sabato 1 settembre 2012

Bilancio Atalanta 2011: perdita da stipendi e rateizzazione delle imposte.



Luca Marotta        1 settembre 2012

Il bilancio 2011 di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. riguarda la seconda parte della stagione sportiva 2010/11, disputata in Serie B e conclusasi con la promozione in serie A, e la prima parte del campionato di Serie A 2011/12. Bisogna necessariamente premettere che il campionato di Serie B comporta minori introiti, soprattutto legati ai diritti TV, che sono fondamentali per i club di calcio italiani.
L’esercizio 2011 si è chiuso con una perdita di € 10.918.220. Tale perdita è diretta conseguenza del notevole costo del personale pari a € 25,9 milioni, degli ammortamenti dei diritti pluriennali pari a € 9,2 milioni, delle minusvalenze rilevate a seguito delle cessioni di diritti pluriennali pari a € 2,2 milioni e degli oneri da risoluzione di compartecipazioni pari a € 2,8 milioni. Il tutto a fronte di un valore della produzione, comprensivo dei costi del vivaio capitalizzati, pari a circa 38 milioni.
Il Gruppo.
La società Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. è una società soggetta ad attività di direzione e coordinamento di SMALG S.p.A. del Gruppo Percassi. L’Ing. Antonio Percassi è il presidente del Consiglio di Amministrazione ed è stato anche calciatore dell’Atalanta, nel periodo 1970-1977.
A decorrere dall’esercizio 2011 Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. ha aderito al regime di consolidato fiscale con a capo Smalg S.p.A. e nel bilancio sono computati come componenti positivi i risparmi d’imposta Ires calcolati sulle perdite fiscali che vengono trasferiti alla controllante.
La continuità aziendale.
Il Collegio Sindacale ha evidenziato che la perdita del bilancio di esercizio 2011, riducendo il patrimonio netto da € 13.385.954 a € 4.928.596, impone le  procedure e delibere previste dal comma 1 dell’art. 2446 Codice Civile, ossia quando risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite.
Gli Amministratori, confermando la sussistenza dell’ipotesi prevista dall’articolo citato, hanno proposto di portare provvisoriamente a nuovo la perdita dell’esercizio al 31 dicembre 2011, precisando peraltro che l’organo amministrativo ha già delineato le linee strategiche di intervento per l’esercizio 2012, in modo da affrontare l’attività senza mettere a rischio la continuità aziendale, puntando su ricavi maggiori e stabili e al contenimento e all’ottimizzazione dei costi di gestione.

Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto risulta positivo per € 4.928.596, ma rispetto al 31/12/2010 ha subito una riduzione di € 8.457.358.
L’11 novembre 2010 fu deliberato l’aumento di capitale sociale da € 5.156.250 a € 15.468.750, che è stato interamente sottoscritto e versato..
I mezzi propri finanziano solo il 7% delle attività e il 17% dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Per la restante parte si fa ricorso al capitale di terzi.
L’indebitamento finanziario.

La posizione finanziaria netta risulta negativa per 7,7 milioni, ma è di molto inferiore al valore della produzione. Tuttavia, l’EBITDA del bilancio 2011 è negativo per 2,8 milioni, pertanto la gestione operativa non ha generato liquidità per pagare l’indebitamento finanziario.
Il prestito obbligazionario risale al 2006 ed originariamente ammontava a € 2.500.000. La maggior parte dei debiti verso le banche, precisamente € 6.616.491, ha scadenza oltre l’esercizio successivo. Il Credito Bergamasco, in data 24 febbraio 2011, ha concesso un finanziamento in forma di apertura di credito con iscrizione di ipoteca per 14 milioni sul centro sportivo di Zingonia. L’importo residuo verso il Credito Bergamasco al 31/12/2011 era di € 6.354.832.
I crediti da calciomercato ammontano a € 10.800.000, per quanto riguarda le società calicistiche di Lega ed € 2.252.250, per quanto riguarda le società estere.
I debiti verso Enti settore specifico ammontano a € 15.617.207. I debiti verso club stranieri ammontano a € 2.011.124 e si riferiscono principalmente al debito verso il Velez per Maximiliano Moralez (€ 2.000.938). Pertanto il saldo tra debiti e crediti da calciomercato è negativo e peggiora l’indebitamento finanziario valutato ai fini del Fair Play Finanziario, comunque rimanendo al di sotto dei ricavi.
I debiti tributari e la rateizzazione.
I debiti tributari pari a € 5.594.791 finanziano l’8% delle attività. Tali debiti comprendono € 2.801.503 per debiti di imposta relativi ai periodi dal 2001/2002 al 2004/2005, come conseguenza della rateizzazione ottenuta. Al 31/12/2010 i debiti pregressi ammontavano a € 3.956.767.
Gli Altri debiti.
Gli altri debiti ammontano a € 11.170.396 e finanziano il 16% dell’attivo. Tali debiti comprendono i debiti verso il personale per € 3.525.871. Il rapporto tra debiti e costo del personale è del 13,6%.
Altra voce importante è quella relativa ai debiti verso agenti calciatori, che è pari a € 4.604.076.
Il valore della rosa.
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 29.640.444 e rappresentano il 42% dell’attivo.
I crediti per calciatori ceduti in compartecipazione sono trascurabili, in quanto ammontano a € 54.750.
I debiti per calciatori acquisiti in compartecipazione risultano pari a € 3.560.000. La maggior parte, pari a 3,5 milioni, di tali debiti riguarda il 50% del valore del diritto pluriennale alle prestazioni dell’ormai famoso Andrea Masiello.
Per quanto scritto sopra il valore contabile netto potenziale della rosa dell’Atalanta è stimabile in circa 26,1 milioni di euro.
Altri Asset.
Da sottolineare la presenza di un centro sportivo di proprietà con un costo storico di circa 6,6 milioni ed un valore contabile netto di 4,5 milioni.
Il Player Trading.

L’attività legata alla gestione calciatori, durante il 2011, considerando anche i relativi ammortamenti, ha generato un risultato negativo di circa 7,4 milioni.
Le plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a 2,8 milioni. Nei sei mesi del bilancio 2010 erano pari a 8,3 milioni. L’importo maggiore è di € 1.779.000 e riguarda la cessione di Edgar Barreto al Palermo, tale importo è seguito dalla plusvalenza di € 989.500, realizzata con la cessione di Defendi al Bari.
I proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a 231 mila euro.
Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori, allocate tra gli oneri diversi di gestione, ammontano a € 2.203.185. Il maggior importo di € 1.623.000 è stato determinato dalla cessione di Ceravolo alla Reggina.
I costi relativi alle prestazioni di calciatori in prestito sono allocati tra i costi per il godimento beni di terzi e ammontano a 434 mila euro.
I proventi da compartecipazione ex art. 102 bis Noif, inclusi tra i proventi finanziari, ammontano a € 4.217.500, mentre gli oneri da compartecipazione sono pari a € 2.765.750.
Gli ammortamenti della rosa calciatori ammontano a € 9.205.393.

I ricavi.
Il valore della produzione, comprensivo di plusvalenze, ammonta a 37,9 milioni di euro.
I ricavi da biglietteria e per abbonamenti sono pari a 2,7 milioni.
La capitalizzazione dei costi del vivaio, che rappresenta uno storno di costi, è stata effettuata per 2,9 milioni. La voce altri ricavi è pari a 32,3 milioni. Tale voce comprende oltre alle plusvalenze anche il contributo erogato dalla Lega per la retrocessione in Serie B, pari a € 3.750.000, per i sei mesi finali del campionato 2010/11.
I ricavi da sponsorizzazioni ammontano a € 5.049.463.
I proventi televisivi beneficiano, nella seconda parte del 2011, della partecipazione al campionato di Serie A ed aumentano a € 17.249.473. Si pensi che gli ultimi sei mesi del 2010 i proventi televisivi ammontavano a € 1.938.840.
I costi.
I costi della produzione aumentano a 53,2 milioni.
I costi del personale pari a 25,9 milioni, incidono per il 68% sul valore della produzione e rappresentano 49% dei costi della produzione.
Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a 12,5 milioni rappresentano il 23% dei costi della produzione.
Il costo effettivo di gestione del personale incide per il 93% sul valore della produzione.
I costi per servizi ammontano a 7,7 milioni e comprendono € 504.318 per costi specifici tecnici, che riguardano i costi delle squadre sovvenzionate e i costi per osservazione prove calciatori.
Il punto di pareggio.
Il risultato prima delle imposte è negativo per 14,7 milioni. Gli ultimi sei mesi del 2010 si era registrato un risultato positivo di 636 mila euro. Il bilancio 2009/10 aveva evidenziato un risultato prima delle imposte negativo per 8 milioni.
Considerando l’incremento dei proventi dei diritti televisivi di 15,3 milioni, rispetto agli ultimi sei mesi di serie B del 2010,  possiamo stimare prudenzialmente analogo incremento anche per il bilancio 2012, disputato tutto in Serie A. Pertanto con un’attenta gestione dei costi, l’Atalanta potrà chiudere un bilancio in sostanziale pareggio.
Il consolidato fiscale.
Come già scritto, Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. aderisce al consolidato fiscale, che vede nella veste di consolidante Smalg Spa.
La società consolidante può utilizzare la perdita della consolidata ai fini IRES, riducendo il suo imponibile fiscale. In altre parole, l’IRES calcolata sul reddito imponibile di Smalg Spa, “abbattuto” dalla perdita fiscale di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A., diventa un debito di Smalg Spa nei confronti di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A., che registra un componente positivo di reddito per tale cessione.
Le imposte correnti presentano un saldo positivo di € 3.759.431. Il saldo è determinato dall’importo negativo di € 407.058 per l’IRAP di competenza. Come importo positivo troviamo il compenso riconosciuto dalla controllante a fronte delle perdite fiscali utilizzate nel consolidato fiscale per € 2.738.540, Di contro, nelle attività è esposto un credito verso la società controllante di € 2.743.090, che include il credito per il consolidato fiscale.
Per quanto riguarda il calcolo delle imposte differite, ha generato un utilizzo di € 1.938.386 e un accantonamento di € 510.437. Il fondo per imposte differite, allocato tra le passività, risulta diminuito da 3,8 a 2,3 milioni.
I rapporti con parti correlate.
I rapporti più significativi riguardano i finanziamenti alla controllata Atalanta Service S.r.l. e alle partecipate Bergamo Stadio S.p.A. in liquidazione e Stadio 3000 S.r.l..
Comunque l’importo maggiore riguarda il credito verso la controllante di cui si è detto sopra. Gli amministratori ribadiscono, nella relazione sulla gestione, che tali operazioni rispondono all’interesse di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. e le operazioni concluse in base a rapporti contrattuali rispondono a condizioni il linea a quelle di mercato.
Conclusioni.
Il bilancio 2011 di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. è un bilancio che, seppur chiuso in perdita, evidenzia una gestione che, con l’apporto dei proventi da diritti televisivi e con un’attenta gestione dei costi potrebbe avviarsi verso l’autofinanziamento. Si tenga anche conto che la nomina di Pierpaolo Marino risale a giugno 2011 e i benefici del suo operato si potranno apprezzare a pieno col bilancio 2012.

Nessun commento: