sabato 22 giugno 2013

A.S. Bari S.p.A.: risoluzione del contratto di cessione del ramo d’azienda col marchio.



Luca Marotta
Una prassi costante degli ultimi anni delle società di calcio italiane, salvo rare eccezioni, è stata quella di dar luogo alla cessione del ramo d’azienda contenente il marchio.
Il caso del Bari si è chiuso con una risoluzione consensuale del contratto stipulato alcuni anni prima.
In data 31 marzo 2010 A.S.Bari S.p.A. cedette alla società correlata "SERVIZI SPORTIVI S.R.L." il ramo d’azienda comprendente l’attività di comunicazione, marketing, merchandising e lo sfruttamento del marchio aziendale, al notevole prezzo di Euro 21.500.000, realizzando una plusvalenza di pari importo.
In modo contestuale, la società correlata “SERVIZI SPORTIVI S.R.L." concesse alla società A.S. Bari S.p.A. l’uso del marchio, prevedendo il pagamento di una canone annuo di 1 milione di Euro.
Nel corso del 2010, AS Bari incassò 9 milioni di Euro. Per la parte residua, maggiorata di interessi, era previsto il pagamento di una rata di Euro 4,5 milioni il 22 giugno 2012 e 10 rate da 800 mila Euro, da giugno 2013 a giugno 2022.
Già nel bilancio relativo all’anno solare 2011 era scritto che a causa della retrocessione in Serie B, si stava rinegoziando l’accordo, nello specifico, la rinegoziazione riguardava le scadenze dei pagamenti.
Nel bilancio chiuso al 31/12/2012 di “SERVIZI SPORTIVI S.R.L. in liquidazione" è scritto che in data 10 dicembre 2012, SERVIZI SPORTIVI S.R.L. e l’A.S. Bari S.p.A. hanno risolto, in modo consensuale, il contratto di compravendita di ramo d’azienda, sottoscritto in data 31 marzo 2010 e hanno regolato definitivamente i loro rapporti.
Il motivo della risoluzione risiede nel fatto che le due società hanno preso atto sia della “incapacità finanziaria” da parte della Servizi Sportivi S.r.l. di pagare la residua somma dovuta sia del ritardato adempimento, da parte dell’A.S. Bari S.p.A., dell’obbligo di pagamento del canone trimestrale dovuto.
A causa della risoluzione del contratto, il ramo d’azienda oggetto di compravendita è ritornato nella piena ed esclusiva proprietà della società A.S. Bari S.p.A..
Gli effetti della risoluzione consensuale non sono stati estesi alle prestazioni già eseguite dalle
parti in forza degli obblighi del contratto sottoscritto in data 31 marzo 2010.
Tali prestazioni, sono state definitivamente acquisite dalle parti senza possibilità di ripetizione dall’una verso l’altra, con rinuncia ad ogni diritto reciproco, comprese le reciproche ragioni di credito e/o debito maturate alla data della risoluzione del contratto.
Ovviamente, la risoluzione del contratto ha prodotto in capo alla Servizi Sportivi S.r.l. un impatto economico fortemente negativo.
Infatti, il bilancio al 31/12/2012 si è chiuso con una perdita di € 185.741,50, che ha prodotto l’azzeramento del capitale sociale e conseguentemente, in base a quanto previsto dall’art. 2482-ter del Codice Civile, l’assemblea dei soci riunitasi in data 13 marzo 2013 ha deliberato la messa in liquidazione della società.

Nel bilancio 2012 di “SERVIZI SPORTIVI S.R.L. in liquidazione” risulta un patrimonio netto negativo per € 136.293. Il valore della produzione è stato di € 1.786.278, mentre i costi della produzione sono stati pari a € 1.312.344. Sul risultato economico pesano gli oneri finanziari per € 624 mila. La voce debiti si riduce da € 21.487.744 a € 162.247. Infatti, a causa della risoluzione contrattuale, viene meno il debito verso AS Bari per 12,5 milioni di Euro. Inoltre, esistono altri debiti che si sono decrementati e riguardano “Mutuo B.p.B” per € 4.741.809,31 e i debiti verso Salvatore Matarrese S.pA. per Euro 1.708.301,66.

mercoledì 12 giugno 2013

Il Merchandising del Manchester United 2011/12: fatturato in crescita.



Luca Marotta
I risultati economici di Manchester United Merchandising Limited, che è una società della Nike, per l’esercizio chiuso al 31 maggio 2012, evidenziano un utile ante imposte di 944 mila sterline, di poco superiore a quello del 2010/11, che era pari a £ 848 mila e un fatturato di £ 20.7 milioni  (2011: £ 19.5 milioni ) in crescita del 6,3%, nonostante le difficili condizioni economiche globali
Come nel caso della Juventus, la stessa Nike oltre ad essere sponsor tecnico, gestisce il merchandising, il licensing e le operazioni di vendita al dettaglio, tramite la società: Manchester United Merchandising Limited, alla quale ha concesso una sublicenza in relazione a tali diritti.
Nike, Inc ha garantito al Manchester United l’importo di 127 milioni di sterline, come minimo, per tutto il periodo che va dall’1 luglio 2010 al 30 giugno 2015, che corrispondo a £ 25,4 milioni per anno.
La proprietà.
Manchester United Merchandising Limited è una società, con sede nel Regno Unito, controllata dalla società statunitense Nike Inc, tramite un’altra società: Nike International Holding BV.
Invece, Juventus Merchandising Srl è controllata da Nike Australia Holding B.V. ed è anch’essa una società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Nike Inc..
Le attività.
Le tre principali attività di cui si occupa la società Manchester United Merchandising Limited sono:
1)     la vendita al dettaglio di prodotti con il marchio del Manchester United e Nike attraverso propri punti vendita al dettaglio nel Regno Unito;
2)     le licenze per la fabbricazione, la distribuzione all'ingrosso e vendita al dettaglio di tali prodotti a livello globale;
3)     gestione a livello mondiale delle “Manchester United Soccer Schools”.
Nella sostanza sono le stesse attività di Juventus Merchandising Srl, ma con un fatturato nettamente superiore.
La crescita del fatturato.


Il fatturato al 31 maggio 2012, supera il record stabilito col bilancio chiuso al 31 maggio 2009 che era di £ 20 milioni. Nel periodo 2007/08-2011/12, il fatturato cumulato ha raggiunto la cifra di 96,8 milioni, mentre come utile netto si sono superati £ 2,9 milioni. Il CAGR, relativo alla crescita del fatturato, considerando gli esercizi dal 2007/08 al 2011/12, è del 4,12%.
Il fatturato per l’esercizio chiusosi il 31 maggio 2012 è stato di £ 20,7 milioni, che, considerando un cambio di € 1= £ 0,8024, equivalgono a circa € 25,8 milioni. Nell’esercizio precedente il fatturato è stato pari a £ 19,5 milioni (€ 24,3 milioni). L’incremento registrato è stato del 6,3%. Secondo gli amministratori è un buon risultato tenuto conto della crisi economica generale.
Dal punto di vista geografico il fatturato è così suddiviso: £ 17,9 milioni nel Regno Unito (+ 0,2% rispetto al 2011); £ 2,8 milioni nel resto del mondo (+74,4% rispetto al 2011).
Dal punto di vista delle “aree business” il fatturato è suddiviso in tre grandi settori: Retail; Licensing; Soccer Schools.
Il settore Retail, ossia la vendita al dettaglio dei prodotti a marchio, registra un fatturato di £ 13,5 milioni (€ 16,8 milioni). Tale settore, nell’esercizio precedente, ha registrato la cifra di £ 12,3 milioni, pari a € 15,2 milioni. L’incremento registrato è stato del 10,1%.
Il settore Licensing, segna un fatturato di £ 5,4 milioni, pari a 6,7 milioni di euro. Questo settore, al 31 maggio 2011, ha registrato la cifra di £ 5,5 milioni, pari a € 6,9 milioni. Si è registrato un decremento del 2,8% rispetto al record dell’esercizio precedente.
Il settore Soccer Schools, ossia la gestione delle scuole calcio del Manchester United, riporta un fatturato di £ 1,8 milioni, pari a € 2,3 milioni. Tale settore, nel 2010/11, ha registrato la cifra di £ 1,7 milioni, pari a € 2,1 milioni. L’incremento registrato è stato del 7,7%.
Il costo del venduto pari a £ 6,4 milioni (€ 7,9 milioni), permette di esporre un margine lordo sulle vendite di £ 14,3 milioni (€ 17,8 milioni.), pari al 69,2% del fatturato.
I costi operativi riguardano i costi di distribuzione e i costi amministrativi. I costi di distribuzione aumentano da £ 2,2 milioni (€ 2,7 milioni), del 31/05/2011, a £ 2,3 milioni (€ 2,8 milioni).
I costi amministrativi pari a £ 11,1 milioni (€ 13,8 milioni) risultano aumentati del 5,1%.
Tra i costi amministrativi spicca il costo del personale, che ammonta a £ 2,5 milioni ( € 3,1 milioni). Tale costo segna un incremento del 5%. Le unità impiegate sono passate da 46 a 43, di cui 25 nel retail. In occasione delle gare casalinghe del Manchester United sono state ingaggiate altre 77 unità con contratti di prestazione occasionale (nel 2011: 77 unità) e in più con le stesse modalità “precarie” sono stati ingaggiati 37 allenatori per le scuole calcio (37 nel 2011).
L’utile lordo prima delle tasse è pari a £ 944 mila (€ 1,2 milioni), con un incremento dell’8,8% rispetto all’esercizio precedente, quando il risultato era stato pari a £ 868 mila (€ 1,1 milioni).
Lo Stato Patrimoniale.
Lo stato patrimoniale presenta delle attività per un totale di £ 10,9 milioni (£ 8,77 milioni nel 2010/11), con £ 451 mila di immobilizzazioni materiali, £ 1,4 milioni  di rimanenze, £ 8,7 milioni di crediti e £ 389 mila di disponibilità liquide. Le attività risultano in aumento del 25% a causa dell’aumento dei crediti e delle scorte. Le rimanenze a fine esercizio risultano aumentate a £ 1,4 milioni  (2011: £ 0.9 milioni) a causa dell’immissione in magazzino del nuovo home kit 2012/13 prima della fine dell'anno, mentre nell’esercizio precedente l’immagazzinamento è avvenuto nel mese di giugno.
Da segnalare che i crediti comprendono £ 6,5 milioni (£ 5 milioni nel 2010/11) di crediti fruttiferi di interessi verso imprese del gruppo.
Il patrimoniale netto, pari a £ 814 mila, risulta in aumento soprattutto a causa del mancato pagamento durante l'anno di un dividendo, come avvenuto nel 2010/11.
Le passività espongono solo debiti a breve per £ 10,1 milioni (£ 8,6 milioni nel 2010/11), che comprendono debiti infruttiferi verso le imprese del gruppo per £ 5,6 milioni (£ 4,7 milioni nel 2010/11). Non esistono debiti bancari.
Conclusioni.
Manchester United  Merchandising Limited resta un punto di riferimento per gli altri club Europei.



Il gap da colmare tra Juventus Merchandising srl e Manchester United  Merchandising Limited è notevole. La differenza di fatturato delle due società che gestiscono il merchandising determina anche l’importo diverso della cifra della sponsorizzazione da parte di Nike.

lunedì 3 giugno 2013

Consolidato Milan 2012: riequilibrio economico ma Patrimonio Netto negativo.


Luca Marotta
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2012 di A.C. Milan S.p.A., si caratterizza per il raggiungimento di un sostanziale pareggio di bilancio, che è uno dei parametri richiesti dal Fair Play Finanziario. Resta il problema del Patrimonio Netto negativo. Infatti, il Regolamento UEFA sul Financial Fair Play, precisamente all’articolo 62, comma 3, evidenzia come secondo parametro fondamentale, la necessità che non vi sia un Patrimonio Netto negativo (" II) Indicator 2: Negative equity ").
Il bilancio consolidato del Milan al 31 dicembre 2012 evidenzia una perdita di euro 6.857.000 ed un risultato prima delle imposte negativo per sole 957 mila euro. La perdita consolidata è nettamente inferiore a quella del bilancio di esercizio della società AC Milan SpA che è pari a € 14.894.334,56, perché le altre società controllate, tra cui Milan Entertainment S.r.l., hanno generato degli utili.
Come riferito dall’Amministratore Delegato Galliani, l'importante riduzione della voce salari e stipendi, sarà confermata nel 2013, perché il beneficio sarà ancora maggiore, poiché i calciatori che percepivano gli stipendi più elevati sono stati ceduti ad agosto 2012. Bisogna anche dire che il Milan anche sul fronte del rafforzamento della squadra è molto attento a cogliere le opportunità, con un occhio al bilancio. Adriano Galliani ha evidenziato che la tempistica della cessione di Pato ha consentito l'acquisto di Mario Balotelli.
La continuità aziendale.
Come già evidenziato negli esercizi precedenti, nel punto 4 della Relazione della Società di Revisione, Reconta Ernst & Young S.p.A., al bilancio consolidato del Gruppo Milan, si mette in rilievo che, per quanto riguarda la continuità aziendale, essa è garantita dall’Azionista Fininvest S.p.A., “che ha assunto l’impegno a fornire un adeguato supporto finanziario” per almeno un anno dal 31/12/2012. Pertanto, la gestione del Gruppo Milan continua ad aver bisogno del suo “mecenate”.
La Struttura dello Stato Patrimoniale.
Il 60% dell’attivo è rappresentato da immobilizzazioni e i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori incidono per il 33% sul totale dell’attivo. La voce terreni e fabbricati incide solo per il 5,4%.
Le immobilizzazioni immateriali sono diminuite da € 196,9 milioni a € 171,2 milioni per la riduzione del valore del parco calciatori.

Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto consolidato è ancora una volta negativo per € 54,9 milioni. Nel 2011 era negativo per 77,1 milioni; nel 2010 per 96,7 milioni e nel 2009 per 71,9 milioni. Ai fini del Financial Fair Play il patrimonio netto negativo è un segnale di criticità.
Nel corso del 2012, l’azionista di maggioranza ha effettuato versamenti in conto capitale e/o a copertura di perdita per 29 milioni di euro. Quindi, la variazione di € 22,2 milioni rispetto al 2011 è dovuta alla perdita del 2012 di € 6,8 milioni e al versamento in conto capitale di € 29 milioni.

L’Indebitamento Finanziario Netto.
L’indebitamento finanziario netto, pari a € 247,4 milioni (€ 290,8 milioni nel 2011), risulta inferiore al valore della produzione. L’importo è dovuto a debiti bancari per € 107,1 milioni (€ 155,9 milioni nel 2011), debiti verso altri finanziatori per € 135 milioni (€ 136 milioni nel 2011) e disponibilità liquide per € 3,7 milioni (€ 1,1 milioni nel 2011).
La sensibile riduzione dei debiti verso le banche è dovuta all’incasso integrale relativo alle cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic, grazie alla cessione pro-soluto del credito a Barclays Bank P.L.C. Nella nota integrativa è scritto che la cifra di € 104.668.000 si riferisce alla “normale operatività con il sistema bancario”, mentre € 2.409.000 si riferiscono a un mutuo ipotecario sul Centro Sportivo Milanello. L’importo dei debiti verso altri finanziatori riguarda per € 116,6 milioni i debiti verso società di factoring per anticipazioni; per € 12,8 milioni debiti per mutuo con l’Istituto del Credito Sportivo; per € 5,2 milioni debiti verso società di leasing per acquisto di immobili, per € 227 mila debiti verso società di leasing per acquisto del pullman ufficiale.
I debiti bancari e i debiti verso altri finanziatori rappresentano il 72,4 del totale delle attività (80,3% nel 2011), questo significa che per ogni 100 euro investiti nel Gruppo Milan, 72 provengono dal sistema creditizio.
I crediti verso Enti settore specifico diminuiscono da € 14,4 milioni a € 709 mila. Praticamente si riferiscono all’accollo dei premi di valorizzazione (“meccanismo di solidarietà”) dei calciatori Ibrahimovic e Robinho da parte di F.C. Barcelona e Manchester City. Il credito per la cessione di Ricardo Oliveira è stato completamente svalutato per € 1,2 milioni.
I debiti verso Enti settore specifico aumentano di 630 mila euro, raggiungendo la cifra di € 30,7 milioni. Tra i club stranieri residuano € 8 milioni a favore del Barcellona per Ibrahimovic; € 5 milioni a favore del Manchester City per Robinho ed € 2 milioni sempre in favore del Manchester City per De Jong.
Considerando il saldo delle poste di crediti e debiti derivanti da operazioni di calciomercato, la situazione dell’indebitamento finanziario netto, ai fini del Financial Fair Play, peggiorerebbe di € 30,2 milioni ma resterebbe al di sotto del valore della produzione.

Debiti verso dipendenti, Fisco ed Enti previdenziali.
I debiti verso tesserati e dipendenti ammontano a € 6,7 milioni (€ 10,4 milioni nel 2011) e si riferiscono a mensilità saldate regolarmente nei primi mesi del 2013. Come previsto dal Financial Fair Play.
I debiti tributari, complessivi sono pari a 15,7 milioni (15,7 nel 2011), di cui € 13,4 milioni (€ 13,9 milioni  nel 2011) per ritenute sui redditi di lavoro, che sono state regolarmente versate alla scadenza come quelle previdenziali (746 mila euro).
Il valore della “Rosa”.
I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori che sono diminuiti a € 108,9 milioni. Nel 2011 erano pari a 136,3 milioni e nel 2010 ammontavano a € 110,7 milioni.
Per i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono stati investiti 37,6 milioni di euro (€ 91,5 milioni nel 2011), sono stati ceduti calciatori con un valore contabile netto di 20,8 milioni (€ 21 milioni nel 2011) e sono stati calcolati ammortamenti per 44,2 milioni di euro (€ 44,9 milioni nel 2011).
Al 31.12.2012, il calciatore col valore contabile netto più elevato è El Sharawy con € 15.429.616, con un costo storico di € 20.235.000 (comprensivo di oneri accessori). Il valore contabile netto di Pazzini è di € 10.833.333, essendo stato acquistato il 22/08/2012 per 13 milioni e con 2,5 anni residui di contratto; Robinho ha un valore contabile netto di € 8.226.300, con un costo storico di € 20.575.000 (acquistato il 31/08/2010) e con 1,5 anni residui di contratto; Boateng (acquistato il 23/08/2010) figura con un valore contabile di € 5.104.165, con un valore d’acquisto di 10,5 milioni. Al 31.12.2012, figurava anche Pato con un valore contabile residuo di € 5.091.624.
I crediti per calciatori ceduti in compartecipazione ammontano a € 7 milioni (15,4 milioni nel 2011). La metà di Beretta ceduto in compartecipazione al Genoa vale € 4 milioni, quella di Verdi ceduto in compartecipazione al Torino vale € 2,5 milioni.
I debiti per calciatori acquisiti in compartecipazione ammontano a € 7,3 milioni (€ 15,8 milioni). La metà di Acerbi acquisito in compartecipazione da Genoa è valutata € 4 milioni, quella di Comi acquisito in compartecipazione dal Torino è valutata € 2.350.000.
Attualmente, secondo il sito “Transfermarkt” la rosa del Milan con Balotelli e senza Pato vale € 211,3 milioni.
La Gestione Economica.

Il valore della produzione è aumentato a € 329,3 milioni da € 266,8 milioni del 2011, con un incremento del 24%, grazie soprattutto alle plusvalenze.
I ricavi da gare aumentano da € 27,5 milioni a € 33,7 milioni.
I proventi da cessione diritti televisivi complessivi aumentano da € 115 milioni a € 139,8 milioni.
I proventi da cessione diritti TV nazionali ammontano a € 84,3 milioni (€ 79,2 milioni nel 2011). I proventi da partecipazione a competizioni UEFA pari ad € 55.519.000, risultano in aumento rispetto al dato 2011 (€ 35.844.000). L’incremento è dovuto al miglior piazzamento rispetto all’edizione 2011/12, ma anche al maggiore “market pool” riconosciuto dalla UEFA per effetto della partecipazione di sole 2 squadre italiane alla Champions 2012/13.
I proventi da sponsorizzazioni risultano sostanzialmente stabili e ammontano a € 34,6 milioni.
Lo Sponsor Ufficiale Emirates contribuisce con € 13.750.000 (€ 14.450.000 nel 2011 ed € 11.875.000 nel 2010), di cui € 2 milioni come premio per il raggiungimento di specifici obiettivi.
Lo Sponsor Tecnico Adidas contribuisce con € 16.726.000 (€ 17.495.000 nel 2011 ed € 14.918.000 nel 2010). Il contratto con Adidas scade il 30 giugno 2017. Gli Sponsor Istituzionali, i Fornitori Ufficiali e i Partner commerciali hanno contribuito con € 3,7 milioni.
I ricavi commerciali risultano pari a € 44,9 milioni (€ 45,6 milioni nel 2011) e riguardano principalmente la voce “royalties e proventi promo-pubblicitari”, che risulta pari a € 28.985.000 (€ 29.570.000 nel 2011). Tale voce è costituita dai proventi derivanti dalla vendita di pacchetti promo-pubblicitari multi-prodotto a vari partner, come AWS Spa, Beiersdorf AG, Dolce & Gabbana Srl, Intesa San Paolo S.p.A., M.S.C. Crociere S.A., Sony Italia S.p.A. e Volkswagen Group Italia S.p.A. Inoltre, riguarda anche i ricavi da gestione stadio, che ammontano a € 5.792.000 (€ 6.641.000 nel 2011) e provengono dalla fatturazione di servizi relativi a determinate categoria di abbonamenti come “Sky Box” e “Sky Lounge”. Tale voce comprende anche i ricavi derivanti da attività extra-sportive svolte nello stadio. Infine tra i ricavi commerciali sono compresi i ricavi da attività di merchandising, licensing e “cambio merce” per € 10.108.000 (€ 9.410.000 nel 2011). Assume particolare rilevo l’accordo con Volkswagen Group Italia S.p.A. (Audi) e Adidas Italia S.r.l., che ha attribuito maggiori royalties per il buon andamento delle vendite.
Il Milan è la squadra italiana con il maggior volume di ricavi commerciali.
La voce del valore della produzione “incremento immobilizzazioni per capitalizzazione costi del vivaio”, che non dovrebbe essere considerata come “ricavo rilevante” ai fini del Financial Fair Play, diminuisce da € 8,4 milioni a € 7,9 milioni.
Il Player Trading.
L’attività relativa alla gestione economica dei diritti pluriennali dei calciatori è risultata positiva.
Nella sostanza, le plusvalenze di Thiago Silva e Ibrahimovic da sole sono riuscite a pagare gli ammortamenti del 2012.
Le plusvalenze aumentano a € 53,4 milioni da € 23,6 milioni del 2011. La plusvalenza più elevata è stata quella relativa a Thiago Silva ceduto al PSG per € 41 milioni e che ha determinato una plusvalenza di € 35,3 milioni. Anche Ibrahimovic è stato ceduto al PSG per € 20 milioni e ha determinato una plusvalenza di € 8 milioni. La cessione di Antonio Cassano all’Inter per € 5,5 milioni ha comportato una plusvalenza di € 3.595.000. Donnaruma Antonio è stato ceduto al Genoa per € 1,8 milioni determinando una plusvalenza di pari importo.
I ricavi per la cessione temporanea di calciatori ammontano solo a € 326 mila.
Le minusvalenze sono trascurabili, perché ammontano a € 275 mila. I costi per acquisizione temporanea calciatori sono stati pari a € 1.038.000. L’importo maggiore ha riguardato il prestito di Maxi Lopez dal Catania per € 500 mila, per i primi sei mesi del 2012, mentre il prestito di Bojan Krkic, per lo stesso periodo, è costato € 125 mila e quello di Zapata € 400 mila, per la seconda parte del 2012.
I proventi da compartecipazione risultano pari a € 60 mila e gli oneri da compartecipazione sono stati pari a € 300 mila.
Gli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono stati pari a € 44.224.116. Il dato risulta leggermente al di sotto di quello del 2011 pari a € 44.592.000.
I Costi.
I costi della produzione, pari a € 324,3 milioni, sono diminuiti del 5%.
Durante l’anno solare 2012, il costo del personale è stato pari a € 183,8 milioni (€ 206,5 milioni nel 2011). Il costo del personale risulta diminuito di 22,7 milioni (-11%), con un’incidenza sul valore della produzione del 56%, che aumenta al 69% se escludessimo la capitalizzazione dei costi del vivaio e le plusvalenze. Tali indicatori segnalano il sostanziale riequilibrio economico operato e raggiunto, rispetto agli esercizi precedenti, in chiave Financial Fair Play.
La sostanziale riduzione del costo del personale è dovuta al mancato rinnovo di contratti in scadenza.
Gli ammortamenti totali sono stati pari a € 56,9 milioni (€ 59,3 milioni nel 2011), in diminuzione del 4%. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali sono aumentati da 52,9 a 53,7 milioni, di cui 44,2 milioni per ammortamento diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori.
La differenza tra costo e valore della produzione è positiva per € 5 milioni, mentre nel 2011 era negativa per 74,2 milioni.
La gestione straordinaria è positiva per € 7,6 milioni grazie soprattutto ad un’istanza di rimborso IRES, per sopraggiunta deducibilità dell’IRAP.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 957 mila
Per quanto riguarda le imposte sul reddito dell’esercizio è stata evidenzia l’IRAP per € 7,1 milioni, la remunerazione delle imposte da trasferire per € 4,8 milioni, per un saldo di € 2,3 milioni, cui si devono aggiungere le imposte anticipate e differite per € 3,6 milioni.
A seguito delle imposte, la perdita consolidata dell’esercizio risulta pari a € 6,8 milioni, mentre nel 2011 è stata di € 67,3 milioni, nel 2010 era pari a € 69,7 milioni.
Conclusioni.

L’avvio del sostanziale riequilibrio economico, registrato nel 2012, troverà un sostegno maggiore dalla riduzione dei costi del personale, che si registrerà nel 2013. Tuttavia, anche il conseguimento dell’accesso al turno preliminare di Champions League, potrebbe garantire, in caso di accesso alla fase a gironi, dei ricavi importanti per consolidare il riequilibrio economico raggiunto nel 2012.

sabato 1 giugno 2013

La Gestione del Marchio Milan.


Luca Marotta
La gestione, intesa come diritto di sfruttamento, del marchio Milan è di competenza della società controllata “Milan Entertainment S.r.l.”, con delle esclusioni come la sponsorizzazione della maglia e dello sponsor tecnico.
“Milan Entertainment S.r.l.” è una società unipersonale sotto l’attività di direzione e controllo di A.C. Milan S.p.A. ed è la società che detiene il marchio del Milan.
Nel corso dell’esercizio 2005, A.C. Milan S.p.A. conferì alla società Servizi Milan S.r.l. il ramo d’azienda avente per oggetto immobilizzazioni immateriali, contratti, personale, crediti e debiti e comprensivo del diritto di sfruttamento, a tempo determinato (durata ventennale) e con contenuto limitato, dei segni distintivi di proprietà o nella disponibilità di A.C. Milan S.p.A.. Il conferimento fu fatto allo scopo di gestire e valorizzare tali “assets” per finalità commerciali. Il valore del ramo d’azienda, che emerse a seguito di relazione giurata di stima, risultò pari a 183.662 migliaia di Euro. Tale conferimento fu approvato con effetto dal 1° ottobre 2005.
Nella sostanza il 99% del valore del conferimento riguardava il marchio e l’operazione, pur configurandosi giuridicamente come “conferimento d’azienda”, “di fatto” ha avuto come oggetto principale “la cessione temporanea” del marchio.
Nell’ambito dell’esecuzione di tale conferimento la società Servizi Milan S.r.l. modificò la propria denominazione in “Milan Entertainment S.r.l.”.
Il totale delle attività al 31/12/2012 ammonta a € 242,9 milioni (€ 248,2 nel 2011). Le due principali poste riguardano la voce “concessioni, licenze, marchi e diritti simili” per € 116 milioni e la voce “crediti verso società controllante” per € 107 milioni.
Il valore contabile netto del marchio ammontante a € 115,6 milioni, deriva dal valore lordo pari a € 181,3 milioni diminuito del fondo ammortamento pari a € 65,7 milioni.
Le attività sono finanziate per l’82,5% dal patrimonio netto, che risulta pari a € 200,3 milioni (€ 201,5 nel 2011). Il patrimonio netto comprende la voce “riserva da sovrapprezzo azioni” per € 163.754.684 che si riferisce al corrispettivo del conferimento del ramo d’azienda avvenuto il 30 settembre 2005. Durante il 2012, sono stati distribuiti dividendi per € 15,5 milioni in relazione all’utile del 2011.
In effetti, la Posizione Finanziari Netta è positiva per 76,3 milioni, poiché le attività finanziarie pari a € 101,6 milioni superano le passività finanziarie che ammontano a 25,3 milioni.
La posta principale delle attività finanziarie riguarda il credito, di natura finanziaria, verso la società controllante “A.C. Milan S.p.A.”, che è pari a € 101,4 milioni e che deriva dall’attività di tesoreria centralizzata. Tra le passività finanziarie spiccano i debiti verso altri finanziatori per € 25,2 milioni, che riguardano debiti verso società di factoring, tra cui: Unicredit Factoring per € 22,6 milioni e M.P.S. Leasing & Factoring per € 2,6 milioni.
Il valore della produzione 2012 è stato pari a € 60,1 milioni (€ 59,5 milioni nel 2011).
La voce ricavi delle vendite e delle prestazioni, pari a € 52,4 milioni, comprende i ricavi derivanti dal contratto di servizio con la controllante per € 15,5 milioni. Ovviamente, tale posta, riferendosi ad operazione “infragruppo” nel bilancio consolidato non è considerata. La voce “royalties e proventi promo-pubblicitari” risulta pari a € 28.985.000 (€ 29,6 milioni nel 2011). Tale voce è costituita dai proventi derivanti dalla vendita di pacchetti promo-pubblicitari multi-prodotto a vari partner, come AWS Spa, Beiersdorf AG, Dolce & Gabbana Srl, Intesa San Paolo S.p.A., M.S.C. Crociere S.A., Sony Italia S.p.A. e Volkswagen Group Italia S.p.A.
I ricavi da gestione stadio ammontano a € 7.187.000 (€ 6.641.000 nel 2011) e provengono dalla fatturazione di servizi relativi a determinate categoria di abbonamenti come “Sky Box” e “Sky Lounge”. Tale voce comprende anche i ricavi derivanti da attività extra-sportive svolte nello stadio.
La voce altri ricavi e proventi pari a € 7,7 milioni, riguarda la vendita di materiale vario per € 1,7 milioni, sopravvenienze attive per € 335 mila e altri proventi per € 5,7 milioni.
I ricavi da vendite di materiale vario si riferiscono alle vendite dei “Milan Junior Camp” e delle Scuole Calcio Milan. La gestione della vendita del materiale per le scuole calcio, nel 2012/13, è passata da A.C. Milan a Milan Entertainment. La voce “altri proventi” riguarda riaddebiti di costi.
I costi della produzione ammontano a € 40,9 milioni (36,5 milioni nel 2011).
Le principali voce di costo riguardano gli ammortamenti per € 9,7 milioni, il personale per € 7,4 milioni e le spese per servizi per € 10,6 milioni.
Tra i costi per servizi figura l’acquisto di biglietti e abbonamenti da A.C. Milan per € 4,4 milioni (€2,5 milioni nel 2011), che formano oggetto di pacchetti promo-pubblicitari da rivendere agli sponsor. Il personale mediamente in forza durante il 2012 è stato di 76,8 unità (74,4 nel 2011).
L’ammortamento del marchio ammonta a € 9.065.000.
Il risultato dell’esercizio 2012 mostra un utile netto di 14,3 milioni, mentre nel 2011 l’utile netto è stato pari a € 16,6 milioni.
In relazione alla destinazione dell’utile, il Consiglio di amministrazione ha proposto di distribuire dei dividendi per 13 milioni di Euro.
Nell’ambito del rapporto tra A.C. Milan e Milan Entertainment, AC Milan si riserva le sponsorizzazioni principali e il merchandising e licensing nell’ambito del contratto con Adidas.
Nel 2012 i proventi da sponsorizzazioni di A.C. Milan Spa sono risultati sostanzialmente stabili, essendo pari a € 34.571.850. Lo Sponsor Ufficiale Emirates contribuisce con € 13.750.000 (€ 14.450.000 nel 2011 ed € 11.875.000 nel 2010), di cui € 2 milioni come premio per il raggiungimento di specifici obiettivi. Lo Sponsor Tecnico Adidas contribuisce con € 16.726.000 (€ 17.495.000 nel 2011 ed € 14.918.000 nel 2010). Il contratto con Adidas scade il 30 giugno 2017.
Gli Sponsor Istituzionali, i Fornitori Ufficiali e i Partner commerciali hanno contribuito con € 3,7 milioni.

Il Milan, tramite la sua struttura di Gruppo, è il club che, in Italia, incassa di più dal punto di vista dei ricavi commerciali. Nell’ultima classifica “Football Money League” di Deloitte risultava che i ricavi commerciali del Gruppo Milan ammontavano complessivamente a € 96,8 milioni.