sabato 9 marzo 2013

La rinuncia agli interessi e il Fair Play Finanziario.



Luca Marotta

Nell’ultimo bilancio consolidato del Gruppo cui fa capo il club dell’Aston Villa è stata esposta, tra i proventi finanziari, la voce relativa alla rinuncia agli interessi su un prestito fatto dalla proprietà, per l’importo notevole di £ 20,3 milioni.
La cifra è importante e pone delle domande in chiave di Financial Fair Play: la rinuncia agli interessi su un prestito fatto dalla proprietà è da considerarsi un ricavo rilevante ai fini del calcolo del brek-even?.
La risposta sta nel Regolamento del Financial Fair Play.
Nell’Allegato X, parte B, n. 1, lettera h), si trova la definizione di proventi finanziari. La definizione stabilisce un legame con la provenienza del ricavo, che deve provenire da fonti esterne. Infatti, i proventi finanziari sono gli interessi derivanti dall’uso di attività (denaro) fatto da terze parti. Ovviamente, la proprietà di una società non rientra nella categoria delle “terze parti”. Pertanto, difficilmente, ai fini del Financial Fair Play, la rinuncia agli interessi su un prestito fatto dalla proprietà, potrà essere considerata tra i proventi finanziari.
E’ molto probabile che, ai fini del Fair Play Finanziario, la rinuncia agli interessi su un prestito fatto dalla proprietà possa essere considerata una "donazione" e rientrare nell’ipotesi prevista dall’Allegato X parte D, n. 3, lettera a), “contributi da azionisti e/o parti correlate”. In quanto, la norma in questione assimila la remissione di un debito, equiparabile alla rinuncia degli interessi, a un contributo in conto capitale, in quanto si traduce in un aumento del patrimonio netto.
I “contributi da azionisti e/o parti correlate”, definibili anche col termine di “donazioni”, sono presi in considerazione dall’articolo 61 comma 2, che permette di coprire il deficit, nell’ambito delle soglie di tolleranza ammesse (ad esempio 45 milioni), proprio con le donazioni.

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