ha mantenuto un livello di indebitamento finanziario abbastanza contenuto.
L’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità liquide risulta pari a € 1,2 milioni.
I debiti bancari aumentano da € 469 mila a € 1,5 milioni.
Tra i debiti risulta un mutuo con Unicredit per un importo residuo di € 374 mila e scadenza 31/122016. Invece, il debito in conto corrente con Unicredit ammonta a € 270 mila e scadenza 2016. Il debito verso Monte Paschi è pari a € 900 mila.
Le disponibilità liquide risultano in diminuzione da € 1,5 milioni a € 377 mila.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori è negativo per € 1,9 milioni. I crediti verso enti settore specifico ammontano a circa € 3 milioni. L’importo maggiore riguarda il credito verso il Catania di € 1 milione per Martino. I debiti verso enti settore specifico ammontano a € 4,9 milioni.
Per il 2013/14 Hellas Verona ha definito con MPS leasing e factoring un contratto di factoring per i diritti televisivi di Serie A.

Altri debiti.

I debiti tributari ammontano a € 243 mila e i debiti verso Istituiti previdenziali risultano pari a € 271 mila. Nella Nota Integrativa è specificato l’adempimento degli obblighi nel mese di competenza.
I debiti verso i propri Dipendenti ammontano a € 3.192.000 e si riferiscono alle mensilità di maggio e giugno 2013 oltre ai premi maturati. Nella Nota Integrativa è specificato il puntuale pagamento alle scadenze.
I debiti verso dipendenti rappresentano circa il 25% del costo del personale.
Il fondo rischi e oneri ammonta a € 509 mila e riguarda contenziosi con tre ex allenatori tesserati nel 2008 e un ex dirigente del 2012, oltre ad una questione riguardante l’applicazione delle norme sugli steward.

La Gestione Economica.

Il valore della produzione è aumentato del 26% a € 14,1 milioni, per effetto soprattutto dei maggiori ricavi commerciali. Tuttavia, i costi della produzione sono aumentati in misura più che proporzionale del 66% a € 20,9 milioni, a causa soprattutto dell’incremento del costo del personale. La differenza tra valore e costi della produzione è negativa per € 6,8 milioni.



I Ricavi

Il fatturato, al netto delle plusvalenze realizzate, degli altri ricavi da Player Trading e degli storni dei costi per il vivaio, risulta aumentato da € 10,7 milioni a € 13,3 milioni.
Il motivo dell’incremento, risiede nel fatto che il bilancio 2012/2013 registra un incremento nei ricavi commerciali.
I ricavi commerciali pari a € 4,5 milioni, riguardano proventi da sponsorizzazioni per € 1.123.000, proventi pubblicitari per € 3.081.000 e proventi commerciali e royalties per € 303.000. Gli sponsor ufficiali (Agsm Verona Spa, Leaderform Spa, Antress Industry SpA) hanno contribuito con € 860.000. Lo sponsor tecnico (Asics) ha contribuito con € 363.000.
I diritti TV aumentano di poco da € 704 mila a € 785 mila..
I ricavi da gare diminuiscono da € 3,3 milioni a € 3,2 milioni, a causa della mancata disputa dei delle gare dei “Play-Off”, che nel 2011/12 fruttarono 315 mila Euro. Mentre, la parte relativa agli abbonamenti risulta aumentata da € 1,8 milioni a € 2 milioni. La campagna abbonamenti relativa alla stagione sportiva 2012/2013 ha visto la sottoscrizione di n. 11.564 abbonamenti. Per il campionato di serie B i ricavi da gare di Hellas Verona sono interessanti.

Il Player Trading.



Le plusvalenze al netto delle minusvalenze non sono riuscite a coprire il costo degli ammortamenti dei calciatori. Secondo gli amministratori durante le campagne trasferimenti 2012/13, Hellas Verona “ha privilegiato operazioni volte al potenziamento tecnico della prima squadra, rinunciando anche al conseguimento di significative plusvalenze e declinando quindi le proposte di cessione di alcuni elementi di sicuro valore”.
Le plusvalenze realizzate sono pari a € 746 mila e riguardano la cessione dei calciatori Guzzo, Dianda e Marceta Daniel.
Le minusvalenze sono state rilevate per € 132 mila e sono relative principalmente a Pichlmann Thomas.
Gli oneri derivanti dalla risoluzione dei contratti di compartecipazione sono stati pari a € 100.250.
Gli ammortamenti dei calciatori sono aumentati da € 347 mila a € 722 mila.

I Costi.

Il costo del personale, pari a € 12,7 milioni, risulta aumentato del 92%, evidentemente per il rinforzamento della rosa che ha permesso la promozione in A.
L’incidenza del costo del personale sul fatturato netto è stata del 95% circa.
Gli ammortamenti complessivi sono pari a € 832 mila, di cui € 722 per ammortamento calciatori, € 21 mila  per ammortamento delle altre immobilizzazioni immateriali, incidono per il 4% sui costi della produzione. Risulta un accantonamento per liti pendenti al fondo rischi per € 269 mila.
Le spese per servizi aumentano di circa 1 milione da € 2,7 milioni a € 3,7 milioni. I costi specifici tecnici riguardanti le consulenze tecnico- sportive ammontano a € 207 mila.
Non avendo infrastrutture sportive di proprietà, Hellas Verona paga € 356 mila per l’affitto di impianti sportivi comunali, € 18 mila per l’affitto di campi sportivi ed € 141 mila per l’affitto di altri locali.
Per quanto riguarda la gestione finanziaria, gli interessi passivi e gli oneri bancari sono aumentati da € 16 mila a € 45 mila, per il maggior ricorso al finanziamento bancario.

Il Consolidato Fiscale.

Per quanto riguarda la gestione tributaria, poiché Hellas Verona ha aderito al consolidato fiscale, la stessa ha registrato dei proventi per imposte anticipate per l’importo di € 2.018.114, che rappresentano il vantaggio fiscale trasferito alla consolidante, sotto forma di perita fiscale.
A causa dell’IRAP di competenza dell’esercizio, pari a € 185 mila, l’impatto positivo della gestione tributaria si riduce a € 1,8 milioni, che esercita il suo effetto sul risultato prima delle imposte che era pari a € 7,2 milioni, determinando una perdita netta di € 5,4 milioni.

Prospettive 2013/14 con la cessione del marchio.

Per il 2013/14, appena concluso, le premesse, sotto il profilo dell’incremento dei ricavi, erano buone e agli Amministratori spettava il compito di contenere l’incremento dei costi nei limiti dell’incremento dei ricavi. Sarà interessante verificare i risultati raggiunti.
Il bilancio 2013/14, relativo alla stagione sportiva appena conclusa con la brillante permanenza in Serie A, evidenzierà tra le nuove fonti di ricavo i diritti TV della serie A stimabili in almeno una ventina di milioni di Euro circa. Inoltre, la campagna abbonamenti 2013/2014 ha registrato la sottoscrizione di n. 16.129 abbonamenti per un incasso lordo di € 4,1 milioni. Praticamente i ricavi da abbonamenti per il 2013/14 risultano raddoppiati, con l’aumento di un terzo circa delle tessere. Sembra che i tifosi siano molto “fidelizzati”, infatti sul fronte del numero di abbonamenti l’Hellas Verona è tra le prime in Italia.
La campagna trasferimenti luglio-agosto 2013, chiusa con un saldo finanziario negativo per € 6.299.300, è stata caratterizzata da investimenti per allestire una squadra competitiva con l’obiettivo di disputare un buon campionato di Serie A, come di fatto avvenuto.
Per il 2013/14 era anche prevista la cessione del marchio “Verona” per lo sfruttamento commerciale, marketing e comunicazione, alla correlata “Hellas Verona Marketing & Communication S.r.l.”, preservando l’esclusiva titolarità del marchio ai fini del “titolo sportivo” in capo ad “Hellas Verona Football Club S.p.A.”.
Tale cessione dovrebbe aver determinato una plusvalenza tale da comportare l’utilizzo delle imposte differite attive iscritte nel bilancio dell’esercizio al 30 giugno 2013.
Inoltre, come fatto da altre società, Hellas Verona ha raggiunto un accordo transattivo con la RAI, in forza del quale la “RAI” ha riconosciuto ad Hellas Verona la titolarità della “library archivio immagini” ed Hellas Verona ha attribuito a “RAI” alcuni diritti di sfruttamento dell’archivio.

Il fatto che Hellas Verona, sia divenuta titolare della “library” ha permesso di raggiungere un accordo con “Infront” per l’utilizzo e lo sfruttamento dell’archivio. 

giovedì 3 luglio 2014

Bilancio Genoa 2013: in pareggio con conferimento “ramo” e proventi da consolidato fiscale.



Luca Marotta


Il bilancio 2013 di Genoa Cricket and Football Club Spa, ha evidenziato un sostanziale pareggio, mostrando un utile di € 381.602, mentre nel precedente esercizio era evidenziata una perdita di € 14.846.953.
Le cause che hanno determinato il sostanziale pareggio di bilancio sono da ricercarsi negli eventi straordinari di gestione e non in quelli relativi alla gestione ordinaria. Il principale evento straordinario riguarda il conferimento del ramo d’azienda avente ad oggetto le attività commerciali legate allo sfruttamento del “Brand Genoa” in una nuova società interamente controllata e denominata “Genoa Image Srl”. Tale conferimento ha determinato proventi straordinari per € 27.463.523.
Altra circostanza che ha determinato il pareggio di bilancio è costituita dalla rinnovata adesione al regime del consolidato fiscale che vede in veste di consolidante Fingiochi S.p.A. I proventi derivanti da tale adesione per il trasferimento delle perdite fiscali sono stati pari a € 15.329.367.
Nella Nota Integrativa è specificato che le perdite fiscali trasferite non sono state ancora utilizzate dalla consolidante Fingiochi S.p.A.
Le due operazioni appena descritte hanno esercitato un impatto positivo sul bilancio 2013 pari a circa 42,8 milioni di Euro.
Sulla gestione ordinaria del Genoa pesano enormemente il costo del lavoro e gli ammortamenti della rosa calciatori. Si pensi che il rapporto tra la somma di tali voci e il fatturato netto è 1,96, ossia quasi il doppio.
Gli Amministratori hanno specificato, nella Relazione sulla Gestione, che una delle finalità dell’attività societaria è quella di valorizzare i calciatori. In altre parole, l’obiettivo è quello di generare valore attraverso la cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Tuttavia, sia nel 2012 che nel 2013, si sono manifestati gli effetti del “rovescio della medaglia”, che, nel 2013, hanno determinato minusvalenze per € 13,6 milioni e oneri da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF per 11,1 milioni. Le minusvalenze sono dovute anche alla necessità di sfoltire l’organico.  Il continuo ricorso al “Player Trading” per realizzare le plusvalenze, può portare ad un incremento del valore contabile della rosa calciatori e di conseguenza aumentano anche il costo del personale e gli ammortamenti. Se si aggiunge il verificarsi di stagioni sportive non brillanti, il rischio delle minusvalenze diventa molto probabile, in caso di decisione di sfoltimento dell’organico.
Già nell’anno precedente, gli Amministratori del Genoa si proponevano come obiettivo la riduzione del costo del lavoro che nel 2012 era pari a € 53,9 milioni, attraverso la riduzione del numero di giocatori cercando di non ridurre il grado di competitività della rosa. Il bilancio 2013, mostra un costo del personale pari a € 54,9 milioni. Secondo gli Amministratori gli effetti benefici della riduzione dell’organico si sono manifestati nel secondo semestre dell’anno solare.

La continuità aziendale.

La Relazione della Società di Revisione “Mazars Spa” contiene dei richiami di informativa.
Il primo richiamo riguarda l’operazione di conferimento del ramo d‘azienda, relativo all’area commerciale legata allo sfruttamento del Brand Genoa, nella società di nuova costituzione e interamente controllata denominata “Genoa Image S.r.l.”. Tale operazione ha generato un plusvalenza di circa 27,5 milioni di Euro.
Il secondo richiamo riguarda la circostanza che nel bilancio 2013 sono stati contabilizzati proventi per un importo complessivo di Euro 15.392.367 generati dal trasferimento nell'ambito del consolidato fiscale delle perdite fiscali del 2013 e dei periodi d'imposta precedenti alla consolidante “Fingiochi S.p.A.” e da questa non ancora utilizzate. Il contratto di consolidato fiscale tra la società consolidante, “Fingiochi S.p.A.” e la società “Genoa Cricket and Football Club S.p,A.” prevede la remunerazione delle perdite fiscali al momento del loro trasferimento, indipendentemente dall’effettivo utilizzo.
Il terzo richiamo concerne il fatto che gli Amministratori, nella loro Relazione, hanno evidenziato il permanere della situazione disciplinata dall’articolo 2446 del Codice Civile, ossia quando il capitale si riduce di oltre un terzo a causa di perdite.
Secondo gli Amministratori la società dispone di adeguate risorse economiche e patrimoniali per far fronte agli impegni finanziari nel futuro, garantendo così la continuità aziendale.
Anche il Collegio Sindacale, nella sua Relazione, ha evidenziato il permanere della situazione disciplinata dall’articolo 2446 del Codice Civile. Inoltre, il Collegio Sindacale ha scritto che, al 30 settembre 2013, gli Amministratori avevano fornito una situazione semestrale al 30/06/2013, con un Patrimonio Netto negativo per € 27,7 milioni (ipotesi art. 2447 CC) e lo stesso Collegio Sindacale ha sollecitato la convocazione di un’assemblea straordinaria. L’Amministratore Delegato ha evidenziato l’opportunità di soprassedere in vista del conferimento del ramo d’azienda in “Genoa Image S.r.l.”. Tale operazione, come già detto, ha permesso di contabilizzare sopravvenienze attive per circa 27,46 milioni di Euro e ha permesso di evidenziare tra le attività la partecipazione in “Genoa Image S.r.l.” per circa 23,47 milioni di Euro. Inoltre, anche il Collegio Sindacale ha evidenziato gli effetti positivi della contabilizzazione del provento derivante dal trasferimento delle perdite fiscali nell’ambito del consolidato fiscale per € 15,4 milioni.
Nonostante, quanto descritto, il Collegio Sindacale ha ribadito il superamento della situazione prevista dall’art. 2447 C.C., ma, al 31.12.2013 permaneva la situazione di cui all’art. 2446 C.C..
Il Collegio Sindacale facendo riferimento al Piano di Business approvato dall’Organo Amministrativo il 25 maggio 2014, ha scritto che subordinatamente al verificarsi di determinate condizioni, anche la situazione disciplinata dall’art. 2446 troverà soluzione entro il 2014.
Tra le condizioni citate nel piano, figurano le seguenti: il mantenimento della categoria (con i relativi proventi TV); plusvalenze e risoluzioni compartecipazioni in linea con gli anni precedenti; incremento diritti TV; investimenti nel settore giovanile; riduzione del costo del lavoro di circa il 20/30%; ritorno alla redditività operativa e al riequilibrio finanziario.
Inoltre, con riferimento alla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2013, il Collegio Sindacale ha preso atto del fatto che il socio di maggioranza si è reso disponibile a nuovi interventi a tutela dell’integrità del patrimonio netto, tuttavia, a detta dello stesso Collegio Sindacale è necessario “continuare ad effettuare con costanza un monitoraggio particolarmente attento sulla situazione economica e patrimoniale”.
In definitiva la continuità aziendale del Genoa dipende dall’azionista di maggioranza.

Il Patrimonio Netto.



Il patrimonio netto è pari a € 2,3 milioni  (€ 1.153.787 nel 2012) e risulta in aumento di € 1.131.602. La variazione è stata determinata dall’utile di esercizio di € 381.602, dall’apporto nella riserva copertura perdite di € 750.000.
Il Patrimonio Netto rappresenta solo lo 0,9% delle fonti di finanziamento dell’attivo. Tale indicatore è sintomo di sottocapitalizzazione.
L’azionista di maggioranza ha manifestato l’impegno a convertire in capitale il residuo finanziamento soci di € 10.630.000, ove fosse necessario per risolvere la situazione di cui all’articolo 2446 del Codice Civile.

L’indebitamento finanziario.



I debiti finanziari, esclusi i debiti verso la controllante per consolidato fiscale, diminuiscono da € 91,8 milioni a € 83,8 milioni e rappresentano il 33,1% (30% nel 2012) delle fonti di finanziamento. I debiti verso i soci sono diminuiti a € 10,6 milioni da € 11,4 milioni, tuttavia potrebbero essere convertiti in capitale, ove fosse necessario, per risolvere la questione di cui all’art. 2446 CC. La variazione è dovuta all’apporto per conversione tra le riserve di € 750 mila. I debiti verso le banche diminuiscono da € 24,9 milioni a € 19,3 milioni. Le banche con cui lavora il Genoa sono Unicredit e Banca Carige. I debiti bancari a medio-lungo termine pari a € 16,6 milioni (€ 19,6 milioni nel 2012) riguardano dei mutui accesi nel 2011 con Banca Carige.
I debiti verso altri finanziatori sono rilevanti, essendo pari a € 53,9 milioni (€ 55,5 milioni nel 2012), e registrano un decremento di € 1,6 milioni. Tale voce riguarda debiti per operazioni di factoring con Banca Carige, Istituto per il Credito Sportivo, Emilia Romagna Factoring, Banca IFIS  e Monte dei Paschi Leasing & Factoring. 
L’indebitamento finanziario netto ammonta a € 83,8 milioni, considerando le disponibilità liquide pari a circa € 22 mila, risulta in diminuzione rispetto al 2012 di circa € 7,8 milioni.
L’EBITDA è positivo per € 2,6 milioni (€ 33,9 milioni nel 2012) e il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA è di 32,3 (2,7 nel 2012). Di solito tale rapporto si giudica positivamente quando è inferiore a 2. Invece, quando supera 3, pone dei dubbi sulla sostenibilità del debito.
I crediti verso Enti-settore specifico risultano pari a € 82 milioni (€ 136,5  milioni nel 2012), mentre i debiti verso Enti-settore specifico, pari a € 58,1 milioni (€ 99,7 milioni nel 2012), finanziano il 22,9% dell’attivo.
Se considerassimo anche il saldo positivo di € 23,9 milioni, che essenzialmente dipende dall’attività di calciomercato, l’indebitamento finanziario si ridurrebbe a € 59,8 milioni.

I debiti verso l’Erario e gli altri debiti.

I debiti verso l’Erario aumentano a € 41,3 milioni da € 37,5 milioni del 2012. Essi rappresentano il 16,3% delle fonti di finanziamento dell’attivo. Il maggior importo riguarda i debiti dilazionati per € 14 milioni (11,8 milioni nel 2012) di cui per l’IVA relativa a esercizi precedenti non versata pari a circa € 7,8 milioni (€ 8,7 milioni nel 2012).
Le ritenute Irpef per retribuzioni tesserati ammontano a € 4,5 milioni (€ 5,8 milioni nel 2012), quelle relative ai premi sono pari a € 2,2 milioni (€ 1,1 milioni nel 2012). Risultano debiti per IVA pari a € 12,5 milioni (€ 10, 2 milioni nel 2012) e debiti per IRAP pari a € 5,6 milioni. Nella Relazione sulla Gestione si legge che a seguito della rateizzazione del debito IVA, si è istaurato un procedimento penale. Il pagamento del debito tributario per € 6.669.035 è avvenuto nel 2014, prima della scadenze delle rate previste. Residuerebbe la cifra di € 1.358.737.
Il Genoa ha numerosi contenziosi in corso con l’Agenzia dell’Entrate riguardanti l’Irap, le ritenute e altre norme fiscali. Nel fondo rischi esiste apposito accantonamento. Nel 2013 è stata accantonata la somma di € 1.300.000 per eventuali sanzioni e interessi maturati sulle rateizzazioni.
I debiti verso Istituiti di previdenza ammontano a € 3,5 milioni (€ 2,2 milioni nel 2012).
La voce “debiti diversi” aumenta a € 12,7 milioni da € 11.160.768. In questa voce dovrebbe essere ricompreso il debito verso il personale.

Il Valore della Rosa.



Nell’attivo di bilancio figurano diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per € 76.961.015 (€ 99.380.534 nel 2012), diritti sportivi dei calciatori delle giovanili per € 4.783.525  (€ 3.460.662 nel 2012) e compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F. per € 18.671.500 (€ 23.653.000 nel 2012), che equivalgono alla metà del valore dei calciatori ceduti in compartecipazione, mentre la metà del valore dei calciatori acquisiti in compartecipazione è iscritta nel passivo per € 8.451.000 (€ 14.700.000 nel 2012). Pertanto il saldo netto potenziale della rosa calciatori del Genoa ammonterebbe a circa 92 milioni di Euro (€ 112 milioni nel 2012), che resta una cifra rilevante per un club come il Genoa.
Per ridurre il costo del personale e gli ammortamenti sarà inevitabile dar luogo a una campagna di dismissione di giocatori.
Per quanto riguarda i calciatori ceduti in compartecipazione, che vengono esposti per metà del loro valore tra i crediti, al 31/12/2013, troviamo: Boakye (Juventus) per 4 milioni; Lazarevic (Chievo) per € 3,5 milioni e Tachtsidis (Catania) per € 3 milioni.
Per quanto riguarda i giocatori acquisiti in compartecipazione, allocati per il 50% del valore tra i debiti, al 31/12/2013, figurano: Lodi (Catania) per 3 milioni; Tomassone (Inter) per € 1.750.000 e Manzoni (Parma) per € 1,7 milioni.
Su tali calciatori il Genoa ha calcolato geli ammortamenti sul valore pieno.
Rilevante è anche il dato relativo alla capitalizzazione dei costi del vivaio, allocata tra le immobilizzazioni immateriali per 9,4 milioni, che significa che il Genoa spende molti soldi per il settore giovanile.

La Gestione economica.

Il valore della produzione ammonta a € 93,8 milioni e risulta diminuito del 26,5%.
I costi della produzione sono pari a € 128,5 milioni e sono diminuiti del 5,9%.
La differenza tra valore e costi della produzione è negativa per € 34,7 milioni, nel 2012 era negativa per € 9 milioni.



I Ricavi.

Sul bilancio del Genoa esercitano una notevole influenza i proventi televisivi, diminuiti a € 29,5 milioni da € 32,9 milioni, con un’incidenza del 66% sul fatturato netto.
I ricavi da gare sono diminuiti a € 3,9 milioni da € 5 milioni. Negli ultimi 4 anni risultano in costante calo: nel 2011 erano pari a € 5,8 milioni e nel 2010 a € 6,4 milioni.
I proventi da sponsorizzazioni ammontano a € 3.452.254 (€ 3,7 milioni nel 2012). Lo Sponsor Ufficiale paga € 1.548.354, lo Sponsor Tecnico contribuisce con € 1.298.188 e le altre sponsorizzazioni ammontano a € 605.712.
I proventi pubblicitari sono pari a € 1,6 milioni (€ 1,6 milioni nel 2012). I proventi commerciali e da royalties ammontano a € 1.436.546 e riguardano ricavi da merchandising per € 749.344 e licensing per € 137.202. Gli altri proventi, compresa la cessione alla RAI dei diritti di sfruttamento delle immagini dell’archivio storico ammontano a € 550 mila.
Notevole è l’importo evidenziato nel valore della produzione che riguarda l’incremento delle immobilizzazioni per capitalizzazione dei costi del vivaio, che ammonta a € 3,9 milioni (€ 4,5 milioni nel 2012).

Il “Player trading”.

Il bilancio del Genoa tradizionalmente evidenziava una dipendenza da player trading notevole, dovuta all’importo elevato delle plusvalenze realizzate a causa della continua movimentazione nella rosa calciatori, con acquisti, cessioni e il meccanismo delle compartecipazioni. Tuttavia, nel 2013, le plusvalenze non sono bastate a coprire il costo degli ammortamenti della rosa calciatori, perché le minusvalenze hanno toccato la cifra 13,6 milioni e gli oneri da compartecipazione la cifra di € 11,1 milioni.



Il risultato del Player Trading risulta negativo per € 5,5 milioni. Nel 2012 era positivo per € 10,3 milioni. Nella sostanza le plusvalenze realizzate al netto delle minusvalenze non riescono a coprire il costo degli ammortamenti.
Nel conto economico sono evidenziate plusvalenze da cessione diritti pluriennali per € 36,6 milioni (€ 54,4 milioni nel 2012), che rappresentano il 42,6% del valore della produzione.
Le maggiori plusvalenze realizzate hanno riguardo: Simic, ceduto al Milan per € 10 milioni, con una plusvalenza di € 9.573.333; Lazarevic ceduto al Chievo per € 7 milioni, con una plusvalenza di € 5.466.667; Ventre ceduto all’Inter per € 3.640.000, con una plusvalenza di € 3.637.630; Constant ceduto al Milan per € 8 milioni con una plusvalenza di € 3.125.000. Birsa risulta ceduto al Milan per € 3 milioni, con una plusvalenza di € 2.550.000.

I ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori diminuiscono  da € 8,7 milioni a € 7,3 milioni. L’importo maggiore riguarda Destro, prestato alla Roma nel secondo semestre 2012/13 per € 5.750.000.
I costi da acquisizione temporanea prestazioni calciatori ammontano a € 1.403.500 (€ 1.577.000 nel 2012) e l’importo maggiore riguarda Rigoni (Novara) per 300 mila euro. Il prestito di Borriello, fino al 30 giugno 2013, è costato 125 mila Euro.
Le minusvalenze derivanti da cessione diritti pluriennali sono state pari a € 13,6 milioni (€ 16,8 milioni nel 2012). L’importo maggiore riguarda la cessione di Destro alla Roma, che era solo in prestito fino al 30/06/2013, ceduto per € 4,5 milioni e con una minusvalenza di € 5.785.714, corrispondente a quanto percepito per il prestito di 6 mesi. Acerbi ceduto al Sassuolo per € 3,6 milioni ha determinato una minusvalenza di € 3,5 milioni. Immobile ceduto alla Juventus per € 5,5 milioni ha determinato una minusvalenza di 103.774.
I proventi da compartecipazione ex art 102 bis Noif dell’anno 2013 sono stati pari a € 9,4 milioni (€ 13,6 milioni nel 2012), mentre gli oneri da compartecipazione ex art 102 bis Noif risultano pari a € 11,1 milioni (€ 11,2 milioni nel 2012).
La risoluzione della compartecipazione di Cofie col Chievo ha comportato un provento finanziario di 3,5 milioni, quella di Immobile con la Juventus € 1.250.000, quelle di Constant e Beretta col Milan € 2.000.000 ciascuna.
Tra gli oneri da compartecipazione spiccano Rodriguez (Bologna) per € 3.000.000; Merkel (Udinese) per € 2.840.000. 

I costi.

I costi del personale pari a € 54,9 milioni (€ 53,9 milioni nel 2012), rappresentano il 58,6 % del valore della produzione, ma, se considerassimo il Fatturato Netto tale percentuale salirebbe al 123%. L’incidenza del costo del personale sui costi della produzione è del 42,7%.
Gli ammortamenti sono pari a € 37,3 milioni (€ 42,9 milioni nel 2012). Quelli riguardanti la rosa dei calciatori ammontano a € 32,8 milioni (€ 40,8 milioni nel 2012). 
Il costo complessivo di gestione dei calciatori incide sul valore della produzione per circa il 94%. 
I costi per prestazioni di servizi diminuiscono a € 7,5 milioni da € 10,3 milioni.
I costi per godimento beni di terzi ammontano a € 2.166.835. L’affitto di impianti e campi sportivi ammonta a € 1.379.300, mentre l’affitto di impianti e campi sportivi per il settore giovanile risulta pari a € 207.579.
La gestione finanziaria, escludendo il meccanismo delle compartecipazioni è negativa per € 5 milioni (- € 6,6 milioni nel 2012) a causa degli interessi passivi.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 14 milioni, mentre nel 2012 era negativo per circa € 13,2 milioni.
I proventi da consolidato fiscale, allocati tra le imposte dell’esercizio, permettono di esporre l’utile netto di € 382 mila.

Conclusioni.


Come evidenziato dal Collegio Sindacale sembra molto importante il rispetto del Piano di Business approvato dall’Organo Amministrativo in data 25 maggio 2014 e valido per 3 stagioni sportive a partire dal 2014/15. Sarà importante procedere alla riduzione della Rosa salvaguardandone la sua competitività. Sul fronte degli investimenti, da segnalare l’acquisto di un terreno dalla società “Fingiochi S.p.A.” per la cifra di € 2 milioni. Tale terreno dovrebbe essere destinato alla costruzione del Centro Sportivo di proprietà e comporterà la riduzione dei costi fissi legati alla locazione della struttura di Pegli.