domenica 28 luglio 2013

I Conti dell'Espanyol: debiti, ipoteche e contenziosi.


Luca Marotta

Il “Real Club Deportivo Espanyol de Barcelona” fu costituito il 20 ottobre 1900 come associazione di diritto privato e successivamente in base a quanto stabilito dalla Legge dello Sport del 1990, il 29 giugno 1992 si trasformò in “Sociedad Anónima Deportiva”.
Il bilancio chiuso al 30 giugno 2012, mostra un utile netto di 201 mila Euro ed un’apparente situazione di equilibrio economico, sulla quale pesano alcuni rilievi mossi dai Revisori Contabili. Altro punto di domanda per il futuro riguarda la fiducia degli Amministratori di realizzare delle plusvalenze notevoli legate ad un progetto immobiliare, che bisognerà valutare attentamente alla luce della crisi del settore dell’edilizia che ha colpito la Spagna.
Se si volesse confrontare l’Espanyol con l’altro club di Barcellona sulla base dei ricavi, per giudicare il successo del business, il confronto sarebbe inesorabile, perché l’Espanyol produce ricavi, comprese le plusvalenze, per circa un ottavo di quelli del Fútbol Club Barcelona. Senza plusvalenze saremmo a circa un decimo.
La Stagione Sportiva 2011/12, cui si riferisce il bilancio preso in considerazione, si è conclusa con il conseguimento del 14° posto nella Liga e la stagione appena conclusa è terminata con il 13° posto.
La Continuità Aziendale (going concern).
I revisori di “Tax and Auditing Consultants S.L.” nella loro relazione al bilancio chiuso al 30 giugno 2012, al punto 2, hanno messo in rilievo che non si è proceduto ad alcuna svalutazione delle attività finanziarie. Nonostante non siano state fornite documentazioni sufficienti a supporto dell’operato. I revisori hanno rilevato che a fronte di avvisi di liquidazione imposte comprensivi di interessi per un importo complessivo di € 17.410.000, non è stato fatto alcun accantonamento, essendo stato proposto ricorso ed essendo gli Amministratori fiduciosi sul buon esito degli stessi. La registrazione di tali accantonamenti avrebbe comportato una diminuzione di 17,41 milioni del Patrimonio Netto. Inoltre, i pagamenti effettuati, a fronte di tali avvisi, per un importo di € 12.225.000 sono stati allocati tra i crediti dell’attivo.
Altro rilievo fatto dai revisori riguarda la capitalizzazione dei costi di formazione del settore giovanile per un importo annuo di € 7.973.000 (5.305.000 nel 2010/11), che l’interpretazione della normativa spagnola non permetterebbe.
I Revisori Contabili hanno richiamato l’attenzione sul fatto che il capitale circolante netto è negativo e che gli Amministratori hanno applicato ugualmente il principio della continuità aziendale. In effetti, il bilancio al 30 giugno 2012 mostra un capitale circolante netto negativo di € 43,2 milioni. Secondo gli Amministratori i fattori mitiganti consisterebbero nel fatto che nel capitale circolante netto negativo sono compresi risconti passivi per € 13,7 milioni, che non comportano obblighi finanziari futuri, poiché trattasi delle riscossioni anticipate di abbonamenti e diritti TV della stagione sportiva seguente. Inoltre nel valore dei terreni della “Ciutat Esportiva” e nel valore contabile residuo della rosa dei calciatori, si celano delle plusvalenze latenti senza contare la valutazione del "naming right". Tuttavia, il Consiglio di Amministrazione della Società ha impiantato un modello di gestione con l'obiettivo di ottenere un riequilibrio patrimoniale e finanziario nei prossimi anni che si basa su un incremento delle entrate ed una politica di riduzione di costi.
Il Patrimonio Netto



Al 30 giugno 2012, il patrimonio netto risulta positivo per € 12,4 milioni. Nel 2010/11 era positivo per € 12,6 milioni.
Il Fair Play Finanziario richiede che non vi sia un patrimonio netto negativo in peggioramento.
Nel caso dell’Espanyol la previsione normativa è rispettata.
L’equity ratio è pari al 6%. Questo vuol dire che i mezzi propri finanziano solo il 6% dell’attivo complessivo e solo il 7,9% dell’attivo non corrente. Quindi, per la restante parte si fa ricorso al capitale di terzi, per lo più debiti bancari e tributari.

La Posizione Finanziaria Netta
La posizione Finanziaria Netta è negativa. I debiti bancari pari a € 54,7 milioni, di cui € 8,7 milioni a breve termine, finanziano il 25% delle attività. Gli altri debiti riguardano prestiti ipotecari. Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato è sostanzialmente in pareggio.
Ai fini del Fair Play Finanziario è auspicabile che l’indebitamento di natura finanziaria al netto della liquidità, aumentato del saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori non sia superiore ai ricavi comprensivi di plusvalenze. Nel caso dell’Espanyol risulta di poco superiore.


Debiti scaduti con dipendenti, fisco altri club
Il debito nei confronti del personale ammonta a € 13,2 milioni. Il rapporto tra tale importo e il costo del personale fa presumere 5 mesi di ritardo nei pagamenti degli stipendi. I debiti verso il personale finanziano il 6% dell’attivo.



Il debito complessivo verso gli Enti Pubblici, compreso il Fisco ammonta a € 52 milioni e finanzia il 24% dell’attivo. Il debito è praticamente tutto fiscale ad eccezione di € 2,4 milioni, che riguardano debiti di natura previdenziale. L’Espanyol ha ottenuto da parte dell’Agenzia delle Entrate la rateizzazione dei debiti tributari. Al 30 giugno 2012 l’importo rateizzato ammontava a € 44.499.518,49, da pagare entro il 2016/17.
A ciò si dovrebbero aggiungere gli accertamenti fiscali per gli anni dal 1992 al 1999, che hanno determinato avvisi di liquidazione imposte per € 14,1 milioni. Considerando gli interessi, i provvedimenti delle Autorità Fiscali ammontano a € 17.410.000. Avverso tali avvisi di liquidazione è stato proposto ricorso. L’Espanyol ha comunque proceduto al pagamento di circa € 12.250.000, annotando il relativo importo tra i crediti. Per la parte restante è stata ottenuta la sospensione del pagamento con delle garanzie ipotecarie.
La Società ritiene di poter ottenere delle favorevoli risoluzioni per i procedimenti in corso, che permetteranno di ottenere un annullamento giurisdizionale degli avvisi di liquidazione o una significativa riduzione e pertanto non è stato necessario includere nessun accantonamento a fondo rischi. La registrazione di tali accantonamenti avrebbe comportato una diminuzione di 17,41 milioni del patrimonio netto della Società.
Altri Contenziosi.
Al 30 giugno 2012 esistono dei contenziosi riguardanti l’acquisto, il pagamento e la risoluzione contrattuale di alcuni calciatori. Inoltre esistono dei contenziosi con dei fornitori, il principale dei quali riguarda l’importo reclamato da “FCC Construcciones y Copisa” per €  2,144,375.94 oltre interessi e spese.
L’Espanyol, da parte sua, si è insinuato nel passivo fallimentare del Real Racing Club de Santander, S.A.D per vedere riconosciuto l’importo del suo credito di € 217.017,24. Inoltre, ha in atto un contenzioso col Club Panionos PAE per il saldo di € 150.000 relativo alla cessione del calciatore D. Lorenzo “Sito” Riera.
Il Valore della Rosa.

Il valore contabile netto della rosa al 30 giugno 2012 ammonta a € 37,5 milioni. La variazione rispetto all’esercizio precedente è stata negativa per 6,5 milioni ed è dipesa da investimenti per € 16,4 milioni, cessioni per un valore contabile residuo di € 10,9 milioni e ammortamenti per € 12 milioni. Durante l’esercizio si è proceduto alla capitalizzazioni di costi per i calciatori del “fútbol base” per un importo di € 7.973.700,19 (€ 5.304.969,07 nel 2010/11).
Le strutture sportive.
Dal bilancio al 30 giugno 2012 risultano immobilizzazioni materiali nette per € 118 milioni, pari a circa il 53% dell’attivo.
Le voci principali riguardano i terreni per € 16 milioni, i fabbricati per € 10,4 milioni, gli impianti sportivi per € 62,4 milioni e le immobilizzazioni in corso per 27,7 milioni.
Nel bilancio si accenna al progetto “Ciutat Esportiva”, che prevede la possibilità di edificare 22 mila metri quadrati destinando il 75% alla costruzione di abitazioni, con l’impegno da parte dell’Espanyol, di mantenere i suoi attuali impianti sportivi, per uso sportivo, per un periodo non inferiore a 40 anni. Secondo gli Amministratori i terreni della “Ciutat Esportiva” contengono plusvalenze latenti per almeno 30 milioni di Euro.
Per quanto riguarda il Nuovo Stadio costruito, alla chiusura dell'esercizio 2011/12, il saldo ancora da pagare ammontava a € 15.141.785,80.
Sulle proprietà immobiliari dell’Espanyol gravano dei pesi, consistenti in ipoteche a beneficio di Enti Creditizi, a garanzia dei crediti ottenuti, e a beneficio dello Stato in relazione a vari debiti tributari

La Gestione Economica.

La gestione economica, se non si considerasse la “Spada di Damocle” dei contenziosi tributari, sembrerebbe in apparente equilibrio.

I ricavi dipendono principalmente (35%) dai diritti TV pari a € 19,9 milioni. I ricavi da gare ammontano a € 13,3 milioni (23,3%), di cui € 11 milioni per abbonamenti. Le plusvalenze sono pari a € 8,7 milioni. I ricavi commerciali incidono per il 14%.

  
Il costo dei dipendenti ammonta a € 29,4 milioni ed incide sul totale dei ricavi per il 51,5%. In base alla normativa del Fair Play Finanziario è auspicabile che il costo del personale non superi il 70% dei ricavi.
L’ammortamento della rosa calciatori è pari a € 12 milioni.
La gestione finanziaria è negativa per € 4,9 milioni ed il risultato prima delle imposte è positivo per 204 mila Euro. L’utile netto esposto è di 201 mila Euro, mentre nel 2010/11 era stata esposta una perdita di 939 mila euro.
L’Espanyol ed il Fair Play Finanziario.
L’Espanyol non dovrebbe temere la regola del “Breakeven Result” ovvero l’indicatore n. 3 del Regolamento UEFA sul Financial Fair Play, quanto prestare attenzione all’indicatore n. 4 “Overdue payables” relativo ai debiti scaduti, soprattutto verso il Fisco e all’indicatore n. 1 sul “Going Concern” ossia relativo ai rilievi dei revisori contabili sul principio della continuità aziendale.
Per quanto riguarda le nuove regole del Fair Play Finanziario Spagnolo, che impongono un rapporto tra Patrimonio Netto e Fatturato superiore al 30% per la “Liga BBVA o in alternativa gli utili devono essere almeno pari al 3% del Fatturato ed un rapporto tra le Passività esigibili con scadenza inferiore a due anni, diminuite delle disponibilità liquide o equivalenti, e Fatturato non superiore a 1,25 per la Liga BBVA, l’Espanyol dovrà prestare massima attenzione all’indebitamento.


sabato 20 luglio 2013

La Juventus e le Compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF. Il caso pratico di Ciro Immobile.


Luca Marotta

Il meccanismo delle compartecipazioni ex art 102 NOIF, nella sostanza, consta di due contratti: cessione e accordo di partecipazione. Il primo contratto trattasi di una cessione a titolo definitivo di un calciatore, che comporta la cessione del diritto alle prestazioni sportive e, nella maggior parte dei casi, genera una plusvalenza. Il secondo contratto consiste in un accordo di partecipazione ex art. 102 bis N.O.I.F., con cui la società che ha ceduto il diritto alle prestazioni sportive, mantiene il 50% dei diritti economici sul cartellino del calciatore.
La Juventus F.C. S.p.A adottando i principi contabili internazionali, poiché quotata in borsa, non segue le Raccomandazioni Contabili della Federazione Italiana Giuoco Calcio per le compartecipazioni ex art. 102 bis delle NOIF (Norme Organizzative Interne Federali).

La società bianconera tra i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, a differenza delle società che seguono le Raccomandazioni Contabili della FIGC, contabilizza anche le compartecipazioni attive e passive.
Le compartecipazioni attive, rappresentano il valore del 50% dei cartellini dei calciatori ceduti dal punto di vista sportivo. Esse sono iscritte al costo rettificato e non sono ammortizzate in quanto il calciatore è utilizzato da società terze, a cui è stato ceduto il diritto alla prestazione sportiva dello stesso. Il costo rettificato è il minore tra il costo sostenuto ed il valore di riacquisto realmente concretizzatosi. Inoltre, le compartecipazioni attive sono svalutate qualora il valore residuo stimato al termine della compartecipazione sia durevolmente inferiore al valore d’iscrizione.
Le compartecipazioni passive vengono portate in riduzione del valore dei calciatori, acquisiti dal punto di vista sportivo, per rappresentare l’acquisto realmente concretizzatosi, in ossequio al principio per cui la sostanza prevale sulla forma.
L’ammortamento del calciatore acquisito in compartecipazione, per il quale si possiede il diritto alle prestazioni sportive, è calcolato sul minor costo determinato, ossia sul 50%.
Anche le plusvalenze derivanti dalla cessione di diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, sono rettificate per il 50% del loro ammontare, sempre al fine di riflettere a conto economico solo il provento effettivamente maturato per la quota di diritto pluriennale realmente trasferita mediante la vendita. La restante parte della plusvalenza, invece, potrà eventualmente essere realizzata solo all’atto della risoluzione della compartecipazione attiva con fuoriuscita del calciatore dall’organico della Società.
Nel caso in cui si realizzi una minusvalenza, non si dà luogo ad alcuna rettifica, poiché tale perdita è assimilata all’effetto dell’impairment test del diritto pluriennale, in base al principio che il momento in cui il diritto è ceduto, la perdita è maturata.
Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dalla risoluzione delle compartecipazioni ex art. 102 bis delle NOIF sono contabilizzate sulla base della data del visto di esecutività apposto sui contratti dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A.
Il Caso pratico: la compartecipazione di Ciro Immobile.
Nella Relazione Semestrale al 31.12.2011, Ciro Immobile figurava come calciatore acquistato in data 13/07/2007 da A.S. Sorrento Calcio con un costo storico di Euro 126.000 e un valore contabile residuo di Euro 43.000.
Operazione di Gennaio 2012
In un comunicato, datato 30 gennaio 2012, si annunciava che Ciro Immobile era stato ceduto al Genoa CFC S.p.A. per un importo di € 8 milioni pagabili in tre anni. Contestualmente le due società dichiaravano di aver stipulato un accordo di partecipazione (ex art. 102 bis N.O.I.F.)  per un importo di € 4 milioni pagabili sempre in tre anni.
L’operazione, consentiva alla Juventus di registrare, per l’esercizio 2011/2012, un effetto economico positivo di circa € 3,9 milioni.
In effetti, nel bilancio al 30/06/2012, veniva esposto in bilancio che il prezzo della cessione di Ciro Immobile era stato di Euro 4.000.000, che il prezzo attualizzato era di Euro 3.943.000  e che a fronte di un valore residuo di Euro 22.000 generava una plusvalenza di Euro 3.921.000.
Nei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori Ciro Immobile continuava a figurare come compartecipazione attiva per Euro 22 mila.
In definitiva la plusvalenza è stata registrata al 50% e il “credito da compartecipazione” al 50% del vecchio valore contabile residuo.
Nel mese di luglio 2013, la Juventus riscatta Ciro Immobile dal Genoa e lo cede in compartecipazione al Torino.
Il Riscatto dal Genoa.
La Juventus Football Club S.p.A. ha risolto a proprio favore l’accordo di partecipazione (ex art. 102 bis N.O.I.F.) in essere con il Genoa impegnandosi a pagare in 3 anni un corrispettivo di € 2,75 milioni.
Per il Genoa, si verifica l’ipotesi contemplata nelle Raccomandazioni Contabili della FIGC: “C.II.b.4 La società cessionaria del diritto di partecipazione riacquista la titolarità del diritto alle prestazioni ed il corrispettivo per la risoluzione dell’accordo di partecipazione è inferiore rispetto al 50 per cento del prezzo dell’originaria cessione”

Quindi, considerando l’anno e mezzo di ammortamento, l’operazione del riscatto della metà a € 2,75 milioni, corrispondenti a € 5,5 milioni del 100%, non dovrebbe aver comportato minusvalenze. Tuttavia, il Genoa dovrebbe registrare un componente finanziario positivo per proventi da compartecipazione per Euro 1.250.000, a causa dello stralcio del debito da compartecipazione.
Con il riscatto a € 2,75 milioni, la Juventus esporrebbe, tra i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, la cifra corrispondente al prezzo attualizzato di € 2,75 milioni oltre al costo residuo precedente di Euro 22 mila.
In effetti nel caso di Giovinco, il calciatore prima del riscatto figurava tra le compartecipazioni attive per Euro 174 mila, dopo il riscatto avvenuto a € 11 milioni, con un prezzo attualizzato di € 10.471.000, Giovinco figura ad un costo storico di € 10.645.000, pari alla somma del prezzo attualizzato e il vecchio costo residuo.
Ritornando a Ciro Immobile, la restante parte della plusvalenza contabilizzata per € 3,9 milioni, non si considera realizzata perché non si è verificata fuoriuscita del calciatore dall’organico della Società.
Per quanto riguarda l’operazione con il Torino, la Juventus ha perfezionato l’accordo per la cessione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive di Immobile per un importo di € 5,5 milioni pagabili in 3 anni. Contestualmente le due società hanno stipulato un accordo di partecipazione (ex art. 102 bis N.O.I.F.) relativo al medesimo calciatore per un importo di € 2,75 milioni pagabili in 3 anni

Tale operazione dovrebbe essere neutra dal punto di vista economico, non comportando realizzo di plusvalenze o minusvalenze



martedì 16 luglio 2013

Bilancio Fiorentina 2012: in utile grazie a Nastasic.



Luca Marotta

ACF Fiorentina Spa ha chiuso il bilancio d’esercizio al 31/12/2012 con un utile netto di € 1.155.691, mentre nell’esercizio 2011  era stata registrata una perdita di € 32,5 milioni e nel 2010 la perdita era pari a € 9,6 milioni (nonostante la plusvalenza di € 14,7 milioni per conferimento ramo d’azienda).
A determinare in modo positivo il risultato del 2012 hanno contribuito le plusvalenze pari a € 35,7 milioni e soprattutto quella riguardante Nastasic. La cessione di Nastasic al Manchester City per € 24.440.000, ha permesso di realizzare una plusvalenza di € 21.375.590. Anche la cessione di Behrami al Napoli ha permesso di realizzare una plusvalenza di circa € 5,8 milioni.
Secondo gli amministratori, l’esercizio 2012 è stato segnato sia da eventi negativi che positivi. Il deludente rendimento sportivo, ha caratterizzato il primo semestre del 2012, mentre il secondo semestre ha confermato l’impegno della proprietà per imporsi sia a livello nazionale che internazionale, con il conseguimento al termine della stagione sportiva  del quarto posto con acquisizione del diritto di partecipare alla UEFA Europa League. Gli amministratori hanno evidenziato che i risultati della “Nuova” Direzione Sportiva sono stati realizzati senza eccessivi aggravi economici e nell’ottica “Fair Play Finanziario”.
Il Gruppo.
La società appartiene al Gruppo “DIEGO DELLA VALLE & C. S.R.L.”, che predispone il bilancio consolidato. DIEGO DELLA VALLE & C. S.R.L. detiene il 97% delle azioni e Andrea Della Valle solo l’1%. Il restante 2% delle azioni è detenuto dalla controllata "Firenze Viola Srl".
La società ACF Fiorentina Spa detiene le partecipazioni totalitarie nelle società Firenze Viola Srl e Promesse Viola Srl. ACF Fiorentina Spa redige il bilancio consolidato ai soli fini del soddisfacimento della normativa FIGC.
La continuità aziendale.
I revisori della Deloitte & Touche Spa, nella loro relazione, non hanno mosso alcun rilievo. Mentre, per il 2011, avevano rilevato che la società aveva sostenuto, come nel 2010, perdite economiche significative, sistematicamente ripianate dai soci.
Nella Relazione sulla Gestione, gli Amministratori hanno evidenziato che, durante il 2012,  è stato necessario sostenere finanziariamente la società attraverso l’apporto di capitali da parte dei Soci.
Inoltre, hanno scritto che la società ACF Fiorentina S.p.a. ha adottato strategie volte al perseguimento dei requisiti del Fair Play Finanziario, imposti dalla Uefa, per raggiungere l’equilibrio finanziario ed economico e nel contempo conseguire importanti risultati sportivi.
La struttura dell’attivo.

L’attivo, pari a € 182,1 milioni circa (€ 156,9 milioni nel 2011), risulta aumentato del 16%. Le immobilizzazioni incidono sull’attivo per il 57%. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori rappresentano il 61% delle immobilizzazioni ed il 35% dell’attivo. Il 21% delle immobilizzazioni riguarda immobilizzazioni finanziarie, pari a € 21,5 milioni.Esse riguardano, per l’importo di 19 milioni, le partecipazioni totalitarie in: Firenze Viola srl, e Promesse Viola Srl. 
La società controllata Firenze Viola Srl è detentrice del marchio Fiorentina e dei Trofei acquisiti dal fallimento della precedente società A.C. Fiorentina S.p.A. ed ha beneficiato del conferimento del ramo commerciale d’azienda. 
ACF Fiorentina Spa ha mantenuto: il Main Sponsor, lo Sponsor Tecnico, gli Sponsors Istituzionali, tutti i rapporti contrattuali riguardanti la cessione dei diritti di trasmissione, nonché tutti i proventi dalla biglietteria. Firenze Viola srl ha concesso ad uso esclusivo di ACF Fiorentina Spa l’utilizzo del marchio “Fiorentina”, a fronte di un canone annuo, per il 2012, di € 300.000 (€ 450.000 nel 2011).
Nel 2012, l’attivo immobilizzato si è arricchito della Library acquistata dalla RAI al prezzo di € 11.200.000. In bilancio figura una valore residuo di € 10.827.040 al netto del fondo di ammortamento pari a € 372.960. Inoltre, per tale operazione, risultano iscritti in bilancio debiti residui per complessivi € 12.796.000 (di cui € 3.600.000 per fatture da ricevere), da pagare entro il. 31 Marzo 2013. Il valore di tali diritti è stato determinato da un’apposita perizia redatta da un esperto indipendente ed in funzione dei flussi di ricavi che saranno conseguiti nel tempo e viene ammortizzato in 30 anni con decorrenza dal 30 Settembre 2012.
Contestualmente con la stessa Rai è stata stipulata una transazione per l'utilizzo pregresso della Library per un importo di € 3 milioni, ed è stato concesso il diritto trentennale di utilizzo della stessa Library sino al 2042, nonché il diritto di rinnovare il citato contratto di utilizzo della stessa dal 30 giugno 2012 al 30 giugno 2072 per € 1.000.000. Per l'utilizzo della “Libreria storica” la Fiorentina ha stipulato contratti con la RAI che genereranno ricavi sino al 30 Settembre 2042, già contrattualizzati per un valore complessivo pari a circa € 7.200.000 per il quale risulta iscritto a bilancio un credito per fatture da emettere di € 3.550.000 migliaia ed un risconto passivo pari a € 5.447.665.
I Crediti nei confronti della società controllante diminuiscono da € 23,2 milioni a € 14,2 milioni e si riferiscono alle somme che dovranno essere ricevute in forza del Consolidato Fiscale Nazionale ai fini IRES, a cui la società ha aderito in qualità di controllata. L’incidenza di tali crediti sull’attivo è dell’8%. Nel 2012, la società controllante ha compensato parte del credito per consolidato fiscale per un importo di € 10 milioni con il finanziamento fatto nel 2011.
Il Valore della Rosa.
Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 63,4 milioni (€ 67,9 milioni nel 2011). La variazione è dovuta a investimenti per acquisti per € 34 milioni, capitalizzazione di costi per € 7,4 milioni, ammortamenti per € 27 milioni, svalutazioni per € 1,2 milioni e cessioni dal valore contabile netto di € 17,7 milioni.
Tra i giocatori col valore contabile netto più elevato figurano i seguenti calciatori:


Savic è stato acquistato dal Manchester City, il 31/08/12, per € 7.772.000 e sono stati capitalizzati costi per € 2,4 milioni. Jovetic fu acquistato il 16/07/08 dal Partizan per € 10.855.000, gli oneri connessi al prolungamento del contratto (fino al 2016) sono stati capitalizzati per € 3.050.000. Borja Valero è stato acquistato dal Villareal per  € 7 milioni e sono stati capitalizzati costi per € 1,1 milioni.
Gli acquisti del 2012 più costosi sono stati quelli di Savic, Borja Valero e Tomovic (€ 5 milioni dal Genoa).
I crediti per compartecipazioni ammontano a € 2.503.850 e riguardano prevalentemente Cerci in compartecipazione col Torino per € 2.500.000.
I debiti per compartecipazioni sono pari a € 2.500.000 e riguardano solo Tomovic, in compartecipazione col Genoa.
Il Patrimonio netto.
Il patrimonio netto risulta positivo per € 75.667.705 (€ 50,6 milioni nel 2011) e rappresenta il 41,6% delle attività (32% nel 2011).
La variazione di circa 25 milioni è dovuta all’utile d’esercizio per € 1.155.691 e a versamenti in conto capitale per € 23.900.000.
Il rapporto tra patrimonio netto e diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è di poco inferiore a 1, precisamente è pari a 0,84 (0,75 nel 2011). Tale indicatore significa che l’84% del valore contabile netto della rosa è finanziato con i mezzi propri.
Il Capitale Circolante netto è negativo per € 33,2 milioni, nel 2011 era negativo per € 41 milioni.
La struttura del Passivo.
Il capitale di terzi finanzia il 58,4% delle attività.
I risconti passivi, riguardanti i ricavi anticipati relativi al secondo semestre della stagione sportiva, ammontano a € 21,1 milioni e finanziano il 12% delle attività. Le principali voci riguardano: Diritti TV stagione 2012/13 pari a € 10.549.777; Proventi da diritti di immagine archivio RAI per € 5.447.665; Ricavi da sponsorizzazioni ufficiali pari a € 1.440.548 e l’incasso netto da abbonamenti partite in casa per € 1.559.155.
La voce “Altri Debiti” ammonta a € 10.682.221 (€ 8.970.906 nel 2011) e comprende i debiti verso tesserati, dipendenti e collaboratori per stipendi e premi pari a € 2.396.498 (€ 2.317.209 nel 2011). Tale importo si riferisce al debito relativo alla mensilità di dicembre 2012, pagata nel mese di gennaio 2013, in piena conformità a quanto stabilito dal Financial Fair Play. Altra voce compresa riguarda i Debiti per intermediazioni trasferimenti da fatturare, pari a € 7.844.340 (€ 6.368.481 nel 2011). L’importo maggiore riguarda l’importo ancora da fatturare relativo alla provvigione sul rinnovo di Stevan Jovetic per € 2.150.000, seguito dalla provvigione residua su Borja Valero per € 990.000 e la provvigione residua su Aquilani per € 580.000.
La Posizione Finanziaria Netta.

Al 31 dicembre 2012 non esistono debiti bancari. I debiti finanziari sono rappresentati dal debito verso la società controllante diminuito da € 20 milioni a € 7 milioni. Durante l'anno, tale dedito è stato in parte compensato con il credito da consolidato fiscale verso la controllante.
Le disponibilità liquide diminuiscono da € 3,5 milioni a € 1,1 milioni.
I Crediti verso Enti settore specifico aumentano da € 14 milioni a € 31,1 milioni. Il credito maggiore è nei confronti del Manchester City per € 6.492.000, seguito dal Napoli con € 5.850.000.
I debiti verso enti settore specifico sono pari a € 27,9 milioni (€ 28,3 milioni nel 2011). Il debito maggiore è nei confronti del Villareal € 5.700.000, seguito dal debito verso il Genoa per € 4.300.000 e dal debito verso il Palermo per € 2.450.000.
Ai fini del Financial Fair Play la posizione finanziaria netta risulterebbe nettamente inferiore al valore della produzione, quindi abbondantemente nei limiti del Fair Play Finanziario.
Controversie Legali e tributarie.
Il Financial Fair Play richiede che non vi siano debiti scaduti verso il fisco o verso gli Enti Pubblici. Tuttavia, nel caso in cui si instaurasse una controversia, il debito non sarebbe considerato scaduto e si rientrerebbe nei parametri del Fair Play Finanziario.
La Fiorentina ha alcune controversie tributarie in corso, tra cui quella con il Comune di Firenze per l’applicazione del “canone d’installazione mezzi pubblicitari”. Per la controversia relativa alle Stagioni calcistiche dal 2002/2003 al 2008/2009, la Commissione Tributaria Regionale, ha confermato la decisione di primo grado, integralmente favorevole al Comune, pertanto, la Fiorentina ha proposto ricorso dinnanzi alla Corte di Cassazione. Per la controversia relativa alla Stagione calcistica 2009/2010, la Commissione Tributaria Provinciale di Firenze ha respinto il ricorso e la Fiorentina presenterà appello entro il termine di legge. La richiesta in linea Capitale, da parte del Comune di Firenze, ammonta complessivamente ad € 1,4 milioni circa, oltre interessi e sanzioni; e sono in corso i pagamenti provvisori in pendenza di giudizio, alcuni dei quali sono stati effettuati integralmente, mentre per altri è stata ottenuta una rateizzazione mensile che terminerà a fine 2013.
Un altro contenzioso riguarda quello con l’Agenzia delle Entrate in merito al trattamento contabile e fiscale dei costi da intermediazione per le annualità 2006 e 2007. I rilievi contenuti nei Processi Verbali di Constatazione dell’Agenzia delle Entrate hanno comportato un addebito tra imposte, sanzioni ed interessi per totali 1,27 milioni di euro, in corso di pagamento rateizzato. Nel 2012 è stato completato il controllo anche per gli anni 2008 e 2009, che porteranno ad un esborso totale stimato ad ulteriori 2,26 milioni di euro, di cui si è tenuto conto contabilizzando in bilancio adeguato Fondo Rischi. Gli Amministratori della Fiorentina, pur continuando a ritenere illegittime e infondate le conclusioni dell’Agenzia, hanno preferito aderire assumendo un atteggiamento conciliativo per non aggravare ulteriormente il pesante passivo accumulato.
Molto importanti sono state le decisioni prese a livello societario sul tema dei costi di intermediazione. Infatti, le procedure di acquisizione di giocatori sono state modificate, segnatamente i rapporti contrattuali con gli eventuali intermediari che intervengono nelle trattative, in modo da limitare per il futuro contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Per quanto riguarda la vicenda del Processo di “Calciopoli” ACF Fiorentina Spa è citata quale responsabile civile nel processo. Secondo gli amministratori “non è al momento possibile avanzare alcuna opinione in merito all’esito finale del giudizio, tantomeno è possibile avanzare alcuna opinione in merito alla quantificazione dell’eventuale onere della Società”.
La gestione economica.

Il valore della produzione, pari a € 109.060.686 (€ 67,1 milioni nel 2011), è aumentato del 62,6% e dipende per il 32,7% dalle plusvalenze e per il 37,5% dai diritti televisivi che ammontano a 40,9 milioni (€ 40,5 nel 2011).
La gestione economica dei calciatori nel 2012 ha prodotto un risultato da “Player Trading” positivo per € 7,2 milioni. Le plusvalenze sono riuscite a coprire il costo annuale dei cartellini e sono aumentate da € 392 mila del 2011 a € 35,7 milioni. La più importante riguarda quella di Nastasic (Manchester City) per € 21.375.590, seguita da quella di Behrami, ceduto al Napoli per i € 7.250.000 e che ha determinato una plusvalenza di € 5.827.513.
Le minusvalenze registrate diminuiscono da € 11,7 milioni a € 2,8 milioni. La minusvalenza più elevata riguarda Kharja per € 1,6 milioni.
I proventi da compartecipazione ammontano a € 2,9 milioni (€ 6,2 milioni nel 2011). L’importo più elevato riguarda Kharja per € 1,5 milioni.
Gli oneri da compartecipazione ammontano a € 332 mila.
I ricavi da gare diminuiscono da € 7,5 milioni a € 6,9 milioni, con un decremento di circa il 7,88%.
La voce “Ricavi da sponsorizzazioni” diminuisce da € 9,3 milioni a € 8,3 milioni. Tale voce comprende sponsorizzazioni ufficiali per € 2.949.616, sponsor tecnico per € 3 milioni, altre sponsorizzazioni commerciali per € 2,3 milioni e premi da sponsor per 40 mila euro.
I “Proventi pubblicitari”, pari a € 3,6 milioni, si riferiscono ai ricavi ottenuti per le attività svolte da Firenze Viola Srl. Per la stagione sportiva 2012/13 l’importo è pari a € 4 milioni.
Anche i “Proventi commerciali e royalties”, pari a € 937 mila (€ 472 mila nel 2011), si riferiscono ai ricavi derivanti dall’attività di merchandising e di licensing.
La voce “ Ricavi e proventi diversi” pari a € 8 milioni comprende i ricavi derivanti dal contratto di sfruttamento dell’archivio immagini della RAI per € 6.080.007.
I costi della produzione ammontano a € 107,8 milioni (€ 116,8 milioni nel 2011) e risultano in diminuzione di € 9 milioni (-8%). I costi della produzione dipendono per il 48,6% dai costi del personale, per il 28% dagli ammortamenti.
Il costo del personale, ammontante a € 52,4 milioni, registra una lieve flessione di circa € 2 milioni, con un’incidenza sul valore della produzione del 48% (81% nel 2011). Tale valore rientra nei limiti di quanto stabilito dal Financial Fair Play.
Considerato che gli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori risultano pari a € 27 milioni, il costo complessivo di gestione del personale rappresenta il 73% circa del valore della produzione.
La differenza tra valore e costi della produzione è positiva per € 1,2 milioni, mentre nel 2011 era negativa per € 49,7 milioni. L’Ebitda è positivo per € 33 milioni.
Il risultato prima delle imposte è positivo per € 3,6 milioni nel 2011 era negativo per € 44,1 milioni.
Nel 2011, i vantaggi del consolidato fiscale, determinarono un segno positivo nel calcolo delle imposte sul reddito per circa 11,7 milioni, a causa del trasferimento della perdita fiscale alla Controllante in forza dell’adesione al Consolidato Fiscale Nazionale.
Nel 2012, le imposte di esercizio sono pari a € 2,48 milioni. L’IRES ammonta a € 0,17 milioni, l’IRAP è pari a € 2,16 milioni, le imposte differite sono positive per € 1,15 milioni mentre le anticipate sono negative per € 1,29 milioni.
Il risultato netto è positivo per € 1,15 milioni, contro il saldo negativo di € 32,47 milioni al 31/12/2011.
Le prospettive per il futuro.
Nella Relazione sulla Gestione, gli amministratori hanno scritto che la ACF Fiorentina S.p.a., basandosi sui principi del Fair Play Finanziario, “ha adottato strategie commerciali, di investimento e di contenimento dei costi volte a soddisfare tutti i requisiti prefissati dalla Uefa”. Secondo loro, il bilancio 2012 con i risultati economico-finanziari conseguiti costituisce una chiara prova di questa nuova politica gestionale. Tutte le componenti aziendali e di gruppo sono impegnate per conseguire l’equilibrio finanziario ed economico e nel contempo la ricerca di importanti risultati sportivi.
Tra i progetti in cantiere sono evidenziati: riposizionamento del brand finalizzato ad accrescerne il valore in ambito nazionale e internazionale; sviluppo di progetti gestionali per la crescita strutturale dei ricavi aziendali, onde garantirne la consistenza e la costanza nel tempo; piano di interventi strutturali riguardante la Tribuna dello stadio che include la completa riqualificazione dei settori centrali e la rimozione delle barriere poste fra il campo da gioco e la zona spettatori.

L’obiettivo per il 2013 e gli anni seguenti è quello di aumentare i ricavi e razionalizzare i costi. L’aumento dei ricavi dovrà garantire la redditività economica e l’indipendenza finanziaria. Tra i costi da razionalizzare vengono menzionati espressamente il costo del personale e gli ammortamenti del parco calciatori. Secondo gli amministratori con il conseguimento di tale obiettivo, non sarà più necessario ricorrere al supporto finanziario dei Soci se non per quanto già deliberato.

mercoledì 10 luglio 2013

Atalanta bilancio 2012 ancora in perdita e con Masiello in Rosa.



Luca Marotta
L’Atalanta ha chiuso il bilancio dell’esercizio 2012 con una perdita di € 2.158.300, in miglioramento rispetto a quella del 2011 che era di € 10.918.220. Trattasi di un bilancio che dipende dal “player trading” e che non ha evidenziato, come ci si sarebbe potuto aspettare, la svalutazione del diritto pluriennale del calciatore Andrea Masiello, che figura ancora in rosa al minimo sindacale.
Il bilancio 2012 di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. riguarda la seconda parte della stagione sportiva 2011/12 e la prima parte del campionato 2012/13. Mentre il bilancio relativo all’anno 2011 comprendeva la seconda parte della stagione 2010/11 disputata in serie B. Pertanto il 2012 ha beneficiato per intero dei diritti televisivi della Serie A.
Dal punto di vista sportivo, il club bergamasco nel campionato di calcio 2011/2012 ha raggiunto l'obiettivo stagionale della permanenza in serie A (nonostante i sei punti di penalizzazione) e, alla data di chiusura dell'esercizio 2012, nonostante i due punti di penalizzazione relativi al caso "calcio scommesse”, l'Atalanta ha totalizzato 24 punti in classifica in 18 partite disputate e ha raggiunto l'obiettivo della salvezza alla chiusura del campionato, avvenuta nel 2013.
Il Gruppo.
La società Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. è una società soggetta ad attività di direzione e coordinamento di SMALG S.p.A. del Gruppo Percassi. L’Ing. Antonio Percassi è il presidente del Consiglio di Amministrazione ed è stato anche calciatore dell’Atalanta, nel periodo 1970-1977.
A decorrere dall’esercizio 2011 Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. ha aderito al regime di consolidato fiscale con a capo Smalg S.p.A. e nel bilancio di Atalanta Bergamasca Spa sono computati come componenti positivi i risparmi d’imposta Ires calcolati sulle perdite fiscali che vengono trasferiti alla controllante.
Il bilancio 2011 di Smalg Spa si è chiuso con un utile di 3,9 milioni e con un patrimonio netto di 145,7 milioni che finanzia il 71,5% dell’attivo.
I rapporti con parti correlate.
Gli amministratori ribadiscono, nella Relazione sulla Gestione, che tali operazioni rispondono all’interesse di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. e le operazioni concluse in base a rapporti contrattuali rispondono a condizioni in linea a quelle di mercato.
Con le parti correlate, al 31 dicembre 2012, risultano crediti per € 2,3 milioni, debiti per € 822 mila, ricavi per € 2,4 milioni e costi per € 567 milioni .
Comunque l’importo maggiore riguarda il credito verso la controllante per € 2.122.528 per consolidato fiscale e come componenti positivi di reddito il rapporto con la controllante, per il meccanismo del consolidato fiscale, ha generato proventi per € 2.121.199.
La continuità aziendale.
La società di revisione Fidital Revisione Srl, nella sua Relazione ha evidenziato al punto 5 che la società Atalanta Bergamasca Calcio Spa anche nell’esercizio 2012 ha conseguito una perdita significativa e come già esposto nella nota integrativa e nella Relazione sulla Gestione giudicano necessario il supporto dei soci per la continuità aziendale.
Il Collegio Sindacale ha evidenziato che la perdita del bilancio di esercizio 2012 riducendo il patrimonio netto da € 4.928.596 a € 2.770.294, impone le  procedure e delibere previste dal comma 2 dell’art. 2446 Codice Civile, che prevede che se entro l’esercizio successivo a quello in cui risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, la perdita non risulta diminuita a meno di un terzo, l’assemblea ordinaria che approva il bilancio deve ridurre il capitale in proporzione.
In effetti, l’assemblea ordinaria del 13 maggio 2013 ha deliberato di coprire la perdita di esercizio e le perdite pregresse per complessive Euro 13.076.520,58, mediante l’utilizzo delle riserve e la riduzione del Capitale sociale per Euro 12.698.454,58.
Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto risulta positivo per € 2.770.294, nel 2011 era positivo per € 4.928.596. La variazione è dovuta alla perdita di esercizio di € 2,3 milioni.
I mezzi propri finanziano solo il 3,7% delle attività e il 10,2% dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Per la restante parte si fa ricorso al capitale di terzi.
L’indebitamento finanziario.


La posizione finanziaria netta risulta negativa per € 18,3 milioni (- € 7,7 milioni nel 2011), ma è di molto inferiore al valore della produzione. L’EBITDA del bilancio 2012 è positivo per € 6,6 milioni (-2,8 milioni nel 2011), pertanto la gestione operativa ha generato liquidità per pagare l’indebitamento finanziario.
I debiti obbligazionari residui sono pari a € 40.000. Il prestito obbligazionario risale al 2006 ed originariamente ammontava a € 2.500.000. I debiti verso le banche ammontano a € 7,5 milioni, di cui € 2,8 milioni con scadenza entro l’esercizio successivo.
Esiste un debito per mutuo garantito da fideiussione verso il Credito Sportivo per residui € 1.337.314 (in origine l’importo era di € 3.188.088). Nel 2009 è stato acceso un altro mutuo ipotecario presso il Credito Sportivo. L’importo residuo al 31/12/2012 è di € 463.425. Il Credito Bergamasco, in data 24 febbraio 2011, ha concesso un finanziamento in forma di apertura di credito con iscrizione di ipoteca per 14 milioni sul centro sportivo di Zingonia. L’importo residuo verso il Credito Bergamasco al 31/12/2012 è di € 4.831.137. I debiti vero la controllante per €  468.549 sono relativi al costo per fideiussioni prestate nell’interesse dell’Atalanta.
I crediti da calciomercato ammontano a € 12.925.000 e riguardano le società calcistiche di Lega.
I debiti verso Enti settore specifico ammontano a € 15.429.034 (€ 15.617.207 nel 2011).
Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato diventa positivo se si considerano i crediti e i debiti da compartecipazione e migliora l’indebitamento finanziario valutato ai fini del Fair Play Finanziario, che resta comunque al di sotto dei ricavi.
Gli Altri debiti.
I debiti tributari pari a € 5,9 milioni (€ 5.594.791 nel 2011) e finanziano l’8% delle attività. Tali debiti comprendono € 2.058.964 (€ 2.801.503 nel 2011) per debiti di imposta relativi ai periodi dal 2001/2002 al 2004/2005, come conseguenza della rateizzazione ottenuta. Al 31/12/2010 i debiti pregressi ammontavano a € 3.956.767.
I debiti verso l’Erario per ritenute effettuate ammontano a € 3.036.176 (€ 1.845.097 nel 2011).
Nei fondi rischi e oneri risultano accantonate € 180.000 per un verbale di accertamento ENPALS di Milano ed € 50.000 per un contenzioso con un ex tesserato.
Gli altri debiti ammontano a € 7,7 milioni (€ 11.170.396 nel 2011) e finanziano il 10% dell’attivo. Tali debiti comprendono i debiti verso il personale per € 3.697.320 (€ 3.525.871 nel 2011). Il rapporto tra debiti e costo del personale è del 10,4% ed è fisiologico.
I debiti verso gli agenti dei calciatori ammontano a € 3.970.254 (€ 4.604.076 nel 2011) pari a circa il 15% del valore contabile netto dei diritti pluriennali.
Il Valore della Rosa dei calciatori.
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 27.190.153 (€ 29.640.444 nel 2011) e rappresentano il 42% dell’attivo.
I calciatori col valore contabile residuo più elevato risultano dalla seguente tabella.


I crediti per calciatori ceduti in compartecipazione aumentano notevolmente da € 54.750 a € 6.443.250. L’importo principale corrisponde a Manolo Gabbiadini per € 5,5 milioni ceduto in compartecipazione alla Juventus, seguito da Basha con € 650.000 in compartecipazione al Torino.
I debiti per calciatori acquisiti in compartecipazione diminuiscono da € 3.560.000 a € 2 milioni. Tale debito riguarda solo James Troisi, acquisito in compartecipazione dalla Juventus
Per quanto scritto sopra il valore contabile netto potenziale della rosa dell’Atalanta è stimabile in circa 31,6 milioni di euro, comprensivi di Masiello.
La questione Masiello.
Il valore della rosa comprende il valore di Andrea Masiello. L’Atalanta, a seguito dei procedimenti della giustizia penale ordinaria e della giustizia sportiva, riguardanti i fatti commessi da Masiello quando giocava per la società AS Bari S.p.A., ha ridefinito con il calciatore il contratto economico riducendo, al minimo federale per tutta la durata residua del contratto, il compenso a suo tempo stabilito. Pertanto, non si è proceduto, alla svalutazione del diritto alle prestazioni del calciatore e la compartecipazione è stata riscattata per un valore pari a zero, generando paradossalmente un provento da compartecipazione di € 3,5 milioni, a seguito dell’eliminazione del relativo debito.
Altri Asset.
Da sottolineare la presenza tra le immobilizzazioni materiali del Centro Sportivo Bortolotti. La voce terreni e fabbricati espone un valore contabile residuo di € 5,5 milioni.
Il Player Trading.

L’attività legata alla gestione calciatori, durante il 2012, considerando anche i relativi ammortamenti, ha generato un risultato positivo di circa € 4,9 milioni (- 7,4 milioni nel 2011). La gestione di Pierpaolo Marino, iniziata a giugno 2011, ha fatto sentire i suoi effetti.
Le plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 12,4 milioni (2,8 milioni nel 2011) e riguardano principalmente Manolo Gabbiadini ceduto alla Juventus con una plusvalenza di € 8,5 milioni e Simone Padoin ceduto alla Juventus con una plusvalenza di € 3.810.860.
I proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a € 51.705 (€ 231 mila nel 2011).
Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori, allocate tra gli oneri diversi di gestione, ammontano a € 1.004.264 (€ 2.203.185 nel 2011).
I costi relativi alle prestazioni di calciatori in prestito sono allocati tra i costi per il godimento beni di terzi e ammontano a € 2.528.952 (€ 434 mila nel 2011) e riguardano Cigarini, De Luca e Biondini.
I proventi da compartecipazione ex art. 102 bis Noif, inclusi tra i proventi finanziari, ammontano a € 3.599.000 (€ 4.217.500 nel 2011), mentre gli oneri da compartecipazione sono pari a € 52.000(€ 2.765.750 nel 2011).
Gli ammortamenti della rosa calciatori ammontano a € 7.472.546 (€ 9.205.393 nel 2011).
I ricavi.
La partecipazione in entrambi i semestri al campionato di Serie A ha consentito all’Atalanta di incrementare sensibilmente i propri ricavi. Il valore della produzione, comprensivo di plusvalenze, è aumentato da 37,9 milioni di euro del 2011 a 59,6 milioni di euro dell'esercizio 2012.
I proventi televisivi conseguiti nell'esercizio 2012 ammontano a circa 30,6 milioni, contro i 17,2 milioni di euro conseguiti nel 2011.
I ricavi da gare sono pari a € 4,2 milioni (€ 2,7 milioni nel 2011).
La capitalizzazione dei costi del vivaio, che rappresenta uno storno di costi, è stata effettuata per € 3.023.521 (2,9 milioni nel 2011).
I ricavi da sponsorizzazioni ammontano a € 6.101.664 (€ 5.049.463 nel 2011).
I costi.
I costi della produzione aumentano a € 64,9 milioni da € 53,2 milioni del 2011.
I costi del personale aumentano da € 25,9 milioni del 2011 a € 35,7 milioni e incidono per il 59,8% sul valore della produzione e rappresentano il 55% dei costi della produzione.
Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a € 11,8 milioni (€ 12,5 milioni nel 2011) rappresentano il 18% dei costi della produzione.
Il costo effettivo di gestione del personale (salari e ammortamenti) incide per il 72,3% sul valore della produzione.
I costi per servizi ammontano a €9,5 milioni (€ 7,7 milioni nel 2011) e comprendono € 499.941 (€ 504.318 nel 2011) per costi specifici tecnici, che riguardano i costi delle squadre sovvenzionate e i costi per osservazione prove calciatori. I compensi a terzi ammontano a € 2.116.108 (€ 1.485.615 nel 2011) e riguardano per lo più i compensi agli agenti dei calciatori ai consulenti legali e ai consulenti esterni.
Il punto di pareggio.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 2,6 milioni. Nel 2011 si era registrato un risultato negativo per € 14,7 milioni. Gli ultimi sei mesi del 2010 si era registrato un risultato positivo di 636 mila euro. Il bilancio 2009/10 aveva evidenziato un risultato prima delle imposte negativo per 8 milioni.
Fermo restando della necessità di un’attenta gestione dei costi, ai fini di una gestione economica equilibrata, l’Atalanta necessita dei proventi televisivi derivanti dalla partecipazione al campionato di Serie A e di un buon risultato del player trading, che copra gli ammortamenti dei calciatori.
Il consolidato fiscale.
Come già scritto, Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. aderisce al consolidato fiscale, che vede nella veste di consolidante Smalg Spa.
La società consolidante può utilizzare la perdita della consolidata ai fini IRES, riducendo il suo imponibile fiscale. In altre parole, l’IRES calcolata sul reddito imponibile di Smalg Spa, “abbattuto” dalla perdita fiscale di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A., diventa un credito di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. nei confronti di Smalg Spa. A seguito di tale operazione, l’Atalanta registra un componente positivo di reddito che per il 2012 è stato pari a € 1.916.674 (€ 2.738.540 nel 2011).
Nelle attività è esposto un credito verso la società controllante di € 1.918.672 per adesione al consolidato fiscale e un credito di € 204.525 per un beneficio straordinario trasferito alla controllante per rideterminazione IRES 2011 per deducibilità IRAP sui dipendenti. L’Atalanta ha allocato tale importo tra i proventi straordinari come beneficio straordinario da consolidato fiscale.
Conclusioni.
Che la missione dell’Atalanta sia orientata più sull’aspetto legato alla commercializzazione dei calciatori (Player Trading) che su quello legato all’intrattenimento dei propri spettatori attraverso il gioco del calcio viene confermato nella Relazione sulla Gestione, quando si afferma che gli amministratori dell’Atalanta si muovono lungo due direttrici strategiche:
1. un’attenta gestione del calciomercato al fine di allestire al meglio la squadra per la serie A;

2. forti investimenti nel settore giovanile, “vero serbatoio di risorse che tradizionalmente è sempre stato un punto di forza della società, e dal quale sono venute in passato le migliori soddisfazioni sia sportive che economiche”.