Luca Marotta
Il bilancio consolidato 2011/12 del gruppo cui fa capo
l’Aston Villa si è chiuso con una perdita di £ 17,7 milioni, che fa seguito ad una
pesante perdita di £ 53,9 milioni dell’esercizio precedente. La perdita si è
ridotta perché la controllante ha rinunciato agli interessi sui prestiti
effettuati per un importo di £ 20,3 milioni.
Il fatturato registra una diminuzione di £ 11,6 milioni e le
spese operative diminuiscono di £ 20,3 milioni, ma nella stessa misura percentuale.
Il club è di proprietà di Randy Lerner, attraverso una
società registrata negli Stati Uniti d’America denominata: “Reform Acquisitions
LLC”, che controlla una società registrata nel Regno Unito denominata “Reform
Acquisitions Limited”. Tale società ha sede presso il “Villa Park” in
Birmingham ed esponeva, al 31 maggio 2012, un capitale sociale rilevante pari £
133.117.792 (£ 128.117.792 nel 2011 e £ 115.617.792 nel 2010). La società
“Reform Acquisitions Limited” controlla il 100% del club di calcio “Aston Villa
Football Club Limited” e altre quattro società, con una percentuale di
controllo pari sempre al 100%.
La continuità
aziendale.
Siamo di fronte a un modello di business che non si
autofinanzia e che necessita dell’intervento finanziario della proprietà. Tale
modello non rispecchia la “ratio”
del Financial Fair Play, il cui principio cardine è quello di non spendere più di quanto di guadagni.
Il Gruppo mira a garantire la liquidità sufficiente per far
fronte alle esigenze di cassa ed esiste un’apertura di credito in conto corrente rimborsabile
a richiesta. Gli amministratori ritengono che non vi siano sintomi che
suggeriscano il venir meno dell’affidamento nel prossimo futuro. Basandosi sia
sul continuo sostegno finanziario della proprietà che sulla disponibilità dello
scoperto, gli amministratori hanno ritennuto opportuno redigere il bilancio
nella prospettiva della continuità aziendale. Inoltre, gli amministratori hanno
ricevuto conferma che la società controllante, Reform Acquisitions LLC, intende
sostenere il Gruppo per almeno un anno dopo la chiusura del bilancio 2011/12.
La struttura dello Stato
Patrimoniale.
Riclassificazione dello Stato
Patrimoniale al 31/05/2012
|
|||||
Impieghi
|
£/1000
|
Fonti
|
£/1000
|
%
|
|
Attività
non correnti
|
149.118
|
Passivo
non corrente
|
114.645
|
58%
|
|
Attività
correnti
|
17.539
|
Passivo
corrente
|
84.401
|
42%
|
|
Patrimonio Netto Negativo
|
32.389
|
||||
Totale
Impieghi
|
199.046
|
Totale
Fonti
|
199.046
|
100%
|
|
Fonte: Bilanci
Reform Acquisitions Limited
Elaborazione: Luca Marotta
|
L’89,5% dell’attivo è immobilizzato. La rosa dei calciatori,
pari a £ 46,6 milioni, rappresenta il 28% dell’attivo, mentre le
immobilizzazioni materiali, pari a £ 102,5 milioni (£ 107,8 milioni nel
2010/11) incidono per il 61,5% sul totale dell’attivo. In presenza di un patrimonio
netto negativo, le passività finanziano da sole sia le attività, che lo stesso patrimonio netto
negativo.
Il capitale circolante netto è negativo per £ 66,9 milioni. Quindi,
le attività correnti non sono in grado di far fronte alle passività a breve
termine.
Il Valore della Rosa.
Valore
della Rosa 31/5/2012
|
£/1000
|
Valore
iniziale
|
67.127
|
Investimenti
|
18.594
|
Cessioni
(net book value)
|
- 10.417
|
Ammortamenti
|
- 25.701
|
Svalutazioni/Rettifiche
|
- 3.014
|
Valore
Finale
|
46.589
|
Fonte: Bilanci Reform Acquisitions
Limited-Elaborazione: Luca Marotta
|
Il valore contabile netto della rosa calciatori diminuisce
da £ 67,1 milioni a £ 46,6 milioni. La diminuzione è stata di £ 20,6 milioni ed
è dovuta ad investimenti per £ 18,6 milioni, cessioni dal valore contabile residuo
di £ 10,4 milioni, ammortamenti per £ 25,7 milioni e svalutazioni per £ 3
milioni.
Attualmente, secondo il sito “Tranfermarkt” la rosa
dell’Aston Villa vale £ 95 milioni.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto, nonostante un elevato capitale sociale,
al 31 maggio 2012, è negativo per £ 32,4 milioni, nel 2010/11 era negativo per
£ 19,7 milioni. La variazione negativa di £ 12,7 milioni è stata causata dalla
perdita dell’esercizio di 17,7 milioni, che ha superato abbondantemente l’aumento
di capitale sociale, avvenuto durante l’esercizio, che è stato di £ 5 milioni.
Durante l’esercizio 2010/11 c’era stato un aumento del capitale sociale di £
12,5 milioni. Entrambi gli aumenti sono stati insufficienti. Il patrimonio
netto negativo, e per giunta in peggioramento, è un indicatore, che in termini
di Financial Fair Play, può portare a delle conseguenze.
L’Indebitamento
Finanziario Netto (Net Debt).
Posizione Finanziaria Netta (Net
Debt) £/1000
|
2011/12
|
2010/11
|
Disponibilità
Liquide
|
703
|
598
|
Debiti
Bancari
|
- 15.939
|
- 12.211
|
Prestiti
da controllante
|
- 107.132
|
-102.132
|
Totale
|
- 122.368
|
-113.745
|
Fonte: Bilanci Reform Acquisitions Limited Elaborazione: Luca Marotta
|
L’indebitamento finanziario netto supera il fatturato,
essendo pari a £ 122,3 milioni. Nel 2010/11 era pari a £ 113,7 milioni. I
debiti finanziari, pari a £ 123 milioni (£ 114,3 milioni nel 2010/11), sono
composti per il 57% da debiti con durata oltre i 5 anni (89% nel 2010/11),
sotto forma di “loan notes”, che fanno capo alla holding del gruppo. Nei debiti
finanziari sono compresi, per £ 16 milioni debiti bancari, che risultano aumentati
rispetto ai £ 12,2 milioni del 31 maggio 2011. L’Aston Villa lavora con la
banca “HSBC Bank Plc”.
Conto Economico £/1000
|
2011/12
|
2010/11
|
Ricavi da Gare
|
19.878
|
21.449
|
Ricavi TV
|
46.774
|
53.880
|
Ricavi Commerciali
|
13.713
|
16.699
|
Fatturato Netto
|
80.365
|
92.028
|
Costo del Personale
|
-
69.609
|
-
83.395
|
Ammortamento calciatori
|
-
25.701
|
-
32.390
|
Altri costi operativi
|
-
43.097
|
-
42.874
|
Totale Costi operativi
|
-
138.407
|
-
158.659
|
Risultato cessione calciatori
|
26.906
|
18.832
|
Risultato cessione immobilizzazioni
|
- 2
|
6
|
Ebit
|
- 31.138
|
- 47.793
|
Proventi e oneri finanziari
|
13.588
|
- 6.220
|
Risultato prima delle tasse
|
-
17.550
|
-
54.013
|
Costo Personale/Fatturato Netto
|
87%
|
91%
|
Costo Personale/Ricavi(fatt.+plusval.)
|
65%
|
75%
|
Fonte: Bilanci Reform Acquisitions Limited Elaborazione: Luca Marotta
|
Esiste un evidente squilibrio economico perché per ogni 100
sterline che entrano ne escono 172. La diminuzione del fatturato (-12,67%) è
avvenuta nella stessa misura percentuale della riduzione dei costi operativi
(-12,76%). Quindi lo squilibrio economico è rimasto anche durante l’esercizio 2011/12.
Il fatturato al 31 maggio 2012 è stato pari a £ 80,4 milioni
(£ 92 milioni nel 2010/11). Dopo aver segnato un trend in crescita,
perché al 31 maggio 2009 era pari a £ 84 milioni e l’anno seguente a £ 90
milioni, nel 2011/12 registra una diminuzione di £ 11,6 milioni. Il fatturato
mostra una chiara dipendenza dai diritti televisivi, che incidono per il 58,2%.
I ricavi da gare ammontano a £ 19,9 milioni (£ 21,4 milioni
nel 2010/11), con un’incidenza sul fatturato del 24,7% ed un decremento del 7,32%
rispetto al 2010/11.
I ricavi da cessione diritti radiotelevisivi risultano pari
a £ 46,8 milioni (£ 53,9 milioni nel 2010/11), con un decremento del 13,2%
rispetto all’esercizio precedente.
I ricavi commerciali sono stati esposti per £ 13,7 milioni (£
16,7 milioni nel 2010/11), con un decremento del 17,9% ed un’incidenza sul
fatturato del 17%.
Il costo dei salari è stato notevole, ma risulta in
diminuzione, in quanto ha segnato la cifra di £ 69,6 milioni, mentre nel
2010/11 era di £ 83,4 milioni. I salari incidono sul fatturato netto per l’87%.
Nel 2010/11, l’incidenza sul fatturato netto era del 90,6%. Nel 2009/10 il
costo dei salari segnava la cifra di £ 79,9 milioni, con un’incidenza sul
fatturato dell’88%. Il rapporto tra costo del personale e ricavi rientra nei
limiti del Fair Play Finanziario, considerando anche le plusvalenze.
Il Player Trading.
Player Trading (£/1000)
|
2011/12
|
2010/11
|
Prestiti
|
615
|
|
Ammortamento
calciatori
|
- 25.701
|
- 32.390
|
Risultato
cessione calciatori
|
26.906
|
18.832
|
Risultato
Player Trading
|
1.820
|
- 13.558
|
Fonte: Bilanci Reform Acquisitions Limited Elaborazione: Luca Marotta
|
L’ammortamento dei giocatori ammonta a £ 25,7 milioni (£
32,4 milioni nel 2010/11) e segna un decremento del 20,6%.
La gestione economica relativa alle cessioni dei giocatori è
risultata positiva, segnando un’eccedenza di plusvalenze per £ 26,9 milioni (£
18,8 milioni nel 2010/11).
Nel 2011/12, al contrario del 2010/11, l’Aston Villa è
riuscito a coprire i costi annuali dei cartellini dei calciatori.
La gestione finanziaria è positiva per £ 13,6 milioni,
perché sono stati esposti proventi finanziari derivanti dalla rinuncia
interessi su passività da prestiti (“loan notes”). La curiosità è che nel
passivo la descrizione di tali prestiti è: “loan notes payable to parent undertaking”,
ossia prestiti pagabili alla società controllante. Ai fini del Financial Fair
Play, l’Allegato X parte B nella parte in cui definisce i ricavi rilevanti
(“Relevant Income”), alla lettera h), a proposito dei proventi finanziari, fa
riferimento espresso agli interessi derivanti dall’uso da parte di terzi di
assets societari (‘Finance income is in respect of interest revenue arising
from the use by others of entity assets yielding interest’). Bisognerà vedere come sarà considerata la rinuncia agli interessi da parte del proprietario ai fini del Fair Play Finanziario.
Gli oneri finanziari esposti sono notevoli, essendo pari a £
6,9 milioni (£ 6,3 milioni nel 2010/11), di cui £ 6,1 milioni per interessi su
loan notes.
Il Break-even.
Il Risultato prima delle imposte segna una perdita di £ 17,6
milioni. Nel 2010/11 evidenziava una perdita di £ 54 milioni.
La somma algebrica dei risultati netti dei bilanci dal 2009/10
al 2011/12 segna un perdita di £ 109,2 milioni, che indica la necessità di
ridurre i costi, soprattutto quelli del personale.
I nuovi parametri
della Premier League.
Per quanta riguarda la regola
che stabilisce che i Club della Premier League dalla stagione 2013/14 non
devono più registrare perdite triennali aggregate superiori a £ 105 milioni, lo
storico dei conti economici dell’Aston Villa evidenzia un possibile pericolo,
anche se l’ultimo dato mostra una riduzione notevole della perdita, tuttavia
dovuta alla “rinuncia” degli interessi da parte della controllante. L’Aston
Villa potrebbe rientrare nelle misure di controllo dei costi a breve termine (“Short
Term Cost Control Measure”), perché i costi del personale (“wage costs”)
superano £ 52 milioni e nel 2011/12 hanno superato anche il limite di £ 60
milioni valido dal 2015/16. Tali Club non possono aumentare i costi della rosa attingendo
ai fondi provenienti dalla Premier League, come i diritti TV, se non nel limite
di £ 4 milioni per il 2013/14; £ 8 milioni per il 2014/15 e £ 12 milioni per il
2015/16. Quindi, l’Aston Villa, molto probabilmente, dovrà rispettare tali
limiti.
Considerazioni
finali.
La necessità di ridurre i costi, per riequilibrare la gestione economica, dovrà confrontarsi con i risultati sportivi, che
ultimamente non sono stati brillanti, come il 16° posto nel 2011/12 e un
2012/13 a rischio retrocessione.
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